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Supercoppa Italiana

Milan, Conceicao: “Affrontiamo la Juve a testa alta, ho trovato una squadra umile”

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Serie A, Sergio Conceicao

Sergio Conceição è pronto a fare il suo debutto sulla panchina del Milan in un appuntamento cruciale: la semifinale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, in programma domani.

Milan, la partnership con la Repubblica del Congo

YUNUS MUSAH E TAMMY ABRAHAM PERPLESSI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il tecnico portoghese ha parlato in conferenza stampa, sottolineando l’importanza della sfida e dando alcune indicazioni sulla preparazione della squadra.

Come ha trovato la squadra? Cosa le è piaciuto e cosa no?
“Ho trovato sinceramente una squadra che è umile, che vuole imparare, che vuole capire cosa capire l’allenatore. Questo è molto importante, è la base per fare un lavoro di qualità secondo me. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi per trasmettere cosa serve”.

Cosa vuol dire partire soprattutto con una partita come quella con la Juventus?
“Sono tutte partite diverse, anche pensando al mio passato da calciatore. Il timing è quello che è: se mi aveste chiesto se avrei voluto più tempo per lavorare e tutti i giocatori a disposizione, vi avrei risposto di sì. Ma lo sapevo da quando sono arrivato e non devono esserci scuse: dobbiamo affrontare la Juve a testa alta. Mancano ancora due allenamenti prima della partita, vogliamo essere incisivi su quello che vogliamo fare. Dobbiamo capire facilmente cosa è importante per la partita per cercare di vincere, per noi è fondamentale”.

Incontra subito suo figlio. Aggiunge emozione?
“Me l’hanno già chiesto: non sono per niente emozionato, sono un professionista. Sono solo raffreddato e ho avuto la febbre in questi giorni, se vedete gli occhi un po’ lucidi è per questo. A casa sono suo padre, domani mio figlio sarà un mio avversario: lui la penserà allo stesso modo, lo voglio battere come mi vuole battere lui. Spero di non farlo felice”.

È più facile partire iniziare con una sfida di questo livello, vista la situazione del Milan?
“Non è più facile o più difficile, c’è da lavorare. Lavoriamo allo stesso modo a prescindere dall’avversario, vogliamo migliorare le situazioni che penso possiamo migliorare. So che il momento non è bello, ma dobbiamo cambiarlo e solo noi con loro lo possiamo fare. Le parole lasciano il tempo che trovano, in questi grandi club contano i risultati alla fine ed è quello che cercheremo di avere, a partire da domani”.

Suo figlio ama definire il suo calcio un calcio libero. Si aspettava un impatto del genere in pochi mesi?
“Ha le caratteristiche di un giocatore di qualità, sia a livello tecnico che di comprensione del gioco e della tattica. Ha qualità fisiche, lo sa ed è cresciuto così. Sono felice di averlo allenato, ha una bella caratteristica e con me non è facile giocare. Può avere una grande carriera, qui in Italia o in qualsiasi parte del mondo”.

Cosa pensa della Juve di Motta?
“Ha tanti giocatori di qualità, giovani e che lavorano. Che capiscono: è la squadra che ha subito meno gol in Serie A, lavora compatta e dobbiamo vedere come possiamo fare per smontare la loro organizzazione difensiva. Non voglio incastrare il talento, ma dobbiamo lavorare compatti come squadra. Solo così il calcio funziona”.

Che idea si è fatto di Tomori, anche in chiave mercato?
“Non ho parlato di mercato, non mi piace parlare dei singoli. Tomori fa parte del gruppo ed è la cosa più importante per me”.

Per cosa vuole essere ricordato al Milan?
“Non mi piace parlare da visionario, penso a lavorare ogni giorno. Domani giocheremo in uno stadio pieno, guadagniamo tanto: cosa si può chiedere di più? Dobbiamo essere felici e ringraziare il talento che Dio ci ha dato. Dobbiamo cambiare il momento”

Ha rivisto Milan-Juve di campionato?
“Ho visto due squadre con più paura di perdere che voglia di vincere, questa è l’idea che mi sono fatto. Però ci sono giocatori bravissimi, domani dobbiamo avere la voglia di competere e di vincere, guardando anche alla parte offensiva contro giocatori di qualità”.

Come stanno i giocatori in vista di domani sera?
“Non sono un medico. Ci sono dei giocatori che non sono ancora tornati, ci sono alcuni che hanno fatto solo un allenamento. Vediamo”.

È stato paragonato ad Allegri, Conte, Simeone.
“Ho grandissimo rispetto per tutti ma tutti siamo diversi nel modo di intendere il calcio. Sono grandi allenatori quelli che ha nominato, hanno già dimostrato di essere di livello. Io sono convinto che devo portare risultati al Milan e devo essere giudicato in base a questo, dobbiamo reagire a partire da domani”.

Cosa pensa dell’Arabia Saudita?
“Siamo stati ricevuti in maniera molto simpatica, alla squadra non manca nulla e ringrazio per l’ospitalità”.

È un rischio allenare il Milan?
“La vita è così, si rischia. Se non avessi voluto arrivare a questo livello sarei rimasto a casa, vicino a Coimbra. Non è un rischio, il Milan è un piacere e un orgoglio”.

Cosa pensa del movimento calcistico arabo?
“L’ho seguito un po’, ci sono anche giocatori e allenatori portoghesi di qualità. Penso sia cresciuto tanto come campionato: si sente la passione e si cresce, tanti giocatori di qualità hanno portato il calcio arabo a evolversi”.

Che idea ha per domani?
“Non posso dire le intenzioni che ho, altrimenti farei felice Thiago. Le altre supercoppe del Milan? Non importano, si sono disputate con un altro allenatore e adesso ci sono qui io. Pensiamo a fare il meglio domani”.

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

Supercoppa Italiana

L’Inter minaccia il forfait in Supercoppa: ecco cosa rischia

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Inter

I nerazzurri fanno un passo indietro? La Supercoppa tornerà in Arabia Saudita e l’Inter potrebber rinunciare. In questo caso ci saranno sanzioni. 

Per l’Inter un conto salato?

È stato annunciato che la Supercoppa sarà di nuovo in Arabia Saudita, ma lInter potrebbe restare a casa. E le conseguenze non mancherebbero. Sì, perché in casa nerazzurra la decisione della Lega Serie A non è stata accolta con entusiasmo. Final Four in Medio Oriente, nonostante un calendario saturo, viaggi estenuanti e una stagione già strapiena. Serve davvero aggiungere altro?

Durante l’assemblea di Lega, il legale dell’Inter, Angelo Capellini, ha lasciato intendere una possibilità concreta: rifiutare l’invito. Ma cosa succede se un club rinuncia a una competizione ufficiale? Le regole parlano chiaro: la scelta ha un prezzo. Infatti, è prevista una sanzione per chi non rispetta gli obblighi regolamentari: ma a quanto ammonterebbe? Ecco il punto: non si sa. Né la Lega né fonti ufficiali hanno comunicato l’importo esatto della penalità. Si sa solo che è prevista. Tutti sanno che c’è, nessuno sa quanto farà male.

Inter

L’ESULTANZA URLO DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un accordo da 23 milioni di euro

E qui entra in gioco un altro aspetto: l’accordo tra Lega Serie A e la Federazione saudita vale 23 milioni a edizione. E non è un dettaglio. Perché in Arabia non vogliono solo il calcio italiano, vogliono i grandi nomi del calcio italiano. L’Inter fa audience, ha appeal internazionale. La sua eventuale assenza sarebbe un problema sia d’immagine che di bilancio. Chi prenderebbe il suo posto? Intanto BolognaMilan sono già sicure della presenza, mentre il Napoli aspetta di chiudere il campionato sul podio.

Ma chi riempie lo slot vacante? E se la Supercoppa diventasse una “super gatta da pelare”? La Lega dovrà pensarci bene, anche in vista del futuro. Intanto il club di Inzaghi spinge per una formula più leggera. Una gara secca, magari. Meno dispendiosa, più gestibile. Ma per ora, niente da fare. La Lega tira dritto: Arabia confermata, Final Four intoccabili. E mentre si attendono notizie sulle date – dicembre o gennaio? – resta una domanda: Inter sì o Inter no? Qualunque sarà la risposta, una cosa è certa: il cartellino giallo della Lega è già pronto sul tavolo.

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Supercoppa Italiana

Inter, Napoli, Milan e Bologna: le 4 della Supercoppa

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Inter

Inter e Napoli e non solo Milan e Bologna, il nuovo format della Supercoppa Italiana prevede una maggiore spettacolarizzazione con quattro club in gara.

La Lega Serie A ha annunciato la sede della prossima Supercoppa Italiana che sarà ospitata in Arabia Saudita ma la data in cui si giocherà il torneo sarà legato al risultato dell’Inter.

Già perché il format è cambiato non prevedendo più uno scontro diretto a partita secca tra due club bensì uno scontro tra quattro squadre. La scelta di queste quattro squadre seguirà delle regole ben precise; saranno, infatti, ammesse:

  • la vincitrice della Serie A
  • la vincitrice della Coppa Italia
  • la seconda classificata nella Serie A
  • l’altra finalista della Coppa Italia.

Il via al nuovo format, che mette maggiormente in focus la spettacolarizzazione è stato il comitato degli organizzatori sauditi di Sela ma non è ancora certa la data nella quale si disputeranno le gare perché dipenderà proprio dall’Inter e dalle sue performances.

A questo punto è abbastanza intuitivo capire quali saranno le quattro squadre che si contenderanno il trofeo.

Già perché se due delle squadre che comporranno il quartetto della Supercoppa sono certe (ovvero il Milan e il Bologna legate a doppia mandata dalla finale di Coppa Italia) diverso è il caso del Napoli e dell’Inter e, in quest’ultimo caso, dipenderà soprattutto da come procederà il percorso degli interisti in Champions league.

Infatti, il club nerazzurro – in caso di vittoria in Champions League – sarà chiamata a disputare la Coppa Intercontinentale (fissata per dicembre) oltre all’impegno già programmato del Mondiale per Club (in programma quest’estate). Per questo motivo potrebbe essere necessario uno slittamento della Supercoppa Italiana verso gennaio del prossimo anno.

Il motivo di questo Tetris è alquanto scontato: la rinuncia, infatti, di uno di questi club al torneo sarebbe accompagnata, immediatamente, da una sanzione di tipo economico e/o sportivo.

L’Arabia Saudita ha acquistato i diritti di poter ospitare il torneo della Supercoppa Italiana per due delle prossime edizioni di questo torneo; i sauditi, infatti, si sono ripresentati in lizza e ne hanno ottenuto i diritti avendo dimostrato di gradire moltissimo questo genere di gara calcistica. va ricordato che proprio in Arabia Saudita si sono disputate 5 delle ultime 7 edizioni di questo torneo.

La FIFA, a aggiunto, sembrerebbe molto intenzionata a saldare in modo sempre più stringente, il rapporto che legherebbe il Campionato Italiano con l’estero e sembrerebbe (ma è ancora in fase di valutazione la fattibilità dell’impresa) di provare a far disputare una gara di Campionato italiano all’estero: un’idea che è in corso di valutazione burocratica.

 

Inter

DENZEL DUMFRIES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dipenderà dall’Inter stabilire la data di questo torneo

Tornando alla Supercoppa italiana abbiamo già confermata la presenza del Milan e del Bologna (in quanto finaliste della gara del 14 maggio) mentre lato Campionato a contendersi gli altri due posti libero potrebbero essere il Napoli e l’Inter (rispettivamente prima e seconda, al momento, in classifica) poiché l’Atalanta è a -6 dalla seconda.

Come si dovrebbero disputare le gare?

Gli scontri previsti dovrebbero seguire questa logica:

  • la vincitrice della Serie A vs la finalista di Coppa Italia
  • la vincitrice di Coppa Italia vs la seconda classificata di Serie A.
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Supercoppa Italiana

Supercoppa Italiana: grazie al Milan torna in Arabia Saudita?

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Milan

La vittoria del Milan nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter non rappresenta solo un colpo d’orgoglio in una stagione deludente.

Ma apre scenari interessanti anche sul fronte Supercoppa Italiana 2026.

Il trionfo consente ai rossoneri di conquistare un posto in finale, con la possibilità concreta di alzare un trofeo e qualificarsi alla prossima Europa League, salvando così almeno parzialmente l’annata.

Ma c’è di più. Questo risultato ha implicazioni dirette anche su dove si giocherà la prossima Supercoppa.

Supercoppa Italiana: torna in Arabia Saudita?

L’attuale contratto tra Lega Serie A e Federcalcio dell’Arabia Saudita prevede che il Paese ospiti due edizioni della Supercoppa nei prossimi quattro anni. La formula è confermata: Final Four, con la partecipazione delle due finaliste di Coppa Italia e delle prime due classificate in campionato.

I sauditi, però, avevano posto una condizione: ospitare la competizione solo in presenza simultanea di Milan, Inter e Juventus, le tre big più seguite in Italia.
Questa condizione non si verificherà nel 2026, visto che la Juventus è fuori sia dalla Coppa Italia sia attualmente lontana dal secondo posto in Serie A.

Ma l’Arabia potrebbe comunque dire sì

Nonostante l’assenza della Juventus, la presenza certa di Milan e Inter, e la suggestione di un eventuale Bologna (o Empoli), riapre alla possibilità saudita: l’appeal internazionale del derby milanese potrebbe bastare a convincere gli organizzatori. La decisione definitiva spetterà alla Federcalcio saudita, che potrà attivare (o meno) la clausola prevista nel contratto.

📆 La risposta arriverà verosimilmente a fine stagione, quando saranno ufficiali tutte e quattro le squadre partecipanti.

E se non si gioca in Arabia?

Se i sauditi rinunceranno a ospitare l’edizione 2026, la Lega Serie A dovrà scegliere una sede alternativa.
Tra le opzioni:

  • Italia, con Reggio Emilia in pole (già candidata in passato)
  • Estero, con altre sedi europee in corsa (Spagna, Germania, o addirittura USA)

 Situazione attuale delle qualificate alla Supercoppa 2026:

  • Inter – qualificata via campionato
  • Milan – qualificata come finalista di Coppa Italia
  • Bologna o Empoli – la seconda finalista si conoscerà questa sera
  •  La seconda classificata in Serie A sarà ufficializzata a fine campionato (al momento, Napoli)

Supercoppa Italiana

 

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