Milan, la gara di questa sera contro l’Inter rappresenterà uno snodo importante per il futuro di Paulo Fonseca. Ma poi? La dirigenza è nuovamente spaccata.

Si era detto e scritto che tutte le scelte rossonere vengono prese di comune accordo con tutta la dirigenza. A oggi così non sembra e i comportamenti contrastanti in seguito dei quali è arrivato Fonseca, sembrano reiterarsi nel tempo.

Non si vede la minima condivisione di intenti, solo individualità. La notizia di ieri è che Giorgio Furlani ha contattato direttamente Massimiliano Allegri ottenendo da lui la piena disponibilità a venire al Milan con un contratto intorno ai 5 milioni.

Poi troviamo Geoffrey Moncada il quale preferirebbe un profilo “internazionale” come ad esempio Terzic, Tuchel o Tudor, quest’ultimo gradito anche a Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha messo sul tavolo qualche dubbio nei confronti del tecnico livornese e sembra non avallare Maurizio Sarri il quale piace a Furlani.

Insomma, provando a tirare le somme, l’unico che combatte per un allenatore italiano sembra essere Furlani mentre gli altri due spingono per un altro profilo estero. Chi la vincerà? In questo momento al quarto piano di Via Aldo Rossi, oltre che nello spogliatoio, l’aria è irrespirabile.

Milan, coraggio o disperazione di un uomo che sa di avere più nulla da perdere? Oppure un briciolo di incoscienza? Stasera dopo le 23 arriveremo ai verdetti.

Fonseca stravolge tutto e dal 4-2-3-1 passa a sorpresa a un 4-4-2 schierando contemporaneamente le due punte. Una mossa che di certo rappresenta un rischio se la prima gara col nuovo modulo viene giocata contro l’Inter.

Gli è stato chiesto di cambiare qualcosa, molti gli hanno suggerito il 4-3-3 e Fonseca ha raccolto la sfida a modo suo.

Difesa schierata a quattro con Emerson Royal e Theo Hernandez sulla corsie laterali, Gabbia e Tomori centrali davanti all’estremo difensore Maignan.

Centrocampo schierato con Reijnders e Fofana sulla linea mediana, supportati ai fianchi da Leao e Pulisic. Tandem offensivo con Morata e Abraham. Un 4-2-4 camuffato da 4-4-2, sperando che il tanto cercato equilibrio venga finalmente trovato.

Sempre più forte la tensione tra il PSG e la sua ex stella Kylian Mbappé, la squadra francese fa la sua contromossa: non vuole pagare i 55 milioni.

Secondo quanto riferito dall’Equipe, il PSG avrebbe fatto appello contro la decisione della LFP (l’equivalente della nostra Lega Calcio), che ha sancito il risarcimento di 55 milioni di euro per stipendi e bonus arretrati, al nuovo leader del Real Madrid.

Come ultima scadenza, Il PSG doveva effettuare il pagamento due giorni fa, come richiesto dalla commissione della LFP, ma la squadra francese ha nuovamente rifiutato e presentato, quindi, il ricorso; si aspetta l’esame dell’appello da parte della commissione paritetica nazionale dei ricorsi della Ligue.

La notizia non era una sorpresa, si parlava di ciò già da diversi giorni, ma è diventata ufficiale solo oggi.

Psg- Mbappé, è possibile un pagamento non immediato?

Ci sono diverse possibilità per arrivare ad una conclusione a questo conflitto: intanto Mbappé ha la possibilità di rivolgersi alla Uefa che porterebbe molto probabilmente ad interessi di mora importanti al Paris Saint-Germain; una soluzione, come ci ricorda il giornale francese,  è la valutazione da parte del Psg, di negoziazione per un pagamento non immediato.

Questa faida tra il club transalpino e il top player Kylian Mbappé, dato l’aumento di tensione fra i due, potrebbe non terminare in poco tempo, ma prolungarsi per mesi, o addirittura anni.