Supercoppa Italiana
Milan, Reijnders: “Questa squadra deve svoltare, lo spirito c’è sempre stato e su Pioli…”
Il calciatore del Milan Tijani Reijnders ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa Italiana.
L’ex centrocampista olandese dell’AZ attualmente in forze al Milan Tijani Reijnders ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa Italiana, in programma lunedì 6 gennaio alle 20:00 contro l’Inter.
Milan, le parole di Reijnders
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Milan Tijani Reijnders in conferenza stampa in vista della finale di Supercoppa:
Battere la Juventus in rimonta vi avvicina con una bella carica?
“Nel primo tempo non siamo stati abbastanza aggressivi nel pressing e non prendevamo rischi con la palla. Nella ripresa abbiamo dimostrato che potevamo fare di più, creando più occasioni”.
Hai ritrovato Pioli, ti ha fatto piacere rivederlo con molti più gol all’attivo?
“È stato bello, abbiamo scherzato. Avete visto cosa mi ha detto, per me è stata una buona stagione anche se ho avuto meno occasioni di andare in porta. Quest’anno gioco più avanti”.
Sarebbe il tuo primo trofeo al Milan.
“È una grande opportunità, sarebbe bello e devo giocare come se fosse la mia ultima partita. Non capita spesso di poter vincere un trofeo, poi dovremo pensare al campionato e alla Champions League, è una buona possibilità di cambiare le cose”.
Abbiamo visto il discorso di Bennacer. È lo spirito che vi è mancato a inizio stagione?
“No, lo spirito c’è sempre stato. Penso che dobbiamo guadagnare sempre più fiducia e battere la Juve ci ha dato una bella spinta in tal senso. Dobbiamo sentirci come una famiglia e quello è stato un bel segnale”.
Supercoppa Italiana
Milan, Conceicao: “Vittoria importante, ma è solo l’inizio. Non sono arrivato qui per arrivare sesto o settimo, il Milan deve vincere ancora”
Il Milan rimonta l’Inter (da 2-0 a 3-2) e vince la Supercoppa Italiana. L’era Conceicao in Via Aldo Rossi comincia con un trofeo.
Un’altra rimonta per il Milan di Conceicao. Dopo quella nella semifinale contro la Juventus arriva anche quella in finale contro l’Inter, con il 3-2 di Abraham in pieno recupero che regala al tecnico portoghese il suo primo trofeo da allenatore rossonero: appena alla sua seconda partita sulla panchina del Diavolo.
Milan, le parole di Conceicao
Conceicao ha poi parlato anche nella sua consueta conferenza stampa post-partita. Di seguito le sue parole.
Intervallo
“Abbiamo cambiato un paio di cose, la partita era in un equilibrio incredibile. Giocavamo contro una grande squadra, che gioca da tanto tempo con gli stessi giocatori ed è allenata da un ottimo tecnico. Non era per nulla facile, ma ci siamo riusciti: io credo molto alle indicazioni che i giocatori mi hanno dato in questi giorni di lavoro. Abbiamo iniziato il secondo tempo e hanno fatto il 2-0, ma la squadra ha dimostrato un carattere enorme. È su questo che dobbiamo lavorare, ci sono obiettivi chiari per noi da raggiungere“.
Dedica
“Dedico la vittoria anzitutto ai miei genitori, che non ci sono più, e alla mia famiglia: mia moglie e i miei figli hanno sofferto in questi sei mesi. Sono stati sei mesi brutti, dopo sette anni al Porto con undici titoli“.
Avvio
“Avevo fiducia nel mio lavoro, nel mio staff e nei giocatori che vedevo dall’estero. Ho sempre seguito il calcio italiano anche dall’estero, sapevo che si poteva fare un bel lavoro ma non abbiamo fatto ancora nulla. Oggi festeggiamo, da domani pensiamo al Cagliari. Il posto del Milan non è il settimo o l’ottavo, dobbiamo essere primi e anche in Champions dobbiamo dimostrare la nostra forza“.
Esultanza
“Io avevo fiducia e convinzione di poter fare bene, poi si vince con le piccole cose. C’è la fortuna, ci sono episodi che non possiamo controllare tutti. I giocatori a fine partita mi hanno detto subito che dovevo fumare il sigaro: sapevano che faccio questo rito quando vivo un titolo. È il tredicesimo titolo come allenatore: sono contento e ha un sapore speciale per me“.
Infortunio
“Royal mi ha fatto un’entrata da rosso (ride, ndr). Ora dobbiamo continuare su questa strada, è un discorso principalmente a livello di mentalità. Le vittorie ci devono dare motivazione e non ci devono far rilassare, ma davanti al successo è facile far sgonfiare il pallone. Noi invece dobbiamo tenerlo bello gonfio“.
Offerte saudite
“È vero che ho avuto proposte da club arabi, come anche di club brasiliani o di altre nazioni, ma desso non è importante: quello che conta è che sono al Milan. Io, dopo quello che ho fatto al Porto, volevo una squadra europea per proseguire la mia carriera da allenatore. È venuta anche una nazionale a chiedermi di lavorare con loro. Stavo pensando di accettare, poi è arrivato il Milan e non ci ho pensato un attimo“.
Accoglienza
“Siamo stati ricevuti in maniera fantastica, ringrazio tutti quelli che hanno organizzato questa supercoppa: è stata veramente bella a livello organizzativo. Il calcio saudita ha avuto un’evoluzione incredibile, secondo me è sulla strada giusta. Ha preso anche giocatori importanti, che giocano ad alto livello“.
Supercoppa Italiana
Inter, Inzaghi: “Complimenti al Milan, ma sul 2-1 c’era fallo su Asllani. Calhanoglu e Thuram…”
Il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato al termine della finale di Supercoppa Italiana persa in rimonta con il Milan.
L’Inter esce sconfitta da Riyad e dice addio alla Supercoppa Italiana, nonostante il doppio vantaggio firmato da Lautaro Martinez e dal redivivo Taremi. Prima sconfitta in questa competizione per il tecnico Simone Inzaghi, che prima di stasera veniva da sette partite vinte consecutivamente: cinque di queste erano finali.
Inter, le parole di Inzaghi
Inzaghi ha poi parlato nella consueta conferenza stampa post-partita. Di seguito le sue parole.
Finale
“Abbiamo riaperto la partita noi, il gol del 2-1 probabilmente è viziato da un fallo su Asllani. Si può anche non fischiare, ma la palla era nostra e lì abbiamo riaperto una partita che sembrava chiusa. Eravamo in controllo, quella punizione ha riaperto la gara. Ci sono stati errori e imprecisioni, ma la squadra ha fatto quello che doveva per provare a vincere. Avevo i difensori che hanno accumulato fatica, ma non potevo cambiare. Dovevamo chiudere la partita sul 2-0, ora torneremo in Italia stanchi, con qualche acciacco e una sconfitta dolorosa. Dovremo però reagire, come abbiamo sempre fatto“.
Calhanoglu
“Al di là delle assenze, devi puntare anche sui giocatori che entrano. Io a parte Calhanoglu e Thuram, penso anche ai difensori che abbiamo lasciato a casa e che ci avrebbero aiutato. Sappiamo che dovremo essere bravi ad andare avanti, recuperandoli, abbiamo due giocatori importanti fuori da troppo tempo. Stiamo cercando di fare di tutto per recuperarli al più presto: giocando ogni 3 giorni la stanchezza si accumula“.
Ripartenza
“Dovremo essere bravi, dopo una sconfitta che fa male a tutti. Eri in vantaggio in un derby, dovremo compattarci dopo gli errori che non ci hanno permesso di vincere un trofeo“.
Conceicao
“Non ho avuto il piacere di parlarci, ma vanno fatti i complimenti alla squadra avversaria. Non hanno mai mollato, poi ci sono i nostri demeriti perché una squadra come la nostra non deve far tornare in partita l’avversario. Abbiamo commesso degli errori, cercheremo di studiarli ed evitarli in futuro“.
Considerazioni
“Tenevamo alla vittoria e avevamo indirizzato bene la partita. Poi c’è stato un episodio che ha cambiato la gara, ma una squadra come la nostra non deve abbattersi. Capita di prendere gol, in quel momento abbiamo creato occasioni clamorose. Non siamo riusciti a chiudere la gara, dovevamo essere più bravi“.
Supercoppa Italiana
Milan-Inter, Conceicao fa cadere la corona di Inzaghi: rimonta epica a Riyad
Milan-Inter: Sergio Conceicao inizia il 2025 con un trofeo. Simone Inzaghi sconfitto per la prima volta in Supercoppa Italiana.
Rimonta drammatica del Milan a Riyad. Non nella traduzione italiana del termine, dato che nella nostra lingua ha un’accezione prettamente negativa. E potrebbe anche esserlo, dipende dai punti di vista. Per l’Inter sicuramente, non certo per il Milan. No, nel senso di “dramatic“: che in Inghilterra viene utilizzato per sottolineare episodi dai contorni emotivi estremamente significativi, stile “dramma” Shakespeariano.
Milan-Inter: Inzaghi detronizzato da Conceicao, il Milan rimonta l’Inter (da 0-2 a 3-2) e vince la Supercoppa Italiana
Dramma Inter, che depaupera una partita che sembrava virtualmente in archivio dopo i primi cinquanta minuti. Con quel primo tempo e il doppio vantaggio, con l’uno-due Lautaro-Taremi a cavallo fra primo e secondo tempo che avrebbe steso un cavallo, la partita sembrava in cassaforte. L’Inter aveva anche ritrovato le proprie certezze in Lautaro (fine dell’astinenza da gol) e in Taremi, sbloccatosi dopo le difficoltà iniziali.
Sembrava tutto perfetto, ma il Milan ha scassinato le certezze dell’Inter forzando il lucchetto con una rimonta che entra di diritto nell’antologia del derby meneghino. Anche il Diavolo ritrova le sue certezze, poiché nella serata di Riyad Conceicao trova tutto ciò che è mancato in stagione a Fonseca. Theo Hernandez riapre la partita su calcio di punizione, con evidente complicità di Sommer, e l’epurato Abraham sublima la rimonta.
In mezzo il miglior Leao della stagione, squilibrante come nella cavalcata finale dello scudetto con Pioli: in tribuna ad osservare una delle più convincenti prestazioni stagionali dei rossoneri. Drama Milan, con una ‘m’ sola, poiché nessuno sin qui era riuscito a far scendere Inzaghi dal trono. Il tecnico piacentino sin qui aveva vinto tutte le edizioni della Supercoppa Italiana a cui aveva partecipato, con un win rate del 100%.
7 partite, 7 vittorie. 5 finali, 5 vittorie. 5 partecipazioni, 5 trofei sollevati. Prima di oggi. Al netto dei difetti strutturali della rosa e dei suoi comprovati limiti tecnici, nelle due rimonte in terra d’Arabia l’ex-Porto marca la differenza fra sé e il proprio connazionale. Il portoghese è riuscito a compattare la squadra con una velocità invidiabile, riuscendo a portare la propria determinazione laddove la tattica non poteva ancora attecchire.
La speranza per il Milan è che questa vittoria non si riveli di Pirro. Episodica, come quella nel derby d’andata in campionato o quella di Madrid in Champions League. I rossoneri ora devono svoltare e ritrovare l’agognata continuità, con l’alibi dell’incompatibilità con Fonseca gettata dalla finestra. L’Inter, da canto suo, si lecca le ferite e si riscopre fragile, mandando un segnale ad Atalanta e Napoli anche in ottica scudetto. Forte, sì. La più forte, probabilmente, ma non invincibile. Questa Inter la si può battere: Milan-Inter lo certifica.
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