A Cagliari, dopo l’incubo della retrocessione, pare di non esserne mai venuti fuori
Il campionato di serie B è iniziato male, esattamente come era terminato il precedente. Brutte prestazioni e risultati altalenanti.
La risultanza è che il Cagliari oggi è in una posizione di classifica non consona al suo blasone. La squadra è a metà classifica, in una posizione che non consente di fare voli pindarici.
Società e tecnico non sono stati in grado di dare un’identità alla squadra.
In questi giorni abbiamo assistito al secondo round della decapitazione della società. In principio furono Conti e Agostini. Adesso è stato il turno di Capozucca e Passetti.
Tutti segnali di una confusione, che pare l’unico capo saldo di questo club, ormai bistrattato e “dimenticato” anche dai media.
I tifosi sono ormai stufi, in alcuni casi anche rassegnati. Una situazione veramente brutta, che un tifo caloroso come quello cagliaritano non merita affatto.
Il presidente Giulini ed il suo staff, al posto di fare slogan ed “operazioni simpatia” inutili, dovrebbero conoscere e rispettare la storia del club ed anche i suoi tifosi.
Continuando per questa strada, si rischia di finire nell’oblio piu totale. Un uomo solo al comando, è lo specchio del non avere le idee chiare. Una spirale vorticosa che porta all’autodistruzione.
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