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Tornano le sfide scudetto tra Inter e Milan: il pensiero di Biasin e Suma
Alzi la mano chi, a inizio stagione, avrebbe mai pronostico un duello così serrato tra le due formazioni meneghini nella lotta verso uno scudetto che, in quel di Milano, ma in fondo in tante altre città italiane complice il lungo dominio della Juve, manca ormai da tanti, troppi anni.
Anche secondo gli appassionati di scommesse serie A, questo potrebbe essere davvero l’anno giusto per vedere finalmente nerazzurri o rossoneri in cima al campionato italiano a fine stagione. Sul blog sportivo L’insider si è parlato proprio della sfida che è in programma domenica prossima alle ore 15, insieme a due protagonisti eccezionali come Mauro Suma e Fabrizio Biasin.
Una rivalità sana e ironica
Uno dei primi aspetti che tendono a sottolineare entrambi gli addetti ai lavori è proprio la capacità dei tifosi dell’una e dell’altra squadra, di mettere in atto un tifo divertente e ironico, che non si preclude certamente i classici sfottò, ma che permette, ad esempio, di recarsi insieme allo stadio. Se le prese in giro non mancano né prima, né durante e nemmeno dopo il termine della gara, il merito è anche del modo con cui viene vissuta questa gara, che non diventa mai una sorta di “battaglia extracalcistica”.
In tanti hanno definito questo match come una sfida scudetto anticipata, ma se Fabrizio Biasin è stato più loquace da questo punto di vista, Mauro Suma si è trincerato dietro un moto scaramantico, evitando qualsiasi tipo di pronostico. Anzi, il giornalista di fede rossonera, ha ammesso solamente come sia sicuro che il gioco del Milan sarà indubbiamente il grande protagonista sul terreno di gioco, evitando però di sbilanciarsi in misura ulteriore. Per quanto riguarda il pensiero di Fabrizio Biasin, c’è invece da mettere in evidenza come non creda che l’Inter possa perdere per due volte di fila in campionato, a maggior ragione avendo la possibilità di andare in fuga. E crede che l’uomo del destino possa essere ancora una volta il danese Eriksen, dopo l’exploit di Coppa Italia, quando ha segnato su calcio di punizione il gol decisivo che ha consegnato all’Inter il passaggio del turno.
Tra sfottò e forza della rosa
Gli sfottò non mancano, nemmeno tra Biasin e Suma, con il giornalista di stampo rossonero che si è divertito a punzecchiare i tifosi nerazzurri sulla differenza in bacheca tra le due squadre a livello di trofei conquistati in ambito continentale. D’altro canto, Biasin ci ha messo ben poco a ricordargli la grande soddisfazione, la “goduria” per usare il termine corretto citato nel corso dell’intervista, che gli ha provocato il famoso Triplete del maggio 2010.
Ebbene, Suma non ha perso tempo a rispondergli che il concetto di Triplete è sbagliato in partenza. Infatti, anche la squadra rossonera è stata in grado di completare due Triplete di cui ben pochi rimarcano la paternità e, in modo particolare, l’importanza: il primo nel 1989-1990 e il secondo nella stagione 1993/1994.
D’altro canto, al momento, entrambe le formazioni meneghine sono ben lungi dall’essere competitive in Europa, ma quanto sta accadendo quest’anno in Italia potrebbe essere un segnale senz’altro molto positivo in vista del futuro, quando rossoneri e nerazzurri potrebbero finalmente tornare a dire la loro anche a livello continentale. Per Biasin, però, l’Inter è chiamata a fare grandi passi in avanti sia a livello di qualità che di personalità e carattere prima di poter davvero essere competitiva nella principale manifestazione a livello europeo, ovvero la Champions League.
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Sebastiano Nela: “Ero un raccomandato. Falcao? Si è pentito tardi”
Nela ha rilasciato un’intervista dove parla del suo primo approccio nel mondo del calcio senza peli sulla lingua: “Mi avevano scartato perché troppo magro”.
L’ex difensore di Genoa, Roma e Napoli Sebastiano Nela, conosciuto come Sebino, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto pungenti e provocatorie riguardanti in primis il suo approccio con il mondo del calcio, ed in seguito il rigore non calciato da Falcao nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool. Nella capitale venne amato ed apprezzato visti i suoi 11 anni trascorsi con addosso la maglia giallorossa, tant’è che Antonello Venditti gli dedicò addirittura una canzone dal titolo “Correndo correndo”.
Le parole di Sebino Nela
Nela ha iniziato la sua intervista parlando di quello che è stato il suo primo approccio con il mondo del calcio, ma lo fa con alcune dichiarazioni molto schiette, dirette e senza peli sulla lingua: “Raccomandato. Mi avevano scartato perché troppo magro, mise una buona parola un amico di papà ch’era maschera a Marassi“.
Successivamente, è tornato sulla finale dell’allora Coppa dei Campioni contro il Liverpool, nella quale uno dei giocatori più rappresentativi come Falcao si rifiutò di tirare il rigore a causa di un infortunio. Questo episodio ancora oggi non è stato digerito da tanti tifosi giallorossi tra cui lo stesso Sebino Nela: “Mi arrabbiai molto perché era un riferimento.
Se a casa i miei figli hanno un problema vengono da me, sul lavoro nei momenti delicati si conta su chi ha pià conoscenze e competenze: noi, quella sera, gli abbiamo chiesto aiuto ma lui si è chiamato fuori. Perdonato? Ha detto che si è pentito. Dopo quarant’anni…Diciamo che si è pentito tardi”.
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Inter, la crisi gol di Lautaro: l’analisi di CalcioDatato
L’analista di Calcio Datato ha provato a fare chiarezza sulla crisi di gol del bomber argentino dell’Inter, Lautaro Martinez. Ecco le sue conclusioni.
La prima parte della stagione 2024-2025 ha visto l’Inter tra le prime squadre del campionato a dispetto della crisi realizzativa di uno dei suoi pezzi da novanta: la punta Lautaro Martinez.
L’attaccante, autore di 6 gol e 3 assist nell’arco di 15 partite giocate nella stagione corrente, la scorsa stagione aveva segnato 7 gol solo nelle prime 4 giornate di campionato (contro Monza, Cagliari, Fiorentina e Milan).
Inter, l’analisi su Lautaro di CalcioDatato
Stando all’analisi dell’account X di CalcioDatato, i dati che emergono sul bomber argentino sono essenzialmente 4:
1. La media di conclusioni di Lautaro in 90 minuti di gioco è la più bassa dai tempi del Racing, con gli xG che figurano tra i più bassi delle ultime stagioni.
2. Questo trend non è una novità: era già emerso nella scorsa stagione. Tuttavia, la sua eccezionale efficienza sotto porta gli aveva comunque consentito di segnare con continuità.
3. Il 66% dei suoi gol arriva da situazioni in cui aveva accumulato meno di 1 xG, una percentuale che comunque è cambiata negli ultimi due anni.
4. Si registra un parziale calo dell’efficienza dell’attaccante argentino. Ciò dipende da vari fattori: il numero di tiri che prende, la qualità delle conclusioni, e il momento di forma fisica che sta attraversando.
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