Serie B
Sudtirol, Zaffaroni è l’anti-Spezia

La prossima settimana, dopo la sosta, riprende il campionato di serie B. Tra sfide in programma domenica, vi è quella tra Spezia e Sudtirol.
Tra le sfide in programma la prossima settimana, alla ripresa del campionato di Serie B, in programma domenica vi è quella che vede impegnato il Sudtirol in trasferta al Picco contro lo Spezia.
Sudtirol, Zaffaroni è l’anti-Spezia
I padroni di casa affronteranno il Sudtirol, guidato ora dal neo-tecnico Marco Zaffaroni. L’ex-Hellas Verona è appena subentrato a Federico Valente. Esonerato dopo 13 giornate con gli altoatesini al terzultimo posto, con 4 vittorie, un pareggio e ben 8 sconfitte. L’ultima in casa con il Sassuolo, che è costata la panchina a Valente.
Ora l’ex tecnico del Feralpisalò deve invertire la rotta alla FC Südtirol – Alto Adige, per tirarla fuori dalla zona retrocessione in cui si ritrova. Sfrutterà la sosta per conoscere meglio la squadra, nonostante l’assenza di due nazionali come Kurtic e Kofler.
Il tecnico milanese adotta un 3-5-2, come l’ex tecnico dei biancorossi Luca D’Angelo. Il problema da risolvere è quello della difesa, che vanta ben 20 reti al passivo: la peggior difesa della serie cadetta insieme a quella del Brescia. Zaffaroni conta di recuperare il titolare in porta Poluzzi, sostituito da Drago nelle ultime giornate.
In questo momento l’infermeria del Sudtirol è piena, visto che Zaffaroni per la partita con lo Spezia deve recuperare anche Cagnano. Oltre verificare le condizioni di Kurtic e Kofler, quando rientreranno dopo le rispettive impegni con le nazionali.
Il tecnico milanese è per lo Spezia un’autentica “bestia nera”. L’anno scorso battee con il Feralpisalò (proprio al Picco) gli aquilotti, e due anni fa con il Verona nello spareggio salvezza a Reggio Emilia.
Zaffaroni può essere il tecnico in grado di guidare la riscossa del Sudtirol. Dopo due buone stagioni, soprattutto la prima all’esordio in B, sta vivendo un momento difficile, ma con l’ex tecnico di Feralpisalò e Verona può ritrovare la giusta strada.
Andrea Costanzo
Serie B
Sampdoria, un fallimento inevitabile: ecco tutti gli errori

La Sampdoria retrocede in Serie C per la prima volta nella sua storia, un patrimonio sperperato e una girandola di allenatori disastrosi.
Sampdoria, un Disastro Annunciato
La Sampdoria, storica squadra italiana, affronta una delle pagine più buie della sua lunga storia. Per la prima volta, i blucerchiati retrocedono, segno di una gestione che ha lasciato molto a desiderare. Nicolò Schira, noto giornalista sportivo, ha evidenziato come il disastro fosse annunciato da tempo. La rosa, composta da nomi altisonanti ma poco incisivi sul campo, non è riuscita a garantire le prestazioni sperate. A peggiorare la situazione, una serie di allenatori che non hanno saputo dare alla squadra la stabilità necessaria. La gestione delle risorse economiche e tecniche si è rivelata fallimentare, portando a una retrocessione che sembrava impensabile fino a pochi anni fa.
La Girandola degli Allenatori
Il continuo cambio di allenatori ha contribuito a destabilizzare ulteriormente l’ambiente. Ogni nuovo tecnico portava con sé nuove idee e strategie, ma nessuno è riuscito a invertire la rotta di una nave che affondava inesorabilmente. La mancanza di un progetto a lungo termine e di una visione chiara si è tradotta in una stagione disastrosa. La Sampdoria, simbolo di una Genova che vive di calcio, dovrà ora ripartire dalla Serie C, cercando di ricostruire un’identità perduta e sperando di risalire quanto prima nel massimo campionato italiano.
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Fonte: l’account X di Schira
Il disastro annunciato #Samp parte da lontano: tra nomi altisonanti ma poco incisivi in campo e una girandola di allenatori (tutti disastrosi) che hanno affossato i blucerchiati. Sperperato un patrimonio. E così per la prima volta nella sua storia la #Sampdoria retrocede in Serie… https://t.co/RumTQkuPG9
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 13, 2025
Serie B
Cragno, la maledizione delle retrocessioni: il dato negativo

Alessio Cragno non è riuscito ad evitare la retrocessione della Sampdoria in Serie C. La carriera del portiere si macchia di un’altra stagione negativa.
La retrocessione della Sampdoria ha scosso quasi tutto il mondo del calcio italiano. All’interno di questa rosa c’è anche uno dei portieri più promettenti, a detta di molti, del nostro calcio.
Cragno e le retrocessioni, è la 3° in 4 anni
Il fischio finale di Juve Stabia-Sampdoria ha gettato nello sconforto tutto il popolo blucerchiato, dalla società ai tifosi. I 4 cambi in panchina non sono serviti a risollevare le sorti di una stagione che stava andando in peggioramento ogni giorno che passava.
Tra i giocatori più sconfortati da questa situazione c’è sicuramente Alessio Cragno, portiere classe 1994 arrivato a Genova a febbraio 2025 per sopperire ai tanti infortuni tra i pali (ben 5) capitati in questa stagione.

Bologna, Italy. 4 Julne 2022. Alessio Cragno of Italy during the Uefa Nations League Group C match between Italy and Germany.
Nemmeno il suo ingaggio è servito al club per evitare una retrocessione storica, in quanto si tratta della prima in assoluto, che per l’estremo difensore si va ad aggiungere a quelle rimediate nel 2022 col Cagliari e nel 2024 col Sassuolo.
Tre fallimenti in quattro anni pesano e se non avesse lasciato il Monza sarebbe comunque sceso di categoria, dalla A alla B. Una specie di maledizione che ha colpito Cragno negli ultimi anni ma il suo talento non è mai stato in discussione, tanto che ha anche esordito in Nazionale.
La prossima estate dovrà trovarsi un nuovo club pronto a puntare su di lui e tentare di spezzare questa maledizione.
Serie B
Serie B, monte ingaggi a confronto: top e flop di stagione

Tempo di verdetti in Serie B. La stagione 24/25 si è conclusa, ribadendo fortemente un concetto ormai diventato dogma: i soldi non sempre fanno la classifica.
Utilizzando i dati forniti da Capology sul monte ingaggi lordo annuale dei club -confrontati con le posizioni finali- emergono differenze sorprendenti tra investimenti e rendimento sportivo.

DOMENICO BERARDI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie B 2024/25: la classifica monte ingaggi
Stando ai dati ufficiali sul monte ingaggi lordo annuale delle formazioni della serie cadetta il primo posto spetta al Sassuolo (31.1 milioni). Questo dato è espresso in base a quanto ogni club spende complessivamente per gli stipendi lordi dei propri calciatori. La classifica evidenzia differenze anche molto marcate tra le prime posizioni e il fondo. Infatti tra la squadra neroverde e la Juve Stabia -ultima- ci sono 25 milioni di differenza.
Tuttavia la forbice è già ampia anche per il resto del podio della statistica. Palermo e Salernitana infatti, rispettivamente seconda e terza, hanno un gap di quasi 10 milioni (22.4 per i rosanero e 20.2 i granata).
C’è da dire che, se in campo andassero gli ingaggi, nelle retrovie si sarebbe verificata questa situazione di classifica: Carrarese (6.8), Cittadella (6.6), Mantova e Cosenza (6.5) e Juve Stabia (6).
Una classifica, per certi versi, differente da quella verificatasi in questa stagione: Frosinone 43, Salernitana 42, Sampdoria 41, Cittadella 39 e Cosenza 30.
Chi ha reso di più?.
Quali sono dunque le squadre che hanno sfruttato al meglio la propria rosa in base alla combo monte ingaggi-posizione finale in classifica? Anche qui si evidenziano discrepanze notevoli. Esempio lampante quello della Sampdoria.
La squadra blucerchiata, quinta per monte ingaggi, è retrocessa in Serie C posizionandosi in 18esima posizione. Peggio dei liguri solo la Salernitana, con un differenziale ingaggio-classifica di -14.
Discorso inverso invece per la Juve Stabia. Le Vespe, con il monte ingaggi più basso, sono riuscite a raggiungere i Play Off, un differenziale di +15 posizioni.
A chiudere il podio di questo speciale confronto Cesena e Pisa, rispettivamente con un +8 e +2.
Serie B: le sorprese della stagione
Le due maggiori sorprese della Serie B appena conclusa sono, ovviamente, Juve Stabia e Cesena. La compagine di Castellamare di Stabia ha smentito ogni pronostico, conquistando una storica qualificazione ai Play Off, partendo dal primo turno preliminare. Con una rosa giovane, organizzazione tattica e spirito di gruppo, le Vespe hanno dimostrato di poter sopperire alle minori risorse economiche grazie all’unione di intenti. Un’autentica favola calcistica.
Per quanto riguarda invece il club romagnolo, con un monte ingaggi relativamente basso (€8,14 milioni), ha chiuso anch’essa in zona Play Off facendo della continuità il suo punto di forza. Tornato in Serie B dopo anni difficili, il Cesena si è fatto apprezzare per come ha unito entusiasmo, progettualità e identità di gioco. Un ritorno in grande stile, che fa sognare i tifosi bianconeri.
Delusioni cocenti
Per quanto riguarda invece le delusioni di stagione, non potevano che essere: Sampdoria, Frosinone e Salernitana.
La retrocessione blucerchiata in Serie C, la prima nella sua storia, rappresenta uno degli scivoloni più clamorosi della stagione. Una stagione segnata da instabilità tecnica e rendimento altalenante. Un epilogo amaro per una piazza storica del nostro calcio. Serviranno: riflessione, ricostruzione e scelte coraggiose per ripartire.
Discorso quasi analogo, ma non proprio, per i granata e i ciociari. Le due squadre, appena retrocesse dalla Serie A, erano attese come protagoniste nella lotta promozione. Invece, la loro stagione è stata un incubo. Nonostante budget elevati — rispettivamente €20,23 milioni e €13,83 milioni di monte ingaggi — entrambe le squadre hanno faticato sin dalle prime giornate. Un crollo che evidenzia come la discesa dalla massima serie, se mal gestita, possa trasformarsi in gorgo difficile da superare.
I soldi non fanno i risultati. Almeno non sempre.
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