Serie A
Zoff: “Allegri sta facendo girare la Juventus nel migliore dei modi”
L’ex calciatore e allenatore Dino Zoff si è espresso ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 in merito alla corsa scudetto e sulla Juventus.
Juventus, le parole di Zoff
Di seguito le parole dell’ex capitano dell’Italia campione del mondo e della Juventus.
“Allegri sta facendo girare la squadra nel migliore dei modi. Ha trovato il modo di fare dei risultati notevoli. Con tutte le defezioni che ha avuto, sta facendo grandi cose. Compito di un allenatore è tirare fuori il meglio dalla propria rosa e Allegri lo sta facendo”.
Le piace questa Juve o potrebbe fare di più?
“Fare di più è una bella parola. Ma se poi fare di più porta meno risultati, allora non conviene. Lo sport è una battaglia per vincere: Allegri non sarà spettacolare, ma nello sport conta anche il risultato, sennò sarebbe troppo facile.
Bisogna vedere anche le caratteristiche delle squadre e farle giocare di conseguenza. Allegri è bravo in questo e ha ragione. Poi si può anche vincere con lo spettacolo, ma si deve avere una rosa formidabile oppure Messi“.
Cosa pensa del calcio di oggi?
“Si parte dal possesso palla esasperato, che ormai le squadre non usano per provare a fare gol, ma come arma difensiva. Come diceva Liedholm, se tengo palla io non mi fanno gol gli altri.
Questo possesso palla esasperato, con 50mila palle al portiere, sembra un allenamento, toglie grinta e forza. E poi si vogliono sovvertire le regole per cui il portiere deve avere dei buoni piedi senza preoccuparsi delle mani.
Il portiere che gioca bene con i piedi è un di più, ma non tralasciamo la sostanza del portiere.
In più ci si mette anche il Var che interrompe spesso la partita: va a finire che il gioco non scorre come a me piacerebbe. Lo spettacolo ci perde”.
Serie A
Hellas Verona, operazione stile Ranieri-Roma in panchina? Voci di un clamoroso ritorno al passato
Hellas Verona, è sempre più in bilico il futuro di Paolo Zanetti. Il tecnico si gioca tutto contro il Cagliari, mentre la società pensa a un clamoroso ritorno.
Clima di grande tensione in casa Hellas Verona dopo la pesante sconfitta casalinga contro l’Inter. Il 5-0 incassato dai campioni d’Italia sabato ha fatto infuriare il presidente Maurizio Setti, che ha immediatamente disposto il ritiro a tempo indeterminato della squadra.
Tuttavia, il ritiro potrebbe non essere l’unico provvedimento drastico preso dal club. La posizione di Paolo Zanetti, già traballante prima della sosta, è tornata sotto i riflettori e la prossima partita contro il Cagliari sarà decisiva per il suo futuro.
Hellas Verona, Zanetti appeso a un filo: i possibili sostituti
Dopo la brutta prestazione contro l’Inter, definita indecorosa dallo stesso allenatore, il presidente Setti sembra intenzionato a valutare attentamente il futuro della guida tecnica. Lo scontro diretto contro i sardi rappresenta l’ultima chiamata per il tecnico veneto, nonostante una classifica ancora accettabile.
Nel frattempo, la società ha iniziato a vagliare i possibili sostituti. Tra i nomi più esperti si fanno i soliti Ballardini e Iachini, spesso accostati a squadre in difficoltà, mentre non mancano suggestioni come Fabio Cannavaro, Aurelio Andreazzoli e Leonardo Semplici. Un altro possibile scenario è il ritorno di Gabriele Cioffi.
Andrea Mandorlini: suggestione di un ritorno romantico
Nelle ultime ore, però, ha iniziato a circolare un nome che scava nella nostalgia dei tifosi: Andrea Mandorlini. Il tecnico romagnolo ha già guidato l’Hellas dal 2010 al 2015, riportandolo dalla Serie C alla Serie A, e rimane una figura molto amata nell’ambiente scaligero.
L’ipotesi di un ritorno di Mandorlini potrebbe seguire la scia del romantico rientro di Claudio Ranieri alla Roma, creando un parallelo che affascina i tifosi e potrebbe riportare entusiasmo in una piazza in difficoltà.
La decisione finale spetterà a Setti, ma molto dipenderà dall’esito della sfida contro il Cagliari: un crocevia per il futuro di Zanetti e, forse, per un possibile ritorno al passato sulla panchina gialloblù.
Serie A
Empoli-Udinese, le ultimissime sulle formazioni
Empoli-Udinese, match valido per la 13^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà allo stadio Castellani lunedì 25 novembre alle ore 18.30.
La penultima partita del tredicesimo turno di Serie A vede opporsi Empoli e Udinese. Il match, in programma lunedì, è l’occasione per una delle due squadre di salire in classifica e portarsi nella parte sinistra. Attualmente l’Udinese si trova un punto avanti ai toscani, in decima posizione.
La designazione arbitrale
Arbitro: MARINELLI
Assistenti: LO CICERO – CORTESE
IV ufficiale: PERRI
VAR: FABBRI
AVAR: MARESCA
Empoli-Udinese, le probabili formazioni
EMPOLI (3-5-2): Vasquez; De Sciglio, Ismajli, Viti; Gyasi, Henderson, Maleh, Haas, Pezzella; Solbakken, Colombo. All. D’Aversa.
UDINESE (3-5-2): Okoye; Kabasele, Bijol, Touré; Ehizibue, Lovric, Karlstrom, Zarraga, Kamara; Thauvin, Davis. All. Runjaic.
Serie A
Lazio-Bologna, Italiano: “L’espulsione ci ha condannati”
Al termine di Lazio-Bologna, l’allenatore dei rossoblù, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dei felsinei dopo la sconfitta in Lazio–Bologna.
Lazio-Bologna, le parole di Italiano
L’allenatore si è soffermato sull’espulsione di Pobega, sottolineando l’importanza di evitare situazioni simili: “Mi arrabbio perché è un aspetto su cui lavoriamo ogni giorno, durante ogni allenamento e riunione tecnica. In un calcio dove tutti hanno qualità, concedere un uomo in più è come regalare la partita. Abbiamo cercato di restare in gara con due punte, ma contro una Lazio così in forma è difficile. Nei primi 35 minuti abbiamo fatto cose positive, arrivando anche a concludere in porta, ma l’espulsione ha cambiato tutto. Questa è già la seconda volta che succede, e spero che i ragazzi capiscano quanto sia complicato giocare in inferiorità numerica. Ora dobbiamo concentrarci sulla prossima gara di mercoledì”.
Sull’andamento generale della gara, ha aggiunto: “Fino all’espulsione siamo rimasti in partita, ma il gol della Lazio ha cambiato tutto. Nei primi 35 minuti, contro una squadra in salute, avevamo tenuto bene il campo, sapendo di doverci sacrificare. Con un uomo in meno, però, diventa solo una difesa a oltranza. Mi dispiace anche per le energie spese, considerando l’importanza della prossima partita”.
Per quanto riguarda Ferguson, il tecnico ha spiegato: “Dal punto di vista clinico sta bene, ma deve ancora migliorare ritmo e condizione. Quando sarà al massimo, avremo un giocatore di grande valore. Oggi non era il momento adatto per inserirlo”.
Analizzando le differenze tra Roma e Lazio, ha osservato: “La Lazio ha giocatori di alto livello e un allenatore che li sta facendo rendere al meglio. Hanno fiducia, entusiasmo e un ambiente che li sostiene. In questo momento sono in grande forma, e ottenere risultati contro di loro è molto complicato”.
Ha poi approfondito i cambi effettuati durante la gara: “L’obiettivo era mantenere due punte per non lasciare un attaccante isolato contro i loro difensori e cercare di ripartire. Fino al loro gol non avevamo corso particolari rischi, ma sbloccata la partita, la Lazio ha giocato con maggiore leggerezza e ci ha messo in difficoltà”.
Sulle potenzialità di Castro, ha dichiarato: “È un talento straordinario, ha solo 20 anni e un grande futuro davanti a sé. Oggi ha mostrato qualità e spirito di sacrificio, un elemento fondamentale per crescere. Ha ancora ampi margini di miglioramento, ma con la testa che ha può diventare un grandissimo giocatore”.
Infine, si è soffermato sulla solidità difensiva della squadra e sul contributo dei giovani: “Abbiamo dimostrato una buona solidità per i primi 35 minuti. Subito il primo gol, però, è diventato tutto più difficile. Mi dispiace perché eravamo in crescita e fermare questo percorso è frustrante. I giovani come Urbanski, Iling, Dominguez, Castro e Fabbian hanno talento, ma devono lavorare e migliorare. È un piacere allenarli, anche se gli errori di attenzione vanno ridotti. Abbiamo tante partite davanti e dobbiamo imparare da queste situazioni”.
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