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Un mercato da 9,5 con un unico dubbio che esula dal mercato
Non avrei mai pensato che in una sola sessione di mercato, la società bianconera avrebbe potuto effettuare così tante entrate e altrettante uscite.
Eliminati i pesi contrattuali di Ramsey e Arthur, la società si è potuta concentrare sulla nuova linea di centrocampo con l’arrivo anche di un playmaker come Paredes. Un mercato da 9,5 considerando anche le entrate a gennaio di Vlahovic e Zakaria (adesso ceduto al Chelsea).
Una squadra di tutto rispetto, ad eccezione della fascia sinistra difensiva dove manca un terzino basso che possa far entrare in competizione Alex Sandro. Ma in una sola sessione di mercato il rinnovamento si è quasi completato. E’ stato un capolavoro della dirigenza quasi insperato.
Allegri avrà a disposizione una rosa competitiva e rinforzata.
L’unico dubbio che resterà a mio avviso sarà una preparazione da rinnovare (che doveva già essere effettuata ad inizio stagione). In che modo? Una preparazione che dovrebbe essere più all’inglese copiata dalla Premier, dove anche i De Sciglio e gli altri minori giocatori di qualità, potrebbero correre e sopperire i gesti tecnici con la grinta e determinazione e che in teoria, tale preparazione, potrebbe anche “sopportare” determinati infortuni qualora siano accompagnati da ritmi alti e aggressività nel gioco.
Questa potrebbe essere un’arma necessaria per competere sia in campionato ma anche in Europa, convivendo più facilmente con gli stessi infortuni che ci sono sempre stati e ci saranno in futuro giocando così tante partite. Una preparazione come ai tempi di Gianpiero Ventrone, basata sulla fisicità e determinazione, proprio come si gioca oggi in Premier League inglese.
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Zanetti sull’inchiesta ultrà: “Sapevo che tipo di comportamento dovevo avere”
Lo storico capitano dell’Inter Javier Zanetti ha parlato in merito alla vicenda che ha coinvolto gli ultras delle squadre milanesi: “Ho incontrato Bellocco”.
Continua l’inchiesta che vede coinvolto il tifo organizzato delle due principali squadre di Milano, che lo scorso 30 settembre ha portato all’arresto di più di 18 esponenti delle curve. La procura ha interrogato in qualità di testimone anche lo storico capitano nerazzurro, nonché attuale vicepresidente, Javier Zanetti.
L’argentino ha parlato delle sue relazioni con i principali capi ultras dell’Inter come dei rapporti basati sul rispetto reciproco, ma ma mantenuti con un relativo distacco ed una professionalità che da sempre lo contraddistingue.
Il rapporto di Zanetti con la curva
Il vicepresidente dell’Inter ha messo fin da subito in chiaro la sua posizione, comunque ammettendo la conoscenza e il rapporto con alcuni dei membri del tifo organizzato nerazzurro: “sapevo che tipo di comportamento devo avere, ho avuto rapporti solo di conoscenza con alcuni esponenti della tifoseria organizzata.
Essendo da 30 anni all’interno della società, per forza di cose conosco qualcuno degli ultras e questo qualcuno mi ha contattato. A questi tipi di persone ho sempre precisato di non mettermi in difficoltà. Ho messo al corrente la società di questo incontro con i due ultras (Bellocco e Beretta ndr.) e non mi sarei mai permesso di andare contro per accontentare le richieste della curva”.
L’incontro con gli ultras al campo dell’Inter
Successivamente, Zanetti ha ammesso di aver incontrato Beretta e Ferdico al campo di allenamento di suo figlio, per ascoltare la protesta dei due ultras in vista della finale di Coppa Italia: “Beretta e Ferdico mi hanno raggiunto al centro sportivo dove mio figlio giocava a calcio per intercedere con il club.
Nell’occasione loro mi avevano anche anticipato che, il giorno della finale di coppa Italia, ovvero qualche giorno dopo, avrebbero sostenuto uno sciopero del tifo e dei cori per quindici minuti, cosa che poi, effettivamente, si è verificata. Un incontro durato circa 10 minuti e in cui dissi che avrei parlato con chi di dovere.
Quando arrivo a Roma nell’albergo della squadra parlo con Cameruccio, Claudio Sala, Silva e gli spiego quello che era accaduto. Mi rispondono che lo sapevano già e che ci avrebbero pensato loro, preciso che io in quella circostanza ho solo riportato la richiesta che mi era stata avanzata da Beretta e Ferdico, senza aggiungere altro”.
La conoscenza di Zanetti con Bellocco
Infine, l’argentino ha parlato della sua conoscenza con Bellocco, uno degli storici capi ultras dell’Inter, ucciso lo scorso 4 settembre dallo stesso Beretta: “L’ho incontrato una sola volta era venuto con qualche ragazzo della curva a uno dei ristoranti. Erano più o meno le tre del pomeriggio, quando la gente era andata via e Bellocco era fuori, aspettava in macchina. Beretta mi dice, “ti vogliamo presentare una persona” è appena uscito dal carcere. Mi trovavo in una situazione scomoda, però acconsento, sapendo che lo avrei soltanto salutato e poi sarei andato via”.
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Milan, Ibrahimovic parla da poliziotto buono:” Con Conceicao ho fatto un passo indietro”
Milan, nell’immediato post gara di ieri sera, è intervenuto Zlatan Ibrahimovic toccando vari temi, tra cui quello del rapporto col neo tecnico Sergio Conceicao.
In seguito all’arrivo di Sergio Conceicao ci si è chiesti chi sarebbe stato il poliziotto buono e quello cattivo all’interno dello spogliatoio. Durante l’intervallo di Milan-Juventus si era abbastanza capito chi avesse una certa leadership, ma ha voluto precisarlo ieri sera lo stesso Zlatan Ibrahimovic.
Queste le sue parole:” Con Conceicao ho fatto un passo indietro. Io abbraccio e lui bastona, se non basta lui arrivo io”.
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Milan, Conceicao elogia Leao:” Può diventare il più forte al mondo”
Milan, ieri sera dopo la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni dell’Inter, il tecnico portoghese si è soffermato a parlare di Rafael Leao. Vediamo qui di seguito in dettaglio.
Ancora fresco di sigaro negli spogliatoi, Sergio Conceicao si è soffermato ad elogiare quello che è probabilmente il più forte talento in rosa: Rafael Leao.
Si è quindi subito capito quale sarà la linea del tecnico portoghese nei confronti del suo connazionale, poco bastone e molta carota, ovviamente se dimostrerà di impegnarsi come ha fatto ieri sera subentrando al minuto 49 e regalando gran calcio.
Le parole di Conceicao:” Leao? E’ un fenomeno. Lui è un portoghese rilassato, io intenso. Può diventare il migliore del mondo, deve imparare ancora due o tre cosine. Se si mette al servizio della squadra diventerà uno dei migliori in circolazione entro fine stagione”.
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