Il 20 maggio 1973 si disputò una delle partite che sarebbero passate alla storia: Hellas Verona- Milan. Il ricordo di un giocatore gialloblù.
Gianfranco Zigoni
C’era anche lui. E di quella partita ricorda ogni fotogramma. E ogni suo attimo di emozione. Gianfranco Zigoni faceva parte dell’Hellas Verona che, il 20 maggio 1973, sconfisse al “Bentegodi” il Milan per 5-3 privandolo dello scudetto.
“Entriamo in campo e lo stadio è rossonero- ricorda a Hellas Live– mai visto il Bentegodi così pieno. Noi salvi, il Milan a un punto dallo scudetto. E’ il Milan di Rocco, con Rivera e Chiarugi, Bigon e Benetti”. Un Milan a cui bastava un punto per cucirsi lo scudetto sulla maglia. “Pizzaballa (Pierluigi che, ironia della sorte, sarebbe passato proprio al Milan ,ndr) il nostro portiere, fa due miracoli e mi arrabbio con i compagni, mi passate sta palla?”.
Gli diedero retta e mai decisione fu più azzeccata. Zigoni fornì infatti a Sirena l’assist con cui quest’ultimo realizzò di testa la rete dell’1-0 gialloblù. “Il Milan sembra strano – prosegue Zigoni- i giocatori si guardano increduli. Poi un’autorete di Sabadini, poi un grandissimo gol di Luppi, nel sette, di sinistro, lui che tirava solo con il destro”. Il gol di Roberto Rosato riavvicina leggermente il Milan. Primo tempo 3-1 per l’Hellas.
All’intervallo Zigoni e compagni capiscono che l’impresa di sconfiggere il Milan è possibile. “Pensai, loro si giocano lo scudetto – prosegue sulla scia del ricordo- noi 600 mila lire di premio, il doppio rispetto al solito”. Poi la sfida ricomincia: gol di Luppi, il secondo, autorete di Turone, poi Sabadini e Bigon riavvicinano il diavolo sul 3-5. Resterà così. L’Hellas si ritaglierà una pagina di storia, il Milan anche, ma in senso inverso e con le lacrime agli occhi per uno scudetto scivolato tra le dita.
“Alla fine – ricorda Zigoni – i milanisti sono distrutti, chi piange, chi ha una faccia da funerale, chi tiene la faccia tra le mani“. Come Pizzaballa finì poi al Milan, vi fu anche chi percorse la strada opposta e sempre tra i pali. Pierangelo Belli, infatti, secondo quel giorno di William Vecchi, prese poi la via della squadra scaligera.
Zigoni aggiunge ulteriore acqua al mulino dei ricordi: “a ripensarci adesso un po’ mi dispiace – conclude – per Anquilletti che piangeva, e per Rocco, il grande paron. Ma il calcio dovrebbe essere così, non regalare mai niente per non fare torto a nessuno”.
Aggiornato al 20/05/2023 18:44
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