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Serie B, Pordenone e Vicenza: un triste record
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Pordenone e Vicenza occupano le ultime due posizioni della classifica di serie B, ormai lontane dalle contendenti alla salvezza.
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Classifica corta
La serie B di quest’anno è caratterizzata da una bagarre incredibile nella zona medio-alta della classifica, con ben 9 squadre racchiuse nello spazio di 5 punti. La situazione, tuttavia, è particolare anche per quanto riguarda la zona salvezza, in particolare per ciò che riguarda Pordenone e Vicenza.
Due fanalini di coda
I Ramarri e i Biancorossi, infatti, attualmente occupano le ultime due posizioni della classifica, con il Vicenza a quota 4 e il Pordenone a 3, con la zona salvezza che è già un miraggio. La prima squadra appena sopra la soglia playout è la Spal, che ha raccolto fino ad ora 14 punti, con Ternana e Parma poco sopra, a quota 16.
Sul podio dei peggiori
Nei 5 principali campionati d’Europa (Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e Italia), comprendendo le prime e le seconde serie, solo una squadra è riuscita a fare peggio di Vicenza e Pordenone. Si tratta dei tedeschi del Greuter Furth, appena salita in Bundesliga, che ha raccolto un solo punto nelle prime 11 giornate.
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Serie B
Serie B, i verdetti dopo l’ultima giornata: Samp in C per la prima volta
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1 ora fail
13/05/2025
È terminato il campionato di Serie B, che nelle scorse settimane aveva sancito la promozione di Sassuolo e Pisa e la retrocessione del Cosenza.
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Si è conclusa un’altra intensa stagione di Serie B. Il campionato è stato dominato dal Sassuolo, che ha ottenuto la promozione aritmetica a metà aprile con ben 5 giornate d’anticipo. Poco dopo è stata la volta del Pisa, che non aveva i favori del pronostico ma ha disputato un’annata magica e torna nella massima serie dopo 34 anni. Ben prima dell’ultima giornata era certa anche la retrocessione del Cosenza, fanalino di coda pressoché per tutto l’anno e mai realmente competitivo per salvarsi.
Serie B, ultima giornata: Sampdoria retrocessa, Frosinone e Salernitana ai play-out
Un altro campionato di Serie B è giunto al termine. La 38ª e ultima giornata, con tutte le squadre contemporaneamente in campo, ha dato dei verdetti sorprendenti nelle zone calde della classifica. Si parte forse dalla notizia choc: per la prima volta nella sua storia, la Sampdoria retrocede in Serie C. I blucerchiati non vanno oltre lo 0-0 in casa della Juve Stabia e chiudono in terzultima posizione a quota 41 punti.
I successi esterni di Frosinone e Salernitana sono decisivi per scavalcare i doriani in classifica. I gialloblù battono 1-0 un Sassuolo poco motivato e con quasi tutte riserve in campo: decisivo un rigore di Bohinen a fine primo tempo. I campani vincono 2-0 lo scontro salvezza con il Cittadella: a segno Hrustic e Simy. Saranno proprio i ciociari e i granata a sfidarsi nel play-out per rimanere nella serie cadetta. L’andata si giocherà a Salerno, il ritorno allo Stirpe.
La sconfitta interna con la Salernitana è fatale per il Cittadella, che rimane penultimo con 39 punti e retrocede dunque in C assieme alla Sampdoria. Si salva invece il Brescia, che al Rigamonti batte 2-1 la Reggiana con il gol vittoria di Verreth: le Rondinelle hanno gli stessi punti del Frosinone ma sono avanti negli scontri diretti. Rimane in B anche il Mantova, che pareggia in casa 0-0 con il Catanzaro.
Il Cesena passa 1-0 a Modena e scavalca in classifica al settimo posto il Palermo, che al Barbera non va oltre l’1-1 con la Carrarese. Il Pisa chiude la sua grande stagione vincendo davanti ai propri tifosi 2-1 contro la Cremonese. Il Cosenza saluta la Serie B perdendo 3-1 sul campo dello Spezia, mentre lo scontro del centro classifica tra Sudtirol e Bari termina con uno scialbo 0-0.
Serie B: la classifica finale e il quadro di play-off e play-out
Classifica
Sassuolo 82
Pisa 76
Spezia 66
Cremonese 61
Juve Stabia 55
Catanzaro 53
Cesena 53
Palermo 52
Bari 48
Sudtirol 46
Modena 45
Carrarese 45
Reggiana 44
Mantova 44
Brescia 43
Frosinone 43
Salernitana 42
Sampdoria 41
Cittadella 39
Cosenza 30
Sassuolo e Pisa salgono in Serie A.
Spezia, Cremonese, Juve Stabia, Catanzaro, Cesena e Palermo vanno ai play-off. Si parte con Juve Stabia-Palermo e Catanzaro-Cesena, entrambe in gara secca. Le due vincitrici affronteranno in semifinale una lo Spezia e l’altra la Cremonese. Le squadre che accederanno alla finale si sfideranno andata e ritorno per decretare la terza e ultima promossa in Serie A.
Salernitana e Frosinone si sfideranno nei play-out, con gare andata e ritorno che sanciranno la quarta e ultima retrocessa.
Sampdoria, Cittadella e Cosenza retrocedono in Serie C.

Con la Serie B 2024/25 al capolinea, con Playoff e Playout all’orizzonte, ci sono giocatori che per vari motivi potrebbero il prossimo anno salire di categoria.
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Sassuolo e Pisa hanno sfruttato il loro predominio guadagnandosi il posto nel massimo campionato. Ma, se mercato e giustizia andranno di pari passo, saranno in tanti a lasciare la Serie cadetta per navigare acque più agitate ma ben più ambiziose.
Serie B: porta figlia d’arte
La seconda serie italiana, quest’anno ha messo in evidenza talenti di cui già si parla di Serie A, o addirittura estero. Il primo di questi è: Jonathan Klinsmann
Figlio di Jürgen, che non ha bisogno di presentazioni, Jonathan si è presentato in Serie C con il fare di chi sa che dovrà affrontare la gavetta per conquistare la titolarità in B. Così dopo MLS e Cesena, c’è chi pensa che il portiere statunitense possa trovare posto in Serie A. Tuttavia, anche la Bundesliga lo tenterebbe. Il nativo di Monaco ha dalla sua dei riflessi non male, autorità in area e una certa propensione a parare rigori .
Una difesa da tenere d’occhio
Nel reparto difensivo, oltre a Klinsmann si sono distinti: Mehdi Dorval e Nicolò Bertola.
Il primo può agire come terzino o esterno, a destra o a sinistra. La freccia francoalgerina si è conquistato la B con la gavetta. Cominciando dai dilettanti con Fasano e Audace Cerignola, per poi esplodere a Bari. Le lenti del mercato erano su di lui già a gennaio. Aurelio De Laurentiis era pronto a provarci, ma Dorval per ora è rimasto e il calciomercato resta imprevedibile. Quattro gol e sei assist il biglietto da visita per chi vorrebbe affidargli la fascia, così come le capacità di inserimento e di legare il gioco coi compagni.
Il secondo, invece, ha affrontato il primo anno da titolare in B. Nonostante questo Bertola ha già un mercato focoso alle spalle, quello di gennaio, con mezza Serie A in fila per il talento spezzino col contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Si è parlato molto di big (Juve e Inter), ma il centrale difensivo vuole crescere subito e in fretta. Pertanto non sono da escludere squadre meno ambiziose ma pronte a garantirgli spazio e prospettive di crescita. In Italia (vedi Udinese) come all’estero (si è mosso l’Olympiakos di Pirola?). Dotato di potenza e stacco aereo, Bertola si configura più come un difensore old school rispetto ad altri concorrenti.
Un centrocampo tutto da scoprire
Nella zona mediana, in Serie B si sono contraddistinti bei prospetti, che hanno già attirato simpatie da non poter non considerare.
A cominciare da Niccolò Fortini. È stato uno dei calciatori più interessanti della sorpresa dell’anno: la neopromossa Juve Stabia. Poi ha attirato osservatori e taccuini al Menti da ogni dove, con un interessamento esplicito del Bayer Leverkusen. Fortini per ora se lo coccola la Fiorentina, proprietaria del cartellino. Destro di piede ma spesso dirottato a sinistra, la sua capacità di rendersi pericoloso dentro e fuori dall’area gli valgono questo focus. Nonostante anche la concorrenza di Samuele Angori.
Un ragazzo che ha già girato il mondo a 18 anni? Si ce l’ha la serie cadetta italiana. Si tratta di: İsak Vural. Appena maggiorenne ha alle spalle squadre come Benfica, Fenerbahce e Hammarby. Tuttavia Vural ha deciso di giocarsi le proprie chance al Frosinone un anno e mezzo fa. Alto poco meno di 1,90, con buonissima tecnica e grande personalità, il talento ha già un elenco lungo di pretendenti (tra cui Atlético e Atalanta) e promette scintille, in campo e sul mercato.
Last but not list: Rachid Kouda. Al momento la sua crescita è rallentata da un infortunio, ma ciò non ha impedito al Parma di scommettere su di lui comprandolo per 4 Milioni. Per poi lasciarlo a recuperare allo Spezia. Nonostante non fosse più di proprietà e nonostante una forma da recuperare, Kouda ha trovato un po’ di spazio mettendo a referto due gol e tre assist. Potenza, tecnica, inserimento e tiro non gli mancano, l’unico dubbio per la Serie A è se il fisico sia al 100%.
Serie B: imbarazzo offensivo della scelta
Il reparto avanzato è quello più affollato di talenti. Il primo non poteva che essere Francesco Pio Esposito.
Secondo anno in B e con un’età giovanissima. Per lui 16 gol e 2 assist in archivio e tutti gli occhi del mondo puntati addosso. Da sottolineare che Oaktree vorrebbe farne il simbolo del cambio di gestione dell’Inter.
Quel progetto che dovrebbe accogliere più giovani come lui e Petar Sucic, e meno Acerbi e Mkhitaryan. Tutto in nome della sostenibilità. Gran fisico, molto tecnico, testa da giocatore maturo, ha tutto per imparare dai fratelli sperando di convincere anche Simone Inzaghi.
E poi venne Cristian Shpendi. Altro ragazzo che promette un’ottima crescita. La passata stagione ha fatto faville raggiungendo quota 20 gol in terza divisione. Quest’anno non è stato da meno essendo arrivato in doppia cifra anche in Serie B (11 gol di cui 6 tirando dal dischetto). Smarrito molto dell’hype per il fratello Stiven, ora i riflettori sono su Cristian. Punta che attacca la profondità ma capace anche di dare alternative spalle alla porta, starà a lui dimostrare di poter fare un passo in più, non per forza già subito in massima serie.
Altro profilo, se vogliamo atipico ma interessante, è Alexander Lind. Al Pisa piace pescare nomi esotici e, in particolare, scandinavi. Lind è uno di questi. L’ennesimo esperimento offensivo della proprietà anglo-statunitense. Molto forte fisicamente, capace di proteggere la palla spalle alla porta e di legare il gioco coi compagni. Il danese, quest’anno, è a quota 9 gol e 5 assist e si candida anche per l’attacco che verrà e che avrà come obiettivo minimo la salvezza.

Dopo la partita contro il Brescia, la Curva del Modena ha alzato nuovamente la voce. I tifosi contestano la squadra e prolungano lo sciopero del tifo.
Il malcontento nei confronti delle prestazioni dei giocatori è evidente, con un chiaro messaggio che continua a risuonare tra le tribune. Queste le dichiarazioni che fanno storcere il naso: “Con la partita di stasera si chiude finalmente il campionato. Un campionato sul campo per noi finito il primo maggio. Un campionato giocato da persone non all’altezza di indossare la nostra maglia, privi di carattere e ambizioni. Requisiti che avevamo esplicitamente richiesto l’anno scorso nell’ultima trasferta di Lecco”.
Non finisce qui. Spiegando come sarà strutturato lo sciopero, rincarano la dose: “Stasera proseguirà lo sciopero del tifo durante il primo tempo. Saremo riuniti dietro un altro striscione che appenderemo in vetrata, senza pezze, stendardi e bandiere. Il secondo tempo sarà un inferno, e con orgoglio, entusiasmo e passione porteremo alto come sempre il nome di MODENA. – si legge ancora – E dal momento che l’anno scorso non è stato chiaro. GIOCATORI SENZA AMBIZIONI? FUORI DAI CO****NI!
Modena, la Curva chiede una svolta
Il Modena concluderà la stagione senza traguardi da raggiungere, avendo ormai messo al sicuro la permanenza in Serie B. Insieme a squadre come Reggiana, Carrarese e Sudtirol, i Canarini non potranno più ambire all’ottavo posto valido per i , conteso da Cesena e Bari. La squadra saluterà così il proprio pubblico con rammarico, ma guardando già alla prossima stagione.
I tifosi chiedono una svolta: una squadra che non si accontenti più della salvezza ma che punti a una vera lotta per il salto in Serie A. Una squadra che abbia l’ambizione di lottare per qualcosa di più importante, sempre con il massimo rispetto per la maglia gialloblù.
La questione comunque rimane una. Il tifo è un incitamento, è un coro all’unisono che sostiene la squadra. Ma è soprattutto nei momenti più bassi che deve servire a risollevarsi. È questo il modo in cui la Curva Montagnani intende farlo? Proprio nel momento del bisogno? Forse questa storia del tifo sta sfuggendo di mano…
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