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Prandelli: “Voglio vedere una mentalità vincente!”

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Prandelli

Cesare Prandelli si è presentato via streaming ai giornalisti per la consueta conferenza stampa pre gara. Domani sarà il Benevento a tenere a battesimo il ritorno di Prandelli sulla panchina viola a distanza di dieci anni, richiamato in viola da Commisso al posto di Iachini, il quale nelle ultime giornate non era non era riuscito a dare un gioco che permettesse ai viola di affacciarsi ad una classifica più dignitosa.

Sono tante le domande e i temi a cui Prandelli ha risposto.

Cosa si aspetta dalla propria squadra?Voglio vedere la voglia di vincere, di stare uniti e idee quando abbiamo la palla. Un’idea precisa di quello che voglio fare non si potrà vedere subito ma ho trovato giocatori disponibili. Voglio vedere il coraggio quando si è nell’area di rigore avversaria e sicuramente è importante farlo con un elemento in più. Il coraggio si vede anche in certe zone del campo, dove è difficile gestire il pallone. Anche i nazionali sono tornati bene e tutti disponibili. Vedo una squadra seria, so che aveva un buon rapporto sincero anche con Iachini”.

Cosa ha visto di diverso nell’ambiente viola rispetto alla sua prima avventura?Ho visto subito grande professionalità e molta competenza, ci sono tutte le basi per programmare qualcosa di importante. Barone e Pradè sono molto decisi e determinati nei loro obiettivi. Rispetto alla mia vecchia Fiorentina questo è un capitolo nuovo, si ricomincia: non si possono ritrovare situazioni simili ma forse vorrei ritrovare la mentalità. Questa squadra deve essere l’orgoglio dei suoi tifosi. Ritrovare questo aspetto sarebbe già un passo importante“.

Sulle parole di Commisso in settimana:Quando parla un presidente va solo ascoltato, non commentato. Lui spesso ha usato la parola “bugia”, che è una cosa che non sopporta. Io ora parlo da tifoso: il tifoso deve pensare che questa società sta programmando il futuro, sono stati investiti 80 milioni per il centro sportivo e sono state poste le basi per lo stadio. Per questo dico: teniamocelo stretto Rocco, dove si trovano in giro persone così? Con Commisso i tifosi possono sognare in grande

Su Pulgar, Ribery e Callejon? Pulgar è un giocatore che mi piace molto, ha delle buone geometrie ed è bravo sui piazzati: ho cercato di coinvolgere tutti in queste settimane ed il fatto di avere giocatori bravi mi permette di variare molti calciatori. In questa fase del campionato i cinque cambi sono fondamentali, perché possono cambiare la partita.Con Ribery ho avuto un confronto, è un trascinatore e uno che vuole sempre vincere anche in partitella. Non vorrei che diventasse un unico riferimento per la nostra manovra, ogni tanto vorrei vederlo anche in altre zone del campo per valorizzare la sua capacità di finalizzazione e di servire l’assist. Mi ha dato grande disponibilità e stiamo lavorando. Callejon invece è indietro di condizione e mi aspetto passi importanti nei prossimi giorni.”

 

Serie A

Venezia, Di Francesco: “La fiducia della società è fondamentale. Dobbiamo limare gli errori individuali”

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Venezia

Il tecnico del Venezia, Eusebio Di Francesco, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’insidiosa sfida contro la Juventus di Thiago Motta.

Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla difficile trasferta di Torino contro la Juventus di Thiago Motta, galvanizzata dalla vittoria in Champions League contro il Manchester City.

Il match dello Juventus Stadium, valido per la 16° giornata di Serie A, è in programma per sabato 14 dicembre alle ore 20:45.

Venezia

i tifosi del Venezia ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Venezia, le parole di Di Francesco

Come avete lavorato, ci sono indisponibili?

“Dal punto di vista degli assenti, non ci sono modifiche, rimangono gli stessi. Dopo l’ultimo allenamento farò la lista, Haps era stato fuori per influenza, ma bene o male ci saranno gli stessi convocati dell’ultima settimana”.

La fiducia della società la fa sentire più forte?

“Fa piacere un attestato di stima legato al lavoro, ovvio che non siamo ripagati dai risultati. E’ un dato di fatto, ma continuiamo a lavorare con serietà, per cercare di far crescere i giovani e la squadra dando un’identità, e in questo percorso è innegabile avere il sostegno della società”.

La Juve ha appena schiantato il City.

“Anche prima del City sapevamo che fosse forte, è una squadra solida, specialmente in casa. Storicamente è così. E’ una partita difficile, ma dalla quale può arrivare anche qualcosa di positivo”.

Come si affronta la Juve?

“Ha un allenatore che ha nel possesso palla la sua arma preferita, ma con il City abbiamo visto che ha vinto grazie agli attacchi diretti. Potenzialmente sarà diversa la gara di domani, dovremo essere bravi a non farci schiacciare”

Candela come si aiuta?

“Di errore ne abbiamo fatti tanti, non solo lui. Ce li siamo un po’ divisi, vale il noi in questo caso. Deve solo capire che attraverso il lavoro su quelle che sono le pecche se ne viene fuori, tutti possiamo sbagliare. Vorrei che si potessero limitare gli errori indivduali, li preferisco di squadra se proprio arrivano”.

Come ha imbrigliato la Juve l’anno scorso?

“Maledetto quel gol di Rugani (ride, n.d.r.). Avevano avuto predominio, ma eravamo stati pericolosi. Noi abbiamo giocatori bravi nelle ripartenze, non tantissimi, ma siamo più bravi a portare diversi uomini dentro l’area, anche per dare i palloni giusti a Pohjanpalo. Tornando all’anno scorso, fu un vero peccato. Qualcosa ho lasciato? Spero di riprendermelo”.

La coppia Oristanio-Pohjanpalo cosa può fare per migliorare nell’affinità?

“Qualcosa di interessante stanno facendo, alla fine dovrebbero andare a concretizzare un po’ di più, non tanto nell’ultima che è stata anche una partita un po’ particolare dove siamo mancati proprio in determinazione sotto porta senza pensare ai singoli errori, ma pensando che ci sarà sicuramente un’altra opportunità per rifarsi”.

4 punti fra Juve e Cagliari come regalo di Natale?

“Non amo parlare di questo, penso che ci dobbiamo concentrare sull’atteggiamento, sullo staccarci il meno possibile dalle partite. E’ successo anche con il Como di prendere gol subito nel secondo tempo pur in una partita particolare per le condizioni metereologiche”.

E’ la partita di Nicolussi Caviglia?

“Non gliel’ho chiesto, ma con lui sto lavorando tanto dal punto di vista tecnico, tattico e sull’essere leader, può fare questo step ulteriore”.

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Serie A

Juventus, Motta: “Domani non ci saranno Rouhi e Cambiaso. Torna Nico Gonzalez”

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Juventus, Thiago Motta

Il tecnico della Juventus, Thiago Motta, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida interna contro il Venezia di Di Francesco.

Thiago Motta, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara interna contro il Venezia di Di Francesco, valida per la 16° giornata di Serie A. Il match dello Stadium è in programma domani, sabato 14 dicembre, alle ore 20:45.

Juventus, Vlahovic

LA GRINTA DI DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, le parole di Motta

Come sta la squadra dopo la vittoria contro il City?

“Stanno bene fisicamente e mentalmente. Ovviamente la vittoria aiuta, ma il gruppo è concentrato per la prossima”.

Domani può esserci una prova di maturità?

“Il nostro approccio è sempre lo stesso. Abbiamo sempre lo stesso rispetto per le avversarie e con l’idea di entrare in campo e dare il nostro meglio con umiltà e serietà. Dobbiamo fare una grande partita”.

Come stanno Cambiaso e Nico?

“Indisponibili saranno Bremer, Cabal, Milik e Rouhi che ha un infortunio muscolare non grave. Cambiaso non è ancora recuperato. Nico rientra in gruppo, lui è molto contento perchè ha lavorato tantissimo per mettersi a disposizione. Spero di potergli dare qualche minuto”.

Sul Venezia?

“È una squadra che prova sempre a giocare bene. Ha messo in difficoltà tante squadre con il suo gioco. Loro giocano bene e hanno un allenatore molto esperto. Domani dobbiamo essere determinati a fare la nostra partita”.

Quanta consapevolezza c’è dopo mercoledì?

“È stata una bella partita con una vittoria meritata, ma fa parte del passato. Ora pensiamo al Venezia”.

Quanto mancherà alla squadra?

“Questo lo vedremo domani, perchè sarà la prima volta. Penso e spero che inciderà poco, anzi che possa alzare il livello di responsabilità della squadra. Dall’alto si vedevo altre cose che si possono vedere, perchè nel campo alcune cose si percepiscono diversamente. Dobbiamo iniziare la partita con grande intensità e ritmo per portare la partita dalla nostra parte”.

Giocherà Di Gregorio?

“Vediamo, Di Gregorio è un grande portiere. Abbiamo tre grandi portieri e questo fa bene alla squadra”.

Farà delle rotazioni?

“Prima le rotazioni non vanno bene, ora vanno bene. Vedremo. L’importante è che le rotazioni possano alzare il livello. Chi subentra deve aiutare la squadra”.

C’è qualche giocatore che può adattarsi a fare il difensore?

“Weah, McKennie e Locatelli possono farlo. Sono grandi giocatori possono fare altri ruoli e farli molto bene”.

Su McKennie?

“Può giocare titolare. Ho la fortuna di avere giocatori con caratteristiche diverse che possono dare tanto. Weston è entrato molto bene ed ha aiutato la squadra nel momento del bisogno. Per il gol ha caratteristiche fisiche e atletiche, ma lui deve arrivare sempre in area di rigore e fare gol. Sul suo gol la squadra è partita bene tecnicamente e fisicamente per far gol. Lui ha il fisico per arrivare lucido in zona gol e finire le azioni”.

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Serie A

Ballotta: “Il Derby di Roma più bello? Il primo”

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L'intervista a Marco Ballotta

Ai microfoni di Radio Roma Sound, durante la trasmissione Tackle, il dirigente sportivo Marco Ballotta ha commentato le squadre della Serie A.

Marco Ballotta, oggi dirigente sportivo, è un ex giocatore di Inter e Lazio.

Ecco che cosa ha detto in diretta radiofonica su Radio Roma Sound.

L’intervista radiofonica a Marco Ballotta

Sul match Lazio-Inter

“Il pronostico deve rispecchiare un po’ il momento di classifica. L’Inter ha perso a Leverkusen in una delle partite giocate con meno intensità quest’anno, cercando il pareggio. Non è stata l’Inter che conosciamo ma non dobbiamo prenderla come esempio. Lunedì sarà un’altra partita.

La Lazio merita la posizione che ha, ha vinto due volte contro il Napoli, sono stato a Parma a vederla e non meritava di perdere per la prestazione che ha fatto.

Vedo una Lazio che sbaglia poche partite, ma se continua ad avere un rendimento costante, giocando così bene e a viso aperto, darà fastidio a molti. È anche bella da vedere, Baroni sta dimostrando di essere all’altezza e la squadra lo segue sotto tutti i punti di vista, non penso che si fermeranno qui”.

Ballotta sul derby di Roma

“Tutti i derby vinti si ricordano con più felicità, ma il primo quando sono subentrato a Marchegiani che si era infortunato tra primo e secondo tempo forse é stato il più bello.

Ce n’è un altro con Peruzzi che era andato a fare il riscaldamento pre-partita, poi negli spogliatoi mi ha detto che non ce la faceva, mi chiamava ‘pupetto’ e mi ha detto ‘pupetto, guarda non ce la faccio, vai tu in porta’. Penso di aver vissuto tutti i derby in maniera uguale, il derby é una partita a sé e si sa quanto ci si tiene a Roma, quindi la motivazione é sempre maggiore. Poi il primo anno abbiamo vinto quattro derby di fila ed é stato indimenticabile”.

Sulla Juventus di Thiago Motta

“Ci sono stati grossi cambiamenti, tanti giocatori non riconfermati che forse avrebbero fatto comodo. Pogba forse serviva tenerlo per l’esperienza, ma hanno fatto una scelta ben precisa di voltare pagina e di azzerare tutto. Non dico che ci si aspettava di più ma quando ci sono questi cambiamenti ci vuole un po’ di pazienza, il problema é che nella Juve ci si aspettano sempre risultati immediati.

Con un po’ di pazienza sono convinto che le cose si mettano a posto, Motta avrà un sacco di lavoro da fare ma la vittoria contro il City darà fiducia alla squadra e all’ambiente, soprattutto per come hanno vinto, con determinazione e concretezza. E ora devono partire da lì per avere risultati più importanti, ma é tutto nuovo anche per Motta e non é semplice trasferire il suo modo.

Anche a Bologna ha dovuto convincere i giocatori e trascinarli, molti devono ringraziarlo ma lui anche deve ringraziare i giocatori per ciò che gli hanno permesso”.

Sul Napoli di Conte in Coppa Italia

“Non ho capito il comportamento di Conte e De Laurentiis in Coppa Italia, a maggior ragione essendo fuori dall’Europa. La Coppa Italia poteva essere una coppa da giocarsi, magari con un turnover più leggero, cambiare tutti i giocatori in una volta é un rischio, non me l’aspettavo così rinunciatario. Vuole puntare il campionato ma qualche turno di coppa secondo me non gli avrebbe dato fastidio, si é visto che non ci ha tenuto.

Poi ha perso la partita anche di campionato ma come ho detto non é facile giocare contro la Lazio, ma non credo si sia rotto il giochino e li vedo ancora come seri candidati alla vittoria del campionato. Hanno solo questo obiettivo e tutta la settimana per prepararsi, le altre invece con le competizioni europee lasceranno qualcosa per strada, ma ci sono rimasto anche io a vedere Conte con questo atteggiamento in coppa, anche perché passare agli ottavi permette di avvicinarsi alla fase calda senza troppa fatica.

Poi comunque é sempre un trofeo, va giocato, avrebbe potuto cambiare 5-6 giocatori per dare minutaggio ma comunque mantenendo il livello. Non mi aspettavo questo da Conte“.

Sulle dichiarazioni di Fonseca al Milan

“I problemi arrivano sempre dall’alto, la società non é ben definita, i ruoli meno, le scelte non sono state chiare e di conseguenza sarebbe un miracolo se il Milan volasse senza problemi. Quando succedono queste cose vuol dire che c’è poca vicinanza della società. Le dichiarazioni di Fonseca ci stanno come sfogo, ma poteva gestirla dentro la spogliatoio.

Forse però essendo sempre criticato forse ha voluto prendere in mano la situazione per responsabilizzare i giocatori. Il Milan é discontinuo e non si sa mai che partita potrà fare e anche per l’allenatore non é semplice. Gli mettono la croce addosso ma non é facile per Fonseca, e non credo riusciranno a risolvere in breve questo problema“.

Sul portiere più forte: Provedel o Svilar?

“Mi piacciono entrambi, sono completamente diversi, Svilar é più reattivo, più rapido, Provedel é più concreto e impostato. Si equivalgono a livello di valore assoluto.

La Lazio é lì anche per merito del portiere, Svilar invece vive un’annata particolare, ora la Roma si riprenderà perché ha l’allenatore giusto al momento giusto e penso che Ranieri possa dare qualcosa in più a tutti, giocatori e ambiente“.

Su Sven-Göran Eriksson

“Solo cose positive con lui, ci si capiva al volo e io che spesso ho fatto la panchina se potevo gli davo una mano. Magari gli facevo arrivare qualche pensiero per dargli una mano, io che ero sereno in panchina.

Magari gli segnalavo le difficoltà di un singolo durante la partita e lui si fidava, osservava e magari prendeva delle contromisure. Se trovi un allenatore del genere come giocatore gli dai il 110%”.

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