Esteri
Europa League, Roma-Ajax: giallorossi alla prova di maturità
Domani sera all’Olimpico andrà in scena il ritorno dei quarti di Europa League tra Roma ed Ajax. Tutto il popolo giallorosso, pur non potendo accedere all’arena per sostenere da vicino i propri gladiatori, è in fermento per una sfida che vale l’intera stagione. I capitolini partono con i favori del pronostico ai fini del passaggio del turno, complice il buon vantaggio ottenuto nella gara d’andata terminata 1-2, risultato che permetterebbe loro di perdere anche 0-1, ma i calcoli, si sa, con la compagine di Fonseca sono impossibili da fare.
Il match di Amsterdam è stato il riassunto della stagione giallorossa: sono emersi entrambi i volti, entrambe le personalità che albergano nell’animo della squadra, la prima intrisa di timore ed imprecisione, la seconda spavalda e tenace, al netto, comunque, di assenze importanti, Smalling e Mkhitaryan su tutti, oltre al precoce infortunio di Spinazzola, che sono state il leitmotiv degli ultimi mesi e che, inevitabilmente, ne hanno condizionato il rendimento per tutto l’arco dell’annata.
Anche i numeri danno ragione alla Roma: nei due precedenti europei, contro CSKA Mosca e Club Brugge, in cui i giallorossi sono stati chiamati a difendere un 2-1 ottenuto fuori casa, hanno bissato il successo all’Olimpico, mentre l’Ajax solamente una volta è riuscito a ribaltare un 1-2 subìto in casa, contro il Real Madrid nel 2019, sui tre tentativi a disposizione, gli altri due vedono come protagonista un’altra italiana, la Juventus, che passò agevolmente il turno.
La partita che partita sarà
L’Ajax sarà chiamato a siglare quantomeno due reti per alimentare le proprie speranze di qualificazione. Molto probabilmente i Lanceri aggrediranno alti la Roma in fase di prima costruzione, analogamente a quanto fatto negli ultimi 20 minuti del match d’andata, con Ten Hag che potrebbe prediligere un 4-2-3-1 iniziale al canonico 4-3-3, disponendo Brobbey al centro dell’attacco, considerato il mancato inserimento di Haller, punta titolare, nella lista Uefa, supportato da Antony, Tadic e Neres. In mediana dovrebbero essere confermati Gravenberch e Klaassen, complice il pesante infortunio subìto alla caviglia da Blind che lo terrà fuori fino a fine stagione, ed in difesa Rensch, Timber, Lisandro Martinez e Tagliafico.
Tra i pali dovrebbe esserci nuovamente il giovane Scherpen, reo di aver commesso un grossolano errore in occasione del primo gol romanista nel match di sei giorni fa.
I capitolini, consci di dover reggere l’onda d’urto olandese, molto probabilmente ritroveranno Mkhitaryan dal primo minuto. L’armeno farà coppia con Pellegrini sulla trequarti alle spalle di Dzeko. Bruno Peres out per squalifica, Spinazzola per infortunio, dovrebbe tornare con l’Atalanta il 22 aprile, le fasce saranno territorio di Karsdorp e Calafiori, mentre in mediana Diawara sembra favorito su Villar per affiancare Veretout.
In difesa non ci saranno i lungodegenti Smalling e Kumbulla, dunque di nuovo spazio a Cristante coadiuvato da Mancini ed Ibanez, match winner della “Johan Cruyff Arena”.
Decisivi, ai fini del risultato, potrebbero essere i duelli sulle fasce con i due giovanissimi, Rensch e Calafiori, da una parte, ed i più navigati, Tagliafico e Karsdorp, dall’altra, oltre che quelli sulla trequarti che vedranno scontrarsi Pellegrini e Mkhiaryan con Gravenberch ed uno tra Lisandro Martinez e Timber, Tadic con Diawara e Neres con Mancini. Da non sottovalutare la possibile marcatura a uomo di Cristante sul mastodontico Brobbey.
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 10° turno di Premier League 2024-25
Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 10°giornata della nuova stagione.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Decimo turno: “By The Way”
IL LIVERPOOL TORNA IN TESTA
Controsorpasso del Liverpool in vetta alla classifica dopo il pareggio di settimana scorsa in casa dell’Arsenal acciuffato nel finale con Salah.
I Reds si aggrappano ancora una volta all’egiziano per infliggere il secondo ko nel giro di tre giorni al Brighton (mercoledì scorso le due squadre si sono affrontate a campi invertiti nella gara di Coppa di Lega terminata 2-3), che sforna un grande primo tempo portandosi in vantaggio al 14′ con il primo gol nel torneo dell’esterno turco Kadioglu (arrivato in estate dal Fenerbahce per 30 milioni) bravo a battere Kelleher con un potente diagonale destro, e cestinando addirittura il raddoppio con Rutter che fallisce un’opportunità a tu per tu con l’estremo difensore irlandese.
La reazione dei padroni di casa arriva veemente nella ripresa, guidata da Cody Gakpo, già giustiziere dei Seagulls mercoledì con una doppietta, che sfiora il pari con un tiro da fuori che esce di un nulla, per poi trovarlo qualche minuto dopo con un cross tagliato la cui traiettoria unita al movimento beffardo di Nunez inganna Verbruggen (primo centro in questa Premier per l’olandese). Chi arriva a contarne già 7, invece, è, come già accennato, Momo Salah che al 72′ ribalta il risultato con un imprendibile mancino a giro dei suoi portandosi all’ottavo posto della classifica marcatori all-time del campionato inglese con ben 164 realizzazioni, assicurando a Slot l’ottava vittoria nelle prime 10 uscite da allenatore del Liverpool in campionato (primo a riuscirci nella storia del club del Merseyside).
I Reds tornano, dunque, primi in solitaria approfittando della sconfitta del Manchester City, mentre la formazione di Hurzeler, sempre ben messa in campo, incassa la seconda sconfitta in campionato pur restando in piena zona Europa.
GIORNATA NO PER CITY E ARSENAL
Si interrompe a 32 la striscia di risultati utili consecutivi del Manchester City (la più lunga nella storia del club e la quarta più longeva della Premier League dopo quelle di Arsenal (49), Liverpool (44) e Chelsea (40) ). L’ultima sconfitta dei Citizens, infatti, era datata 6 dicembre 2023 al Villa Park per 1-0 con gol di Bailey.
In realtà dei presagi di sventura si erano avuti già in mezzo alla settimana con l’eliminazione dalla Coppa di Lega per mano del Tottenham (2-1 nella tana degli Spurs) e le numerose defezioni a cui anche Guardiola aveva fatto riferimento in conferenza stampa. Nel match del Vitality Stadium, infatti, gli Sky Blues si sono presentati in una versione piuttosto rimaneggiata viste le assenze di Rodri, De Bruyne, Grealish, e Ruben Dias a cui vanno aggiunte le precarie condizioni di Doku, Savinho, Walker e Lewis, tutti praticamente a mezzo servizio (tra questi solamente Walker è partito dal 1′, soffrendo tremendamente le costanti iniziative di Semenyo).
Nello stesso impianto in cui è caduto anche l’Arsenal due settimane fa i campioni in carica vanno sotto dopo appena 12 minuti (ormai una spiacevole abitudine stagionale per i Guardiola boys considerati i precedenti con Ipswich, Brentford, Fulham e Wolverhampton) complice il quarto centro in campionato di Semenyo, migliore in campo, liberissimo di girare in porta l’assist di Kerkez nonostante fosse circondato da cinque avversari. Al 64′ il ritardo in termini di gol rispetto al Bournemouth si fa più pesante in virtù del raddoppio firmato da Evanilson (già a segno al 96′ nell’1-1 di Birmingham dello scorso turno) pescato dal secondo passaggio vincente di Kerkez sugli sviluppi di una ripartenza guidata ancora da Semenyo.
Dopo più di 80 minuti di pura irriconoscibilità gli ospiti accorciano le distanze con il settimo centro nel 2024 di Gvardiol (nessun difensore ha fatto meglio), bravo a battere di testa Travers sul cross di Gundogan, e rischiano addirittura di pareggiarla prima con Haaland fermato dal palo e poi con Foden nel recupero, la cui conclusione dal limite dell’area esce di un nulla.
Arriva così la prima, storica vittoria delle Cherries ai danni del Manchester City dopo ben 19 sconfitte e 2 pareggi. Un successo più che meritato per i ragazzi di Iraola arrivato in seguito a una grande prestazione collettiva, impreziosita dalle sublimi prove individuali di Kerkez e Semenyo. Nel prossimo turno il Bournemouth affronterà il Brentford, mentre il Manchester City sarà di scena a Brighton.
Cade anche l’Arsenal a St. James’ Park nella gara inaugurale di questo decimo turno allungando a un mese l’arco temporale senza successi in campionato.
Dopo la sconfitta a Bournemouth e il pari interno con il Liverpool, risultati a cui vanno aggiunte le vittorie con Shakhtar e Preston rispettivamente in Champions League e Coppa di Lega, i Gunners perdono di misura in casa del Newcastle per la terza volta negli ultimi quattro scontri, incassando il secondo ko di fila in trasferta in campionato (non accadeva dal maggio 2022).
Ai Magpies basta il dodicesimo centro nelle ultime 12 gare disputate davanti al proprio pubblico di Alexander Isak, bravo a battere di testa Raya sul traversone di Gordon, per piegare la squadra di Arteta ancora orfana di Calafiori, Odegaard, Tomiyasu, con i vari White, Saka, Gabriel Jesus, Martinelli a mezzo servizio e lontana anni luce dal calcio risplendente prodotto fino alla scorsa stagione, come certificato dagli 0 tiri in porta nella ripresa (dato che non si registrava dal dicembre 2023), e dal solo 43% dei duelli vinti.
Buona parte dei meriti va sicuramente riconosciuta all’undici di Howe, in grado imbrigliare la manovra ospite, di punire al momento giusto e di dare continuità al successo in Coppa di Lega contro il Chelsea di mercoledì scorso, tornando a sorridere anche in campionato dopo un mese e mezzo. I Gunners scivolano, così, a -7 dalla vetta e nel prossimo turno affronteranno il Chelsea, mentre i Magpies andranno in casa del Nottingham, rivelazione del campionato.
UNITED E CHELSEA SI EQUIVALGONO, TOTTENHAM: UN POKER CHE SA DI REDENZIONE
Né vincitori né vinti nella prima uscita di campionato post Ten Hag del Manchester United, reduce dal 5-2 in Coppa di Lega rifilato al Leicester sotto la guida di Van Nistelrooy (Amorim si insedierà ufficialmente l’11 novembre, primo giorno della sosta nazionali).
Nel primo tempo sono i Red Devils a provarci di più contro un Chelsea intimidito, specie con Rashford che sfiora il vantaggio in due diverse occasioni arrivando solamente a sverniciare la traversa. 1-0 che comunque arriva al 70′, forse nel miglior momento dei Blues, con il rigore guadagnato da Hojlund (dopo aver toccato per la prima volta in 68 minuti la palla in area) e trasformato da Bruno Fernandes che finalmente apre il conto anche in questa Premier League dopo 30 tiri senza realizzazione effettuati in tutto il campionato (dato più alto nei top 5 campionati europei).
La gioia dei padroni di casa dura, però, appena 4 minuti. La respinta aerea di Casemiro sul corner di Palmer viene, infatti, trasformata in rete da Moises Caicedo con uno splendido destro al volo dal limite dell’area imprendibile per Onana (evidentemente il centrocampista ecuadoregno vuole segnarne solo di belle, considerata l’altrettanto splendida marcatura contro il Bournemouth da centrocampo dello scorso anno, unico centro fino a questo weekend per lui con i Blues).
I blu di Londra non riescono a interrompere la maledizione Old Trafford (una vittoria manca dal maggio 2013), ma conservano il quarto posto. Secondo peggior rendimento nella propria storia, invece, per il Manchester United con appena 12 punti all’attivo nelle prime 10 giornate: solo nel 1986-87 ha fatto peggio con 8.
Per la seconda volta consecutiva il Tottenham rifila un poker all’Aston Villa dopo lo 0-4 in trasferta dello scorso anno che comunque non compromise il quarto posto dei Villans.
Villans che conducono un ottimo primo tempo, ordinato in non possesso e pungente palla piede sbloccando la sfida al 32′ con il terzo gol in campionato di Morgan Rogers, il più lesto a mettere in porta il corner di Digne, e fallendo clamorosamente il raddoppio con Watkins in prossimità del duplice fischio.
Gli Spurs, dopo aver incassato il 12esimo svantaggio nel 2024 (nessuna squadra ha fatto peggio), reagiscono alla grande già in apertura di ripresa con il settimo acuto stagionale di Brennan Johnson che spinge in porta il cross teso di Son, coronando il tutto tra il 75′ e il 79′, minuti in cui Solanke ne fa due portando la sfida sul 3-1 e il suo score personale contro il Villa di Emery a quota 4 (nessun calciatore ha realizzato più gol contro la squadra di Birmingham allenata dal tecnico spagnolo).
A suggellare il decimo successo in rimonta della gestione Postecoglou (record a pari merito con il Manchester City) ci pensa Maddison che realizza il suo 50esimo centro in carriera in Premier League, il nono su calcio di punizione diretto (e che punizione!).
I bianchi di Londra si portano così a -2 dai Villans, al secondo ko consecutivo dopo quello infrasettimanale in Coppa di Lega con il Crystal Palace, diventando il miglior attacco del torneo con 22 gol fatti.
IL NOTTINGHAM VOLA VERSO L’EUROPA, WILSON FA IMPAZZIRE CRAVEN COTTAGE
Continua a stupire il Nottingham che contro il West Ham sfodera un’altra super prestazione che coincide con la terza vittoria consecutiva, la quinta complessiva in campionato e un clamoroso terzo posto in classifica che mancava addirittura da 26 anni (29 agosto 1998).
Al City Ground non c’è partita sin dai primi minuti: i padroni di casa passano in vantaggio al 27′ con il solito Chris Wood al suo ottavo centro nel torneo a fronte dei 21 tiri tentati (38,1% di conversione in gol, solo Wissa con 38,5% 5/13 ne ha una più alta), il 19esimo in 26 gare della gestione Espirito Santo.
Nel recupero del primo tempo Edson Alvarez riceve il secondo giallo dal direttore di gara Bankes per un intervento in netto ritardo su Elanga, e nella ripresa i Tricky Trees completano l’opera con il tiro-cross di Hudson-Odoi che trae in inganno Fabianski e il bolide mancino dell’ex Torino Ola Aina, a secco da un anno esatto.
Nel prossimo turno il Forest proverà ad alimentare ulteriormente il proprio sogno contro il Newcastle, mentre gli Hammers, relegati al 14esimo posto e al quinto ko in campionato nonostante l’ottimo mercato fatto in estate, dovranno fare punti contro l’Everton per non ritrovarsi invischiati nella relegation zone. Lopetegui già a rischio?
Il monday night tra Fulham e Brentford regala emozioni. Alla fine (è proprio il caso di dirlo) sono i Cottagers a spuntarla raccogliendo con pieno merito i tre punti, al contrario dell’unico ottenuto nelle ultime tre sfide nonostante le valide prestazioni fornite.
In seguito a una prima mezz’ora praticamente dominata in cui Nelson e Smith Rowe vedono negarsi il vantaggio a più riprese da Flekken, la squadra di Marco Silva va sotto al primo e unico tiro concesso nel primo tempo. Il gol delle Bees porta la firma di Janelt, alla prima gioia stagionale, che batte Leno con una pregevole conclusione da fuori area.
La reazione dei padroni di casa non si fa attendere né nei minuti finali prima del 45′ né tantomeno nella ripresa, ma nonostante 15 tiri totali di cui 6 in porta il pareggio sembra non voler arrivare. La svolta arriva al minuto 82 con l’ingresso in campo di Harry Wilson al posto di Nelson: il gallese si scatena nel recupero realizzando la seconda doppietta personale in Premier League (l’altra risale al 2019 quando vestiva la maglia del Bournemouth), girando in porta al 92′ il cross di Adama Traoré e al 97′ di testa quello di Robinson.
Il Fulham ottiene così, più che meritatamente, il quarto successo in campionato, mentre il Brentford incassa la quinta sconfitta con annesso sorpasso in classifica dei concittadini. La squadra di Frank resta attualmente il quarto miglior attacco, ma diventa contemporaneamente la terza peggior difesa del torneo.
IL LEICESTER PUNISCE ANCORA NEL RECUPERO, PRIMO SUCCESSO PER IL SOUTHAMPTON. PARI PIROTECNICO AL MOLINEUX
Finisce 1-1 a Portman Road lo scontro tra neopromosse Ipswich e Leicester al termine di una gara fisica in cui il pari è il risultato più giusto.
Dopo un paio di occasioni create nella prima frazione i padroni di casa sbloccano lo 0-0 con il super gol (il primo in carriera in Premier League) del terzino sinistro classe ’99 Leif Davis che si inventa un gol alla Totti versione 2006 contro la Sampdoria sul cross di Morsy. A negare, però, la prima vittoria in campionato ai Tractor Boys, rimasti in 10 per l’espulsione di Kalvin Phillips, ci pensa ancora Jordan Ayew che, come nel 2-3 di Southampton di due settimane fa, va a segno nel recupero in seguito all’uno-due chiuso con Vardy regalando ai suoi un punto che li fa restare a +5 dal terzultimo posto occupato proprio dall’Ipswich, reo di aver già dilapidato 12 punti da situazione di vantaggio (nessuno ha fatto peggio in questo campionato)
Nel prossimo turno la squadra di McKenna farà visita al Tottenham, mentre quella di Cooper volerà a Old Trafford.
Prima vittoria in campionato per il Southampton che interrompe una striscia di gare senza successi in Premier League pari a 22 anche grazie a un pizzico di fortuna e alla scarsa precisione dell’Everton.
Dopo un primo tempo soporifero, infatti, i Toffees costringono i Saints nella loro metà campo sprecando l’impossibile con Mangala, Keane (sul cui colpo di testa Ramsdale è fenomenale) e Beto che colpisce la traversa a porta praticamente sguarnita. La rete decisiva arriva all’85’ con Armstrong che apre il conto anche in questa stagione dopo i 21 centri in Championship più i 3 nei playoff (tra cui quello decisivo nella finale contro il Leeds) dello scorso anno correggendo in porta il cross basso di Sugawara.
Nel recupero Beto sigla il pari, così come accaduto settimana scorsa contro il Fulham, ma il Var cancella il gol per una millimetrica posizione di fuorigioco. La squadra di Martin proverà a prendere fiducia, quella di Dyche incassa una sconfitta dopo 5 risultati utili consecutivi.
Pirotecnico 2-2 al Molineux tra Wolverhampton e Crystal Palace, un pari che probabilmente non accontenta nessuno considerata la precaria situazione di classifica di entrambe. La sfida si elettrizza nella ripresa con il vantaggio delle Eagles firmato Chalobah, al primo centro con questa maglia, bravo a sfruttare l’errore in uscita di José Sà sul cross di Hughes, rimediando all’aver praticamente tolto il gol a Mateta nel primo tempo.
La reazione dei Wolves non si fa attendere e tra il 67′ e il 72′ piazzano un terribile uno-due con Strand Larsen, al quarto acuto in campionato, e Joao Gomes, a secco dal 17 febbraio. Il definitivo 2-2 arriva cinque minuti più tardi con l’altro centrale del Palace Guéhi che mette in porta la spizzata di Munoz sull’angolo di Kamada.
Quarto pareggio nel torneo per gli uomini di Glasner che mantengono invariate le distanze da quelli di O’Neil, ultimi e senza vittorie dopo 10 giornate per la terza volta nella loro storia.
Top & Flop
TOP
1) Antoine Semenyo – Fa impazzire per tutta la partita Walker con accelerazioni, serpentine e dribbling, sblocca la sfida in apertura, dà il là al contropiede del 2-0 e delizia la platea con due stop ai limiti dell’umano. Togliere la palma di migliore in campo a un Kerkez formato super non era affatto semplice.
2) Dominic Solanke – Un fisiologico periodo di assestamento, qualche acciacco fisico, ma ora sembra pronto per ripagare il Tottenham e Postecoglou per la fiducia accordatagli in estate. Prima un dolcissimo tocco sotto, poi il più facile dei tap-in per marcare la prima doppietta in maglia Spurs e mandare al tappeto il Villa.
3) Cody Gakpo – Anche nel primo tempo negativo del Liverpool tra i più attivi. Nella ripresa agevola la rimonta prima sfiorando e poi trovando il pari in un momento molto delicato. Svaria praticamente in tutte le posizioni offensive compresa la mezz’ala d’inserimento. Il vero jolly a diposizione di Slot.
Doverosa menzione d’onore per Harry Wilson: la sua doppietta nel recupero manda in visibilio l’intero Craven Cottage permettendo al Fulham di approdare nella parte sinistra della classifica.
FLOP
1) Edson Alvarez – Il fallaccio ai danni di Elanga che porta al doppio giallo poco prima dell’intervallo è l’emblema del match e dell’intero avvio di stagione del West Ham: poche idee, scarse soluzioni, tanti errori e deludenti risultati. Lopetegui ha ancora molto da lavorare sia sull’aspetto tattico che su quello mentale.
2) Kalvin Phillips – Discorso analogo anche per l’ex Leeds, anche se più incentrato sul singolo. Lo scriteriato intervento su Ricardo Pereira che comporta la doppia ammonizione in un match così delicato in cui l’Ipswich era in vantaggio è il ritratto di un percorso involutivo iniziato ormai da diverse stagioni.
3) Pau Torres – Il macroscopico errore che porta al 3-1 del Tottenham unito alle sbavature di reparto in occasione del pareggio e del 2-1 gli fanno prendere il posto di Walker in questa Flop 3. Probabilmente la prima, vera prova negativa con la maglia dei Villans per il centrale spagnolo pupillo di Emery: nessun campanello d’allarme, soltanto un pomeriggio storto.
Classifica e prossimo turno
1 |
Liverpool |
25 | 10 | 8 | 1 | 1 | 19:6 | +13 |
2 | Manchester City | 23 | 10 | 7 | 2 | 1 | 21:11 | +10 |
3 |
Nottingham Forest |
19 | 10 | 5 | 4 | 1 | 14:7 | +7 |
4 |
Chelsea |
18 | 10 | 5 | 3 | 2 | 20:12 | +8 |
5 |
Arsenal |
18 | 10 | 5 | 3 | 2 | 17:11 | +6 |
6 |
Aston Villa |
18 | 10 | 5 | 3 | 2 | 17:15 | +2 |
7 |
Tottenham |
16 | 10 | 5 | 1 | 4 | 22:11 | +11 |
8 |
Brighton |
16 | 10 | 4 | 4 | 2 | 17:14 | +3 |
9 | Fulham | 15 | 10 | 4 | 3 | 3 | 14:13 | +1 |
10 | Bournemouth | 15 | 10 | 4 | 3 | 3 | 13:12 | +1 |
11 | Newcastle | 15 | 10 | 4 | 3 | 3 | 10:10 | 0 |
12 |
Brentford |
13 | 10 | 4 | 1 | 5 | 19:20 | -1 |
13 |
Manchester United |
12 | 10 | 3 | 3 | 4 | 9:12 | -3 |
14 |
West Ham |
11 | 10 | 3 | 2 | 5 | 13:19 | -6 |
15 |
Leicester |
10 | 10 | 2 | 4 | 4 | 14:18 | -4 |
16 |
Everton |
9 | 10 | 2 | 3 | 5 | 10:17 | -7 |
17 |
Crystal Palace |
7 | 10 | 1 | 4 | 5 | 8:13 | -5 |
18 |
Ipswich Town |
5 | 10 | 0 | 5 | 5 | 10:21 | -11 |
19 |
Southampton |
4 | 10 | 1 | 1 | 8 | 7:19 | -12 |
20 |
Wolverhampton |
3 | 10 | 0 | 3 | 7 | 14:27 | -13 |
Prossimo turno:
Sabato 9 novembre
Wolverhampton 16:00 Southampton
West Ham 16:00 Everton
Brentford 16:00 Bournemouth
Crystal Palace 16:00 Fulham
Brighton 18:30 Manchester City
Liverpool 21:00 Aston Villa
Domenica 10 novembre
Manchester United 15:00 Leicester
Nottingham Forest 15:00 Newcastle
Tottenham 15:00 Ipswich
Chelsea 17:30 Arsenal
Saudi Pro League
Neymar, sfortuna senza fine: stop alla seconda presenza
Sembrava ormai tornato al massimo delle forze l’ex PSG Neymar. L’attaccante brasiliano era tornato in campo dopo oltre 1 anno ma è arrivato un altro stop.
L’Al Hilal non vedeva l’ora di rivedere in campo uno dei giocatori più forti non che più pagati del mondo, il fisico però ha giocato un altro brutto scherzo.
Neymar, problema muscolare alla seconda presenza
Il ritorno in campo contro l’Al Ain sembrava il punto d’inizio di una rinascita per il campione ex Barcellona, che non giocava un match ufficiale da oltre un anno.
La partita successiva, sempre in Champions League asiatica, l’aveva visto entrare in campo al 58′ della ripresa al posto di Al Hamdan. Jorge Jesus aveva iniziato a vedere miglioramenti fisici, dunque era ora di aumentare il minutaggio.
L’epilogo però è stato decisamente negativo.
Infatti, allo scadere intorno all’87’ il giocatore si è accasciato a terra dolorante, toccandosi la coscia destra e chiedendo il cambio. Al suo posto è entrato Al Qahtani per non finire la partita, vinta poi per 3-0, in dieci uomini.
Neymar ha poi parlato in prima persona delle sue condizioni: “Ho sentito come un crampo, ma molto forte! Farò gli esami e spero non ci sia niente di più di questo. È normale che accada questo dopo 1 anno, i dottori mi avevano già avvertito, per questo devo essere prudente e giocare altri minuti”.
Dunque lo stesso giocatore ha rassicurato tutti i suoi tifosi e nel breve periodo dovrebbe tornare a disposizione.
⚠️🇧🇷 Neymar: “I felt like a cramp but very strong! I will do exams and hope it’s nothing more”.
“It’s normal for this to happen after 1 year, the doctors had already warned me, this is why I need to be careful and have more minutes to play”. pic.twitter.com/ZVfYQNRI8a
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) November 4, 2024
Esteri
Mourinho: “Se avessi saputo tutta la verità non sarei venuto qui”
L’ex tecnico di Inter e Roma, José Mourinho, ha parlato in maniera molto dura riguardo il campionato turco, dove allena da questa estate il Fenerbahce.
José Mourinho continua a far parlare di se in Turchia. L’ex allenatore di Inter e Roma ha parlato al termine della vittoria raggiunta nell’ultra extremis del match di campionato contro il Trabzonspor. Infatti, la formazione allenata dal tecnico di Setubal ha portato a casa i tre punti per 3-2, mettendo a segno il goal vittoria al dodicesimo minuto di recupero del secondo tempo con Amrabat.
Il Fenerbahce sotto la guida di José Mourinho si trova secondo in classifica con 23 punti realizzati a fronte di 7 vittorie, due pareggi ed una sconfitta contro il Galatasaray, primo a 28 punti.
Mourinho, le parole sfogo del portoghese
“Il Fenerbahçe non mi ha detto tutta la verità sul campionato turco. Se l’avessi saputa prima non sarei mai venuto qui ad allenare”.
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