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L’angolo tecnico della serie A – Terza giornata”
L’angolo tecnico del campionato propone un Milan show. Affonda la Juventus al “Maradona”, folle corsa vincente di Josè Mourinho. Inter frenata a Genova, sorprende l’Udinese di Gotti, prima vittoria del Torino
La terza giornata del campionato “spezzatino” cominciata sabato e terminata lunedì sera ha riservato qualche conferma e diverse sorprese. La prima sorpresa è arrivata sabato dal “Castellani” di Empoli sabato pomeriggio, dove la squadra di casa ha ceduto a un sorprendente Venezia. I lagunari erano il fanalino di coda, hanno sfruttato la sosta per le nazionali e hanno lavorato sodo. I frutti del lavoro di mister Paolo Zanetti si sono visti: squadra compatta, difesa in linea a 4 che ha funzionato come un orologio guidata dalla leadership di Caldara, mediana a rombo con Ricci davanti alla difesa, Haas e Bandinelli mezzali e Bajrami trequartista alle spalle di Mancuso e Cutrone. Questi piccoli accorgimenti hanno permesso ai veneti di prendere possesso del campo e del gioco e di portare a casa i 3 punti, grazie alle reti del centravanti francese Henry (gran bel giocatore) e del nigeriano Okereke che ha sfruttato un contropiede.
Molto confusionario il gruppo di Andreazzoli, vano il rigore di Bajrami (di gran lunga il migliore dei suoi). Ci sarà da lavorare molto sulla fase difensiva, magari inserendo in pianta stabile Tonelli. alle 18 è scesa in campo la Juventus al “Maradona” di Napoli, senza i sudamericani lasciati a riposo da Allegri e il morale sotto i tacchi. Dopo tanti anni si è vista una Juventus con sei italiani in campo, ma non è servito a svoltare. Infatti la squadra non è riuscita a mantenere il gentile omaggio di Manolas, che aveva mandato in gol Morata al 10′. Gli uomini di Spalletti dopo essere passati in svantaggio hanno preso il comando delle operazioni e hanno spinto fino alla fine, quando Koulibaly ha insaccato la rete della vittoria a tempo quasi scaduto (85′).
Vero che sulle due reti del Napoli ci sono grosse responsabilità di Szeczesny (respinta corta sui piedi di Politano al 57′) e Kean (deviazione nella propria porta e sulla respinta il gol vincente degli azzurri), ma è anche vero che la squadra bianconera è stata poca cosa, con difetti strutturali evidenti soprattutto a centrocampo, dove il solo Locatelli non può risolvere i problemi di regia. Nella serata del sabato sera, mentre i giovani di tutta Italia erano impegnati nella “movida”, Vlahovic ha affossato l’Atalanta al “Gewiss Stadium”, regalando a Italiano tre punti importanti. Ha realizzato alla perfezione due calci di rigore (quello per i bergamaschi è stato trasformato da Zapata) e ha tenuto sotto scacco la difesa nerazzurra per 90′. Gasperini sconta una condizione atletica ancora non ottimale, che mette in difficoltà gli interpreti in campo e soprattutto l’assenza di Muriel, il vero top player della Dea.
A Zingonia si possono consolare con il positivo esordio dell’olandese Koopmeiners entrato nella ripresa e che con il suo sinistro ha cominciato a dirigere le manovre a centrocampo con efficacia. Domenica all’ora di pranzo il confronto fra Sampdoria e Inter, terminato 2-2. Partita molto combattuta e divertente, nella quale entrambe hanno confermalo le loro qualità. Vincere contro la squadra di D’Aversa non sarà facile per nessuno e con il rientro di Gabbiadini il potenziale offensivo aumenterà. L’Inter ha pagato una sfortunata deviazione di Dzeko sul tiro di Yoshida e un missile al volo di Augello che non ha lasciato scampo ad Handanovic, non riuscendo a mantenere il vantaggio acquisito due volte grazie a una magistrale punizione tirata da Dimarco (prontissimo per la nazionale) e a un colpo di Lautaro Martinez. Una deviazione sulla linea della porta di D’Ambrosio ha evitato a Inzaghi la prima sconfitta stagionale. Lo staff tecnico nerazzurro deve riflettere sull’utilità di Darmian e Perisic sulle fasce: sicuro che Dumfries e Dimarco non garantiscano una spinta maggiore ?
In contemporanea alle 15, tre scontri già in chiave salvezza: Cagliari-Genoa, Spezia-Udinese e Torino Salernitana. In Sardegna, rocambolesca rimonta del Genoa da 2-0 a 2-3 che ha capovolto il mondo isolano e ha portato all’esonero di Leonardo Semplici, frutto dell’esperienza di Ballardini e dell’apporto dei nuovi acquisti. Spiace l’esonero del tecnico cagliaritano, dopo sole tre giornate ed è il simbolo di un calcio che ha detto definitivamente addio alla programmazione e alla riconoscenza. Colpo Udinese a La Spezia, l’ex Lipsia Samardzic ha avuto la freddezza di saltare due uomini a centro area e scoccare il tiro vincente al minuto 89′ là dove il portiere spezzino Zoet non poteva arrivare. Non sono bastati a Thiago Motta 19 tiri e il 60% di possesso palla: manca concretezza sotto porta e gli attaccanti a disposizione non sono dei fulmini di guerra, rinunciare a Nzola è stata una buona idea ? Così come schierare Jacopo Sala che ha fatto il terzino destro per una vita, nel ruolo di centrale in mediana. I friuliani si issano al secondo posto alle spalle del trio di testa composto da Milan, Napoli e Roma.
Gotti sta facendo un grande lavoro, spingendo il gruppo oltre gli addii di Musso e De Paul. Prima vittoria per juric con il Torino, che schiera tutti i nuovi e abbatte la Salernitana con un 4-0 (Sanabria, Bremer, Pobega e Lukic a segno) che non ammette repliche e rende delicata la posizione di Castori a cui la dirigenza campana ha deciso di concedere altre due partite per svoltare, ma non sarà semplice, ci sono troppi problemi strutturali. La serata domenicale ha proposto lo show del Milan che ha battuto la Lazio di Sarri, dominandola in lungo e in largo. reti di Leao e Ibrahimovic al rientro dopo un lungo stop. I due assist vincenti sono stati serviti da Ante Rebic: sempre troppo sottovalutato l’apporto del croato.
Questo Milan dopo il lockdown ha fatto più punti di tutti, è ripartito dalla stessa guida tecnica e ha fatto acquisti non eclatanti, ma funzionali al progetto: strada buona, da percorrere e seguire con attenzione. Al contrario la Lazio “sarrianizzata” deve mettere a posto la fase difensiva dove Acerbi e Luiz Felipe in linea soffrono e soprattutto deve lavorare per lasciare meno solo Immobile in attacco. Gli esterni sono un problema, perchè Pedro e Felipe Anderson quando trovano terzini che spingono come Calabria ed Hernandez inevitabilmente sono chiamati a un duro lavoro di ripiegamento. Hanno esordito Bakayoko nel Milan e Basic nella Lazio: sfortunato il primo che si è fatto male e ha rischiato l’espulsione, positivo Basic che è entrato con personalità e ha tentato di impensierire Maignan con un tiro dalla distanza. La folle e iconica corsa sotto la Curva Sud di Josè Mourinho, per festeggiare il gol vincente di El Shaarawy nel 2-1 al Sassuolo al 90′ ha chiuso la domenica calcistica. Terza vittoria di fila per l’uomo di Setubal, che ha creato una squadra a sua immagine e somiglianza: tutti lottano, tutti corrono e non mollano mai, la mediana aggredisce in pressing come pochi e Abraham davanti sta facendo la differenza, dando ragione al tecnico che lo ha voluto a tutti i costi.
Non male la formazione emiliana, con un pareggio non avrebbe rubato nulla. Lunedì sera al “Dall’Ara” un gol di Svanberg al 78′ ha dato la vittoria al Bologna, chiudendo anzitempo l’esperienza di Eusebio di Francesco alla guida del Verona. Il presidente degli scaligeri, Maurizio Settoi lo ha sollevato dall’incarico il giorno dopo, affidando la panchina a Igor Tudor, ex assistente di Andrea Pirlo alla Juventus. Una scelta incomprensibile, così come quella dell’esonero di Leonardo Semplici, perchè il campionato è solo alle prime battute e serve tempo per amalgamare una squadra.
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Athletic Bilbao-Barcellona, le ultimissime sulle formazioni
Athletic Bilbao-Barcellona, queste le ultimissime di gara in vista della semifinale di Supercoppa di Spagna e che si disputerà in Arabia Saudita. Confermato il 4-2-3-1 di Flick, con Lewandowski prima punta dietro al trio delle meraviglie formato da Raphinha, Gavi e Yamal anche se l’Athletic Bilbao di Nico Williams sogna lo sgambetto.
Athletic Bilbao-Barcellona, le probabili formazioni:
ATHLETIC BILBAO (4-2-3-1): Unai Simón; Gorosabel, Vivian, Paredes, Berchiche; Vesga, Jauregizar; Inaki Williams, Sancet, Nico Williams; Guruzeta.
BARCELLONA (4-2-3-1): Inaki Peña; Koundé, Cubarsí, Iñigo Martínez, Balde; Casadò, Pedri; Raphinha, Gavi, Lamine Yamal; Lewandowski.
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Yaya Touré ottiene la Licenza UEFA Pro
Yaya Touré ottiene la licenza UEFA Pro: un nuovo capitolo nella sua carriera calcistica sta per iniziare come allenatore.
Il percorso di Yaya Touré verso la panchina
Yaya Touré, ex stella del Manchester City e della nazionale ivoriana, ha compiuto un altro passo significativo nella sua carriera calcistica. Ha recentemente ottenuto la prestigiosa licenza UEFA Pro, un traguardo che gli consente di allenare squadre a livello professionistico. Questo certificato rappresenta il più alto livello di formazione per allenatori in Europa e apre la porta a molte opportunità nel mondo del calcio.
La notizia è stata riportata dall’esperto di calciomercato Fabrizio Romano sul suo account X. Touré, noto per le sue qualità tecniche e la sua visione di gioco in campo, è ora pronto a trasferire la sua esperienza e la sua passione per il calcio dal campo alla panchina.
L’impatto di Yaya Touré come allenatore
Con la sua nuova qualifica, Touré si unisce a un gruppo selezionato di ex calciatori che hanno fatto il passaggio dalla carriera di giocatore a quella di allenatore. Le aspettative sono alte, visto che la sua carriera da giocatore è stata caratterizzata da successi sia a livello di club che internazionale. Touré ha sempre dimostrato un’intelligenza tattica notevole e una leadership naturale, qualità che potrebbero rivelarsi preziose nella sua nuova avventura.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
👨🏾🎓🇨🇮 Yaya Touré received his UEFA Pro Licence to proceed with his new career as head coach. pic.twitter.com/DUIcJ1IZxj
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 8, 2025
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Neymar: “Voglio vincere i Mondiali del 2026 con il Brasile”
Neymar conferma la sua ambizione di partecipare ai Mondiali 2026 e punta alla vittoria con il Brasile, dichiarandosi fiducioso nella squadra.
Neymar, la stella del calcio brasiliano, ha recentemente condiviso le sue intenzioni riguardo al futuro calcistico. Durante un’intervista con CNN, il campione ha espresso la sua ferma volontà di partecipare ai Mondiali del 2026. “Ovviamente pianifico di essere lì! Sicuramente,” ha dichiarato Neymar, mostrando un chiaro impegno verso la competizione internazionale.
Neymar e il sogno Mondiale
Neymar non ha nascosto il suo desiderio di trionfare con la nazionale brasiliana. Ha sottolineato la sua fiducia nella squadra, affermando: “Cercherò di fare del mio meglio per vincere con il Brasile. Voglio essere lì, mi fido della nostra squadra.” Queste parole riflettono l’entusiasmo e la determinazione del calciatore, che nonostante le sfide passate, continua a sognare in grande.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🇧🇷 Neymar on World Cup 2026: “Of course I plan to be there! For sure”.
“I will try doing my best to win with Brazil. I want to be there, I trust our team”, told CNN. pic.twitter.com/RXHXpVrjlf
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) January 7, 2025
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