Serie B
Reggina, giusto dipendere da Menez?

La Reggina di Pippo Inzaghi ha costruito la propria struttura di squadra intendendo come proprio numero 9 Menez. Ma è davvero così fondamentale?
Il mettere al centro del progetto un giocatore come Menez è un po’ il dubbio che nell’ambiente Reggina quasi tutti si stanno ponendo.
Dico quasi perché per Pippo Inzaghi dubbi non ce ne sono: Menez è la punta ideale per quella che è l’idea di un gioco spumeggiante e tecnico che la Reggina si è prefissata.
Fra tifose e addetti ai lavori però il dubbio rimane e trova solide basi nell’incostanza di rendimento mostrata dal francese.
Tutti d’accordo che questa sia la miglior stagione di “Oudini” da quando indossa la maglia della Reggina. Nonostante ciò l’alternanza fra grandi giocate a giocate meno buone lascia trasparire svogliatezza.
Ma perché la Reggina punta su Menez?
Più che la Reggina, è stato Inzaghi a puntare su Menez, e non solo per via dell’ottimo rapporto venutosi a creare nel loro periodo milanista. La motivazione è tattica.
La verità è che un giocatore con le caratteristiche tecniche e tattiche di Menez in una squadra come quella calabrese sia indispensabile per lo sviluppo di trame di gioco.
L’arma migliore della squadra, fino a questo momento, si è rivelata essere il centrocampo.
Majer, Fabbian e Hernani formano la mediana più forte del campionato ma hanno una grande pecca: faticano a creare gioco.
Per creare gioco intendo la capacità di dare tempi alla manovra e trovare linee di passaggio poco leggibili in quanto, per natura, anche se con sfumature diverse sono tutti e tre dei box-to-box.
Per loro, avere Menez in campo significa poter contare su un attaccante che sì, liberi spazio per gli inserimenti ma, in primis, che svincoli i tre mediani da compiti di regia.
Per questo motivo, secondo me, per la Reggina e per Inzaghi le ombre e i cali di tensione di Jeremy Menez sono un prezzo da pagare non troppo alto rispetto ai pro che dà la sua presenza.
Serie B
Sampdoria, l’erede di Accardi è Andrea: figlio del Mancio

Andrea Mancini, figlio di Roberto, ritorna alla Sampdoria come direttore sportivo, sostituendo Pietro Accardi dopo soli nove mesi.

ROBERTO MANCINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un Ritorno Atteso
La Sampdoria ha ufficializzato il ritorno di Andrea Mancini nel ruolo di direttore sportivo. Dopo una parentesi di nove mesi lontano dalla società blucerchiata, Mancini prende il posto di Pietro Accardi, segnando così un cambiamento significativo nella dirigenza del club. La notizia è stata accolta con entusiasmo dai tifosi, che vedono in Mancini una figura capace di rinforzare la squadra e portare nuovi successi.
Le Sfide Future della Sampdoria
Con Mancini al timone del calciomercato, la il club ligure si prepara a una nuova fase di cambiamenti e strategie. L’obiettivo principale sarà quello di rinforzare la rosa e migliorare i risultati ottenuti nelle scorse stagioni. La dirigenza si aspetta che Mancini, grazie alla sua esperienza e conoscenza del calcio, possa contribuire in maniera significativa alla crescita del club.
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Fonte: l’account X di Schira
L’erede di Pietro #Accardi come direttore sportivo della #Sampdoria sarà Andrea #Mancini, che torna dopo 9 mesi nella dirigenza blucerchiata. #calciomercato
— Nicolò Schira (@NicoSchira) April 7, 2025
Serie B
Sampdoria, arriva Evani e ritorna Borini

Chicco Evani prende le redini della Sampdoria e reintegra Fabio Borini, un attaccante pronto a fare la differenza nel finale di stagione.
La notizia del ritorno di Fabio Borini tra le file della Sampdoria ha scosso il mondo del calcio. Sotto la nuova guida di Chicco Evani, il club genovese sembra puntare su una strategia di rinforzo in vista della conclusione del campionato. L’integrazione di Borini potrebbe rappresentare un importante tassello per migliorare le prestazioni offensive della squadra. Con una carriera che lo ha visto giocare in club prestigiosi, Borini porta esperienza e versatilità, qualità che potrebbero rivelarsi decisive.
L’impatto di Borini nel finale di stagione
Il reintegro di Fabio Borini non è solo una scelta tecnica, ma anche un segnale di fiducia nei confronti di un giocatore che ha dimostrato il suo valore in passato. La sua capacità di adattarsi a diversi ruoli in attacco potrebbe offrire a Evani più opzioni tattiche, cruciali in un momento delicato della stagione. I tifosi della Sampdoria possono sperare che Borini diventi l’arma segreta per risalire la classifica e raggiungere gli obiettivi stagionali.
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Fonte: l’account X di Schira.
Serie B
Sampdoria, Roberto Mancini nuovo super-consulente

La prima visita di Roberto Mancini a Bogliasco è avvenuta il 9 aprile in tarda mattinata. L’ex-allenatore della nazionale azzurra ha accettato il ruolo di super-consulente esterno offertogli dal presidente della Sampdoria, Matteo Manfredi, per aiutare la squadra a risalire dal terzultimo posto in classifica con rischio della retrocessione in Serie C.
Secondo quanto riportato da Gazzetta dello Sport, Mancini ha incontrato la squadra al termine della prima sessione di allenamento tenuta dal nuovo staff tecnico composto da Alberico Evani e Attilio Lombardo.

ROBERTO MANCINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sampdoria, nuovo ruolo per Roberto Mancini
L’incontro avvenuto tra l’ex C.T. dell’Arabia Saudita, Alberico Evani e Attilio Lombardo (due colossi della Sampdoria anni 90′), è per fini lavorativi. Una nuova opportunità sembra essere giunta al tecnico. Il ruolo di consulente esterno senza vincoli per il club della Sampdoria. Ruolo offertogli da Matteo Manfredi per aiutare la squadra a risalire dal terzultimo posto in classifica. La proposta è stata approvata da Mancini.
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