Sampdoria, dall’arrivo in panchina di Andrea Sottil, i blucerchiati hanno decisamente svoltato. Di contro, però, pesano i tanti gol subiti. La risalita in classifica, tuttavia, è arrivata decisa.
Da un Andrea all’altro, l’allenatore della Sampdoria è rimasto uguale solo nel nome. Per quanto riguarda il gioco, ma soprattutto i risultati, invece, si è capovolto il mondo.
Era il 31 agosto quando l’ex Udinese si sedette sulla panchina blucerchiata, all’indomani dell’esonero di Andrea Pirlo, partito con il credito dei playoff conquistati lo scorso anno, ma incapace di proseguire sull’onda della continuità.
Lo 0-0 contro il Bari ha rappresentato il primo brodino
, che ha aperto la porta di una svolta. Nelle sei gare successive, infatti, sono arrivate quattro vittorie e due sconfitte.Aria nuova anche per quanto riguarda i gol segnati, ben 12, a fronte di una difesa non propriamente impermeabile, con otto reti al passivo, tre dei quali subiti in quel di Cesena, una settimana fa.
Ieri, a domicilio con il Mantova, è arrivato il successo della sofferenza e della maturità. Tre punti pesanti e dall’elevato volume in termini di cinismo e praticità. Tutte caratteristiche che Sottil ha voluto per questa nuova Sampdoria.
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