Supercoppa Italiana
Juventus-Milan, le ultimissime da Riad
Juventus-Milan, c’è posto solo per una. E’ questa l’altra semifinale di Supercoppa a Riad, dove chi vince affronterà l’Inter dopo la grande gara giocata dai nerazzurri contro l’Atalanta. Prima sulla panchina del Milan per Conceição, che affronterà il figlio, inizialmente in panchina e schiera il 4-3-3 con il ritrovato Pulisic. Dall’altra parte Thiago Motta punta sul mago Yildiz e Vlahovic.
Juventus-Milan, le probabili formazioni:
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; McKennie, Gatti, Kalulu, Savona; Thuram, Locatelli; Nico Gonzalez, Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. All. Thiago Motta.
MILAN (4-3-3): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Theo Hernandez; Bennacer, Fofana, Reijnders; Pulisic, Morata, Jimenez. All. Conceição.
Supercoppa Italiana
De Siervo: “Pubblico in Supercoppa? Qui faticano a riempire gli stadi”
L’Amministratore delegato della lega Serie A Luigi De Siervo ha parlato alla vigilia della finale di Supercoppa: “Qui i tifosi entrano a partita in corso”.
Alla viglia di una tanto contestata finale Supercoppa tra Inter e Milan, l’amministratore delegato della Serie A De Siervo ha rilasciato un’intervista in cui affronta il tema del giocarla in Arabia. Inoltre, non esclude un ritorno alle origini nelle edizioni future tornando a disputarla in Italia e dice la sua sul tanto criticato formato a 4 squadre.
Le parole di De Siervo
Così ha parlato Luigi De Siervo della Supercoppa giocata in Arabia: “Si può migliorare su tutto, in generale. Quanto alle tradizioni mi pare una domanda: Paese che vai, usanze che trovi. È come entrare in una moschea con le scarpe, dobbiamo capire il contesto: non è una mancanza di rispetto verso l’Italia o verso Agroppi, non lo è stata neanche verso Beckenbauer o Riva in passato.
Qui c’è una tradizione diversa, la globalizzazione omogeneizzata non è compito della Lega Serie A: quando la Figc ha proposto questa cosa, abbiamo pensato insieme che sarebbe stato più opportuno farne un omaggio vero e proprio, evitando una brutta figura. Per quanto riguarda il pubblico, c’è un tema generalizzato che riguarda il sistema calcio: qui faticano a riempire gli stadi, peraltro entrano a gara in corso di svolgimento.
Da noi è diverso, in realtà nella prima semifinale c’erano comunque 16mila persone, ma sono entrate dopo qualche minuto e ci sorprende. L’evento è sempre cresciuto negli anni e c’è una partecipazione dei tifosi generalizzata e bella. Per i vertici del pallone saudita la Serie A è il campionato più bello al mondo”.
Il formato a 4 squadre ed un possibile ritorno in Italia
Successivamente, ha espresso la sua personale preferenza sul formato con semifinali e finale e successivamente non ha chiuso una porta ad un possibile ritorno della Supercoppa nella penisola: “Non abbiamo parlato di un rinnovo, è un contratto che durerà per altri quattro anni con altre due edizioni da disputare qui. Aspettiamo di fare un bilancio, mi pare di capire che da parte loro ci sia interesse: le squadre comunque firmando il contratto si sono lasciate la possibilità di scegliere il format. Io penso che a quattro sia il modello migliore e se dovesse dipendere dalla Lega insisteremmo per giocare sempre una fase finale a quattro.
Non vogliamo escludere un ritorno in Italia, potremmo farlo anche per meno soldi. Il tema è la costruzione di un mercato e di una relazione. Non basta una partita, ma una relazione costante nel tempo. Qui creiamo academy, aiutiamo le società a sviluppare talenti. Lavorare con realtà importanti come i nostri club, votati alla creazione di talento, è un elemento che a loro interessa”.
Supercoppa Italiana
Milan, Reijnders: “Questa squadra deve svoltare, lo spirito c’è sempre stato e su Pioli…”
Il calciatore del Milan Tijani Reijnders ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa Italiana.
L’ex centrocampista olandese dell’AZ attualmente in forze al Milan Tijani Reijnders ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa Italiana, in programma lunedì 6 gennaio alle 20:00 contro l’Inter.
Milan, le parole di Reijnders
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Milan Tijani Reijnders in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa:
Battere la Juventus in rimonta vi avvicina con una bella carica?
“Nel primo tempo non siamo stati abbastanza aggressivi nel pressing e non prendevamo rischi con la palla. Nella ripresa abbiamo dimostrato che potevamo fare di più, creando più occasioni”.
Hai ritrovato Pioli, ti ha fatto piacere rivederlo con molti più gol all’attivo?
“È stato bello, abbiamo scherzato. Avete visto cosa mi ha detto, per me è stata una buona stagione anche se ho avuto meno occasioni di andare in porta. Quest’anno gioco più avanti”.
Sarebbe il tuo primo trofeo al Milan.
“È una grande opportunità, sarebbe bello e devo giocare come se fosse la mia ultima partita. Non capita spesso di poter vincere un trofeo, poi dovremo pensare al campionato e alla Champions League, è una buona possibilità di cambiare le cose”.
Abbiamo visto il discorso di Bennacer. È lo spirito che vi è mancato a inizio stagione?
“No, lo spirito c’è sempre stato. Penso che dobbiamo guadagnare sempre più fiducia e battere la Juve ci ha dato una bella spinta in tal senso. Dobbiamo sentirci come una famiglia e quello è stato un bel segnale”.
Supercoppa Italiana
Milan, Conceicao: “Vogliamo completare l’opera. Leao non ha i 90 minuti”
Alla vigilia della finale di Supercoppa, l’allenatore del Milan, Sergio Conceicao, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro l’Inter.
Di seguito un estratto delle parole del neo allenatore del Milan in vista del match di domani.
Milan, le parole di Conceicao
Come si sente in questo momento e come giudica lo stato di forma della squadra?
“Sto meglio, e spero che il gruppo stia perfino meglio di me. Abbiamo una giornata di recupero e ci stiamo concentrando sul match: l’Inter è una squadra solida, abituata a vincere, con lo stesso allenatore e giocatori che giocano insieme da molto tempo. È un vantaggio per loro, ma noi dobbiamo badare al nostro percorso: tutto è complicato, però nelle difficoltà dobbiamo comportarci da uomini, sapendo che tutti i tifosi ci osservano. Non possiamo neanche dimenticare che abbiamo 4-5 elementi non ancora al massimo”.
È il suo primo derby italiano contro una ex squadra dei tempi da calciatore: le provoca emozioni diverse?
“No, ho grande rispetto per tutte le formazioni in cui ho militato. Mio figlio è alla Juventus, quindi il mio sentimento è lo stesso, a prescindere dall’avversario: i sentimenti più forti li riservo ai miei giocatori, ho tanta voglia di preparare bene la gara perché possano battere un avversario di livello. È ciò che conta davvero, e la nostra base deve essere l’ambizione. Ci sono due partite per centrare un titolo, ne abbiamo superata una e adesso dobbiamo completare l’opera: speriamo che vada tutto bene, ma siamo fiduciosi”.
Inzaghi ha nominato Eriksson, sottolineando i tanti tecnici nati da quella Lazio. Quanto ha inciso quell’esperienza su di lei?
“Sicuramente molto, ho avuto tanti bravi allenatori. Eriksson aveva un rapporto splendido con i giocatori, non l’ho mai visto arrabbiarsi, al massimo diventava rosso. Ho Sven nel cuore, insieme a tutti i ragazzi di quella squadra. Ho lavorato anche con Sacchi e Malesani, amo l’Italia e la considero la mia seconda patria, perché sono arrivato da giovane e ho vissuto momenti stupendi. È un piacere e un onore poter allenare qui un club storico come il Milan”.
Quali sono le condizioni di Leao?
“Ci alleneremo nel pomeriggio e valuteremo. Di certo non ha i 90 minuti, ma vedremo se potrà giocare o meno”.
Ha avuto modo di confrontarsi con il nutrizionista di recente?
“Sì, è una figura fondamentale per il nostro collettivo. Presto attenzione a ogni singolo dettaglio, perché i calciatori devono essere al 100%”.
Si sente fortunato per aver cominciato con la Juventus e ora con l’Inter?
“Fortunato? La fortuna serve, ma arriva solo se lavori duramente. Devi avere talento, serietà e tanta determinazione. Anche se giochi al lotto, se stai a casa a sperare non vinci. Dobbiamo impegnarci”.
Che rapporto ha con Inzaghi? Ci sarà una stretta di mano a fine gara?
“Sicuramente. In partita possono capitare episodi di ogni tipo, ma il rispetto non manca mai: siamo gente di calcio, abbiamo giocato insieme e ci stimiamo. Rimarrà un amico sia prima sia dopo il fischio finale”.
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