Supercoppa Italiana
Milan, Maignan: “Dobbiamo reagire, domani gara fondamentale. Su Fonseca…”
Il portiere del Milan, Mike Maignan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana contro la Juventus.
Di seguito un estratto delle parole del portiere francese.
Milan, le parole di Maignan
In che modo avete affrontato questi giorni difficili nello spogliatoio?
“Sappiamo che il compito non è mai semplice, ma siamo rimasti concentrati e attenti a quello che ci chiedono il nuovo mister e il suo staff, per essere pronti il più presto possibile”.
Milan e Juventus sono considerate le principali deluse del campionato finora. Cosa vi causa più insoddisfazione?
“È alla fine che si parla di delusione, per adesso dobbiamo agire e fare tutto il possibile, giorno dopo giorno, per essere più produttivi. Domani c’è una semifinale, una gara molto importante per il club e per noi, e dobbiamo sfruttare questa opportunità al 100%, perché il momento giusto è domani, non prima”.
Il cambio dell’allenatore dipende anche, in parte, dal gruppo. Cosa sente di dire ai tifosi?
“Non amo parlare troppo, spesso non aiuta. Quello che posso dire è che siamo qui per reagire, dobbiamo farlo al meglio. Conosco i miei compagni: ogni giorno cerchiamo di dare tutto per fare bene il nostro lavoro. Ai tifosi non piacciono i risultati, ma nemmeno a noi. Vogliamo vincere e ci impegniamo ogni giorno. Poi vedremo cosa sarà andato bene e cosa no”.
Ha salutato mister Fonseca?
“Sì, certo, è una persona di grande spessore e abbiamo rispetto per lui. Ovviamente l’ho salutato, lo abbiamo fatto tutti”.
Supercoppa Italiana
Milan, Theo Hernandez senza sacro fuoco e senza fascia: a Riyadh sorridono tutti tranne lui
Milan, altra prestazione incolore per Theo Hernandez, colpevole sul vantaggio della Juventus e autore di un erroraccio sotto porta che, per fortuna del Diavolo, non ha influito sul risultato.
La cura Conceicao ha rivitalizzato il Milan? Al momento c’è solo da dire “buona la prima”, per essere belli ci sarà tempo.
Di sicuro, con il cambio di guida tecnica, non e’ cambiato in egual misura Theo Hernandez, ancora una volta protagonista negativo della sfida
A Riyadh, il francese e’ stato il solo a scrivere pagine negative, in una serata dove il Milan e’ tornato a esultare per una vittoria.
Errore di lettura che lascia indisturbato Yildiz per il gol dell’1-0, e un rigore in movimento che finisce in curva.
Nel secondo tempo il numero 19 accende la luce, ma comunque risulta molto fumoso. L’averlo espropriato della fascia di capitano inevitabilmente e’ il simbolo di un giocatore sempre più distante dal Milan.
Sarà interessante vedere come Conceicao gestirà questi suoi chiari di luna di qui a giugno, quando probabilmente la strada del francese si separerà da quella del Milan.
Supercoppa Italiana
Supercoppa, Yildiz è il secondo della storia: il dato
Nonostante la sconfitta e l’eliminazione dalla Superocoppa Italiana, Kenan Yildiz ha comunque aggiunto una pagina di storia alla competizione.
L’attaccante turco ha sbloccato la gara contro il Milan durante il primo tempo ma non è riuscito a riprenderla una volta subita la rimonta dei rossoneri. Ciò nonostante ha comunque scritto la storia.
Supercoppa Italiana, Yildiz è il secondo marcatore più giovane
La rete siglata al 21′ su assist di Mbangula ha permesso all’attaccante di entrare nella storia della Supercoppa Italiana come secondo calciatore più giovane (19 anni e 244 giorni) a segnare un gol nella competizione.
In cima a questa speciale classifica c’è però un calciatore italiano molto conosciuto: Mario Balotelli. Nel 2008, l’allora attaccante dell’Inter, entrò nel tabellino dei marcatori contro la Roma a 18 anni e 12 giorni.
Juventus, il 10 non basta: vince il Milan
Il suo contributo però non è bastato a ottenere la qualificazione per la finale contro l’Inter. La grande verve del ragazzo però lo ha reso uno dei migliori in campo e tra i salvabili di una prestazione decisamente sottotono dei bianconeri.
La crescita esponenziale messa in mostra in questi mesi fa ben sperare i tifosi che non hanno intenzione di perderlo a breve. Tante voci di mercato lo vogliono lontano da Torino ma Giuntoli ha sempre ribadito la volontà di trattenerlo.
Supercoppa Italiana
Juventus, il peso di una sconfitta evitabile
Juventus, la pazienza dei tifosi non è infinita, servono fame e personalità per vincere, non solo progressi nel gioco…
La Juventus è una squadra che vive da sempre sotto il peso di una tradizione vincente. Vincere non è solo un obiettivo: è un dovere. Eppure, in questa stagione, sembra che lo spirito combattivo e la fame di vittoria che hanno caratterizzato la Vecchia Signora siano venuti meno. Sotto la guida di Thiago Motta, un allenatore promettente ma forse ancora acerbo per le pressioni torinesi, i bianconeri mostrano sì miglioramenti nel gioco, ma non riescono ancora a concretizzare nei momenti decisivi.
Le ultime uscite contro Milan e Fiorentina hanno evidenziato una squadra incapace di mantenere il controllo del match nei momenti decisivi. La squadra sembra mancare di personalità, fame e determinazione, qualità indispensabili per portare a casa i tre punti. I tifosi, seppur pazienti, sono stanchi di vedere una squadra che non riflette l’indole combattiva che li ha resi orgogliosi per decenni.
Juventus, il peso della vittoria
Thiago Motta non è ossessionato dalla vittoria, come da lui stesso dichiarato, ma questo approccio mal si sposa con l’ambiente juventino. Qui i tifosi tollerano una sconfitta solo se intravedono chiari segnali di crescita per il futuro, cosa che finora non è apparsa in modo convincente. Il tecnico deve alzare l’asticella della cattiveria agonistica e pretendere dai suoi uomini quella concentrazione che troppo spesso è mancata.
Un’altra questione cruciale è la leadership. L’assenza di figure carismatiche ed esperte come Danilo, allontanato forse troppo presto, pesa enormemente. Chi parla oggi nello spogliatoio? Ci sono senz’altro giocatori di qualità, ma non hanno ancora il peso specifico per guidare la squadra nei momenti difficili. Gli errori individuali di questi giovani, spesso costati caro, evidenziano la necessità di una guida esperta capace di alzare il livello mentale del gruppo.
La pazienza ha un limite e i tifosi lo sanno…
Nelle ultime due partite si sono visti progressi nel gioco, ma i risultati non sono arrivati. Alla Juve, però, non basta migliorare, servono vittorie. Andare fuori contro un Milan tutt’altro che irresistibile è la prova che questa squadra manca di personalità e di quella cattiveria che i tifosi pretendono. La pazienza non è infinita, e Thiago Motta deve capire che alla Juventus “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.”
Non sono mancati i commenti di varie figure di spicco nel mondo juventino quali Claudio Zuliani e Francesco Oppini dopo la sconfitta di ieri:
Oppini:
Se alleni la #Juventus non puoi peccare di presunzione a meno che tu non sia già affermato e vincente. Se nel 24 questa squadra soffriva di pareggite, nel 25 riesce addirittura a resuscitare una squadra allo sbando e con un allenatore appena arrivato. Male, molto. #Supercoppa
Zuliani:
E come sempre abbiamo fatto tutto noi. Bene il primo tempo e malissimo l’ultima mezz’ora. La #Juventus non sa vincere e questo è un dato oggettivo
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