Serie B
Sampdoria, esonero di Sottil inevitabile: i nomi per la panchina

Nelle prossime ore Andrea Sottil saluterà la Sampdoria. L’esonero è ormai inevitabile, con la dirigenza blucerchiata che valuta diversi nomi per la panchina.
La separazione tra Andrea Sottil e la Sampdoria sembra ormai inevitabile, soprattutto alla luce della pesante disfatta di ieri in casa del Sassuolo. I blucerchiati sono usciti dal Mapei Stadium con un sonoro 5-1, un risultato che certifica una crisi sempre più profonda. La vittoria manca dal lontano 27 ottobre, e con la zona retrocessione ormai a un solo punto di distanza, l’esonero del tecnico pare la soluzione obbligata.
Il suo arrivo sulla panchina non ha prodotto gli effetti desiderati. Anzi, la squadra ha mostrato una preoccupante involuzione sul piano del gioco e dei risultati. Dopo settimane di speculazioni, sembra davvero essere giunto il momento della separazione: nelle prossime ore è attesa l’ufficialità.
La dirigenza sta valutando attentamente il profilo del prossimo allenatore, con l’obiettivo di trovare una guida in grado di invertire la rotta e salvare una stagione che rischia di avere risvolti drammatici.
Sampdoria, chi sarà il prossimo allenatore?
Tra i candidati alla successione di Sottil, il nome di Andrea Pirlo è quello che spicca maggiormente. Già sotto contratto con la Sampdoria e conoscitore dell’organico attuale, l’ex allenatore della Juventus rappresenterebbe una scelta pragmatica e sicura.
Un altro profilo accreditato è quello di Aurelio Andreazzoli, tecnico esperto e capace di lavorare in situazioni difficili. In lista figurano anche Eugenio Corini, recentemente esonerato dalla Cremonese, e Leonardo Semplici, la cui ultima esperienza in panchina risale a più di un anno fa.
Non manca poi la suggestione Giuseppe Iachini, accostato praticamente a ogni squadra di Serie A e B in procinto di cambiare allenatore. Infine, sullo sfondo resta anche l’idea di un altro ex Udinese: Gabriele Cioffi.
Qualunque sia la scelta, la Sampdoria si troverà a effettuare il terzo cambio in panchina in pochi mesi. La speranza è che il prossimo tecnico riesca a portare stabilità e risultati, con l’obiettivo playoff che sembra sempre più un miraggio.
Serie B
Serie B, chi sarà la terza promossa? Duello per il 4° posto

La Serie B è vicina a emettere un altro verdetto dopo la matematica promozione del Sassuolo. Il Pisa si avvicina all’obiettivo ma per i playoff è lotta aperta.
Con la promozione dei neroverdi e quella imminente dei nerazzurri, resterà solo 1 posto per il prossimo campionato di Serie A e la corsa è tra 6 squadre.
Serie B, a che punto è la lotta playoff?
A 5 giornate dalla conclusione, il campionato cadetto è pronto a regalare altre sorprese. Un verdetto è già stato emesso ma quelli che mancano sono ancora quasi completamente incerti. Il secondo slot per la promozione diretta sembra ormai essere occupato dal Pisa di Pippo Inzaghi, che conta ben 7 punti di vantaggio sullo Spezia.
Le aquile hanno perso troppi punti e non sono riuscite a tenere il passo dei toscani, dunque dovranno con tutta probabilità passare dai playoff se vogliono continuare a inseguire il sogno di un ritorno in Serie A.
Tuttavia, tutte le squadre in lotta per un posto agli spareggi sono sulla carta molto blasonate e attrezzate per salire nella massima serie. Per questo motivo centrare l’obiettivo diventa ancora più complicato.
Attualmente la classifica recita: Spezia 59, Cremonese 53, Juve Stabia 50, Catanzaro 48, Palermo 45, Bari 44. Se liguri e lombardi sono praticamente certi di partecipare ai playoff, lo stesso non si può dire per le altre 4 squadre coinvolte. Infatti, poco sotto i galletti si trova il Cesena a pari punti e subito sotto il Modena a 41.
Con ancora 15 punti a disposizione e diversi scontri diretti ancora da disputare, la corsa per continuare a sperare nella promozione si farà sempre più intensa. Il 4° posto, ambito in quanto permette di saltare il primo match a eliminazione diretta, è ancora alla portata di Vespe e calabresi, più defilati invece i rosanero. Nel prossimo turno si sfideranno proprio Modena e Cesena, in uno scontro molto importante.
Serie B
Berardi: “Ho lavorato duro per riportare il Sassuolo dove merita, e oggi ce lo godiamo”

Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo, ha rilasciato un’intervista a Sky relativa alla condizione attuale, la posizione e i meriti all’interno della squadra.
Apparentemente da quanto rilasciato, Domenico Berardi, sembra essere apparso speranzoso, forte e deciso nei confronti della squadra, a tal punto da dichiarare: “Ci siamo messi a lavorare duro per riportare il Sassuolo dove merita. Ora siamo in Serie A, siamo tutti contenti, ma vogliamo concludere al meglio il campionato.”

DOMENICO BERARDI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sassuolo-Berardi, l’intervista
Le dichiarazioni di Berardi rilasciate in diretta ai microfoni di Sky:
“Lo scorso anno non è stata una bella annata né per me né per la squadra. Mi sono fatto male e siamo retrocessi, e da lì è stata tutta in salita. Ci siamo messi a lavorare duro per riportare il Sassuolo dove merita. Ora siamo in Serie A, siamo tutti contenti, ma vogliamo concludere al meglio il campionato – prosegue – ho vissuto tanti anni qui, per me è una casa, una famiglia. Mi hanno trattato come un figlio. Dodici anni fa ero un ragazzino, ora sono cresciuto e sono diventato un uomo. Ho fatto degli errori in passato, ma sono maturato e devo tanto a questa società.”
L’infortunio?
“Sono stati mesi difficili, ma ne sono uscito ancora più forte. Ho lavorato duro per riportare il Sassuolo dove merita, e oggi ce lo godiamo.”
Grosso?
“Il mister si è calato nel ruolo alla grande. Ci siamo trovati tutti benissimo con lui, anche nella gestione del gruppo è stato il top. Ha portato grandi idee di gioco, ci ha fatto sentire tutti importanti. Il gruppo fa la differenza, e quest’anno lo abbiamo dimostrato.”
La Nazionale?
“Dentro di me l’azzurro c’è sempre stato, c’è e ci sarà. Ho passato momenti difficili, ma ora sto recuperando. Alla maglia azzurra non si può dire di no.”
Io l’ultima bandiera rimasta?
“Sicuramente è gratificante e mi rende orgoglioso essere la bandiera di un club così importante. Più che un club, lo definisco una famiglia. E io, dentro una famiglia, ci sto bene.”
Serie B
Palermo, quando il cambio non porta punti

Il Palermo sta vivendo una stagione altalenante: nonostante sia in zona play-off, ha perso molti punti per strada, e i cambi non hanno portato punti.
Il Palermo sta vivendo una stagione altalenante, nonostante la squadra rosanero sia in zona play-off: come si è detto si sono persi molti punti per strada, soprattutto nei finali di gara, e anche i cambi non hanno sortito effetto nelle prestazioni della squadra rosanero.
Palermo, tanti punti persi per strada, quando i cambi non sortiscono effetti
Il Palermo sta vivendo una stagione altalenante, nonostante i rosanero siano in zona play-off, ma i tanti punti persi per strada, soprattutto nei finali di partita, dimostrando di non sapere reggere per tutti i 90 minuti, tanto da perdere per strada ben 8 punti, con cui la squadra di Dionisi sarebbe al 4° posto in classifica. Ma un altro problema è quello legato alle sostituzioni, che non ha portato alcun benefici alla fine del risultato finale.
Su ben 159 sostituzioni effettuate, sono solo 4 sono state sfruttante in zona gol, troppo poco per dare una svolta alle partite. Pensare che la scorsa stagione, per i rosanero, avevano totalizzato 13 reti dalla panchina, che avevano portato punti ai rosanero. Insomma un dato allarmante, soprattutto visto che manca poco alla fine di questo torneo cadetto.
Quindi, c’è bisogna assolutamente del contributo da parte della panchina per cercare di centrare l’obiettivo dei play-off, quindi su questo Dionisi ci deve lavorare. Non basta solo i gol dei titolari come Pohjanpalo per centrare l’obiettivo, ma serve il contributo di tutti, anche di chi parte dalla panchina.
Vedremo se già dalla partita contro la Carrarese ci sia un inversione di tendenza, che ogni giocatore deve entrare con il piglio giusto in campo, perché è chiaro che se ci sono degli infortuni bisogna utilizzare chi è di riserva, di dare un contributo alla causa rosanero, incominciando dalla partita contro i toscani di Calabro.
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