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Milan-Lazio 1-2: le pagelle dei rossoneri
Il Milan esce da San Siro con zero punti dopo una partita discreta, a tratti buona. I rossoneri convincono per buona parte della gara, poi purtroppo emergono i soliti problemi, ossia una precaria tenuta fisica ed eccessivi errori da parte di singoli giocatori che assumono connotati imbarazzanti. E’ un Milan dei record, puyrtroppo all’incontrario, dal dopoguerra infatti non si registravano 6 sconfitte su 11 gare ed erano trent’anni che la Lazio non usciva vittoriosa da San Siro. Con questi tre punti la Lazio si porta nelle zone alte della classifica insieme ad Atalanta e Cagliari a 21 punti, mentre il Milan sprofonda a 13. Torna a preoccupare seriamente la posizione in classifica anche in vista delle prossime gare, sulla carta proibitive contro Juventus e Napoli. Se il Milan visto sarà questo, difficile portare a casa punti cointro squadre assolutamente più attrezzate.
Le pagelle dei rossoneri
Donnarumma 5,5: incolpevole su entrambi i gol, non pare essere perfetto su alcune uscite e nella sicurezza che dovrebbe dare al reparto. Un passo indietro ci può stare per uno come lui che da inizio stagione sta salvando il Milan con prodigiosi interventi.
Calabria 5: continua il periodo no per il giovane terzino rossonero, la Lazio si fa pericolosa sempre dalle sue parti conspapevole di penetrare con una lama rovente nel burro, inevitabili i fischi dei tifosi a fine gara. Così non va.
Duarte 4: se i tecnici rossoneri Giampaolo e Pioli sono spesso restii a farlo scendere in campo un motivo ci sarà, ieri sera ha sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. Vereo che il cliente da gestire si chiamava Immobile, ma il brasiliano è apparso costantemente in affanno e troppo leggero in ogni giocata. Da rivedere completamente.
Romagnoli 5: va spesso in affanno quando la Lazio decide di giocare in velocità e ne patisce i tagli. Serata no per il capitano rossonero.
Theo Hernandez 6,5: il Milan non può prescindere dal terzino sinistro che anche ieri sera regala una prestazione da giocatore top soprattutto in fase offensiva. Prezioso il cross dal qule sorge il pareggio del Milan.
Bennacer 6,5: messo in campo al posto di Biglia, dopo un quarto d’ora di affanno, riesce a prendere in mano le redini del centrocampo mostrandosi volenteroso e lucido. Meriterebbe di giocare di più e sentire maggiormente fiducia da parte di tecnico e società. (dall’85’ Bonaventura s.v.).
Krunic 6: ha da gestire Milinkovic Savic quindi già di per sè compito non facile, ma riesce a neutralizzarlo con lucidità e mestiere. Nella ripresa cala vistosamente.
Paquetà 5,5: spesso nel vivo dell’azione con giocate da fuoriclasse riesce ad alternare momenti di vera difficoltà con errori grossolani. Spreca un’occasione d’oro solo davanti a Strakosha, errore che gli costa la sufficienza. (dal 53′ Leao 5: entra in campo per dare velocità ed aggressività, non riesce a dare nulla di ciò con una gara del tutto svogliata. Atteggiamento inaccettabile da parte sua).
Calhanoglu 6,5: le giocate più pericolose provengono dall’asse del turco insieme a Theo Hernandez. Il giocatore pare ritrovato con giocate di qualità, nella ripresa scompare insieme ad un po’ tutta la squadra, comunque altra prestazione assolutamente positiva che lo conferma come uno dei punti fissi di questo Milan targato Pioli.
Castillejo 6,5: la più bella prova per l’esterno sinistro chiamato a rimpiazzare l’assenza di Suso. Giocate di classe con dribbling e tiri in porta, anche pericolosi. Esce dal campo per infortunio, peccato perchè era la sua serata. (dal 35′ Rebic 4,5: Pioli gli da’ una possibilità e la spreca nel peggiore dei modi, giocatore impreciso, disattento e svogliato, probabilmente non da Milan.
Piatek 5: mette lo zampino per il gol del pareggio rossonero. Tolto questo il nulla, corre per carità, combatte anche, ma dal polacco questo non può essere sufficiente. Tutti ci aspettiamo di più da lui.
Pioli 6: entra in campo per vincere, ogni sua mossa è volta al raggiungimento dei tre punti. Inserendo Leao sbilancia la squadra che inevitabilmente crolla quando viene meno la tenuta fisica. I giocatori si muovono bene, soprattutto nel primo tempo, qualche segnale che la cura del tecnico sta facendo effetto si vede, servono però i tre punti che anche in questa gara non arrivano. Buoni segnali per il futuro, resta
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Juventus, Calvo: “La globalizzazione del calcio è cruciale”
In occasione del SFS Football Summit, è intervenuto Francesco Calvo, manager della Juventus. Che ha parlato di globalizzazione nel calcio e tanto altro.
Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development della Juventus, è intervenuto durante il SFS Football Summit, evento in corso a Riad, in Arabia Saudita. Proprio oggi, nella capitale saudita, si concluderà la Final Four della Supercoppa italiana con la finale che vedrà protagoniste Inter e Milan.
Juventus, le parole di Francesco Calvo
“La globalizzazione del calcio è un fattore cruciale per la crescita di tutti i calciatori, e l’aumento delle competizioni ne è la dimostrazione. Nel 2019 abbiamo aperto un ufficio a Hong Kong per esplorare le opportunità nel mercato asiatico.
Ora quell’ufficio conta otto dipendenti e stiamo progettando di fare lo stesso in Arabia Saudita. Crediamo che qui ci siano investimenti importanti e una grande passione per il calcio”, ha dichiarato Calvo.
Proseguendo, ha aggiunto: “Non diamo per scontato di poter avere un impatto immediato, ma vogliamo esplorare le opportunità disponibili. Intendiamo approfondire lo sviluppo del calcio giovanile, magari attraverso collaborazioni con club locali.
I Mondiali del 2034 sono dietro l’angolo e vogliamo capire, sia come Juventus che come club europei, quanto possiamo contribuire alla crescita del calcio e alla promozione del torneo”.
Parlando del ruolo che il calcio può ricoprire in Arabia Saudita, Calvo ha sottolineato: “Non abbiamo ancora tutte le risposte che cerchiamo, ma essere qui e confrontarsi con tante persone in questi giorni rappresenta un’occasione fondamentale per comprendere meglio il contesto e le prospettive future”.
Infine, Calvo ha evidenziato come oggi ci sia una maggiore coesione tra i club: “Se sul campo competiamo per vincere, fuori dal campo condividiamo obiettivi comuni, specialmente con Inter e Juventus. Questo è un segnale di crescita per il calcio italiano.
Siamo soddisfatti dell’elezione del nuovo presidente Simonelli. Per troppo tempo il calcio italiano è rimasto fermo, ma ora ci siamo risvegliati. I risultati in Europa sono incoraggianti, ma la vera sfida è continuare a lavorare insieme per progredire ulteriormente”.
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Tacchinardi: “A questa Juventus manca l’ossessione di voler vincere”
L’ex centrocampista bianconero Alessio Tacchinardi ha parlato del momento negativo che sta attraversando la Juventus: “È bellina però non è vincente”.
Dopo l’eliminazione in semifinale di Supercoppa contro il Milan, l’ambiente bianconero ha cominciato a borbottare ancor di più rispetto a quanto già non faceva prima. Uno degli ex calciatori della vecchia signora dal 1994 al 2005 Alessio Tacchinardi, ha rilasciato un’intervista dove ammette la sua perplessità davanti a questa poco grintosa squadra allenata da Thiago Motta.
Le parole di Tacchinardi
Inizialmente, Tacchinardi ha parlato di quelli che secondo lui sono i principali difetti di questa Juve: “Il primo difetto di questa Juve è proprio la mancanza dell’ossessione di voler vincere le partite. Sono già troppe volte che questa squadra è bellina, gioca bene, poi si distrae, poi prende gol, una volta scivola uno, una volta sbaglia un altro…”
Successivamente, l’ex bianconero utilizza la partita persa contro il Milan come perfetta rappresentazione dell’attuale identità della squadra: “Col Milan è stato un harakiri perfetto: 70 minuti in totale controllo e in 10 minuti farsi del male, perché la disattenzione di Locatelli sul rigore ci può anche stare, ma il modo in cui è arrivato il secondo gol è inammissibile per come la squadra era sistemata in campo, con la difesa a metà campo allo sbando.
Vuol dire che la squadra era nel pallone. Peggio di così, buttando via la partita e con i cambi che, giusti o sbagliati, non hanno funzionato, non poteva andare”.
La critica a Thiago Motta
Infine, Tacchinardi ha contestato le parole di Thiago Motta alla vigilia della gara che, a suo parere, sono andate un pochino a sminuire quello che è lo spirito della Juventus, la quale deve sempre scendere in campo con l’obiettivo primario di vincere contro chiunque: “Vedi che c’è del buono in questa Juve, ma è bellina e però non è vincente.
Le parole di Motta alla viglia sono state forti per chi ha indossato quella maglia e per chi tifa Juve. Io credo che lo abbia detto per togliere pressione alla squadra, però nella mia Juve eravamo ossessionati da vincere anche le partitelle di allenamento”.
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Dove vedere la Serie A in TV oggi in streaming gratis?
Il palinsesto completo per seguire in TV la 19^ giornata del campionato di Serie A: ecco dove vedere i match di oggi sulle piattaforme di DAZN o SKY.
La Lega Serie A ha reso noti anticipi e posticipi del campionato dalla 1^ alla 20^ giornata, con il programma che adesso è completo fino al 13 gennaio 2025 (con relativa programmazione televisiva). Ecco dove vedere le partite in tv del campionato, oggi 4 gennaio, sulle piattaforme di DAZN o SKY.
Di seguito dove seguire i match di oggi.
Serie A, i match di oggi
Domenica 5 gennaio 2025 ore 12:30 Monza-Cagliari [DAZN]
Domenica 5 gennaio 2025 ore 15:00 Lecce-Genoa [DAZN]
Domenica 5 gennaio 2025 ore 18:00 Torino-Parma [DAZN]
Domenica 5 gennaio 2025 ore 20:45 Roma-Lazio [DAZN]
Dove vedere la Serie A in TV e in streaming gratis?
I programmi di Sky Sport e Sky Calcio sono visibili in streaming su SkyGo e relativa app, per i soli abbonati.
I programmi di DAZN sono visibili in streaming per i soli abbonati al servizio.
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