Serie A
Milan-Sassuolo 1-2, che errori in difesa: le pagelle
Il Milan esce dallo stadio San Siro con una sconfitta sul groppone nonostante il vantaggio ed una conduzione di gioco che mai avrebbe lasciato presagire una sconfitta. Decisivi gli errori difensivi, oltre a quelli tecnici di Stefano Pioli reo di avere gestito male i cambi.
Donnarumma 5,5: bravo nel primo tempo su Boga, sbaglia alcuni disimpegni di piede e sul secondo gol di Raspadori battezza fuori il tiro che invece colpisce il palo e si insacca in rete, probabilmente avrebbe potuto fare di più.
Calabria 6: rientra in campo dopo un mese di assenza per infortunio, sente la fatica, ma non molla fino al cambio (dal 40’ st Kalulu: sv)
Kjaer 5: gara impeccabile fino all’errore sulla rete di Raspadori, unica sbavatura, ma decisiva.
Tomori 5: secondo errore consecutivo, dopo la gara contro il Genoa in cui si perde Destro, Raspadori lo supera con facilità disarmante in occasione del raddoppio del Sassuolo.
Dalot 6: ottimo primo tempo, cala vistosamente nel secondo quando non riesce ad interpretare le due fasi risultando a tratti in difficoltà. Sufficienza striminzita.
Meité 5: una quantità inenarrabile di errori, nel finale non riesce ad arginare le euforie del Sassuolo e cade insieme a tutta la squadra. Siamo sicuri che Tonali non potesse giocare uno scampolo di partita? ( dal 40’ Brahim Diaz: sv).
Kessie 5,5: già in crisi contro il Genoa, conferma un periodo di giustificatissimo appannamento. Non gli riescono le cose anche più semplici, non gli si può dire nulla.
Saelemaekers 6: il belga ha gamba, guizzo, sembra sempre essere in partita poi inspiegabilmente si perde ( dal 40’ st Castillejo: sv).
Calhanoglu 7: una rete di pregevole fattura, sempre pericoloso ed al centro delle azioni avversarie, viene inspiegabilmente sostituito nonostante avesse ancora gamba ( dal 27’ st Krunic 5,5: entra in fase di declino per la sua squadra, rimane inghiottito).
Rebic 6: partita di buona generosità, si muove molto senza incidere ( dal 27’ st Mandzukic 5,5: ancora molto indietro di condizione).
Leao 4: sbaglia tutto. Adesso basta.
Pioli 4,5: sbaglia la lettura della partita e di conseguenza non azzecca un cambio, fa uscire Calhanoglu per Krunic, inspiegabile. Non permette ad Hauge di cimentarsi in una gara ricca di spazi, così proprio non va.
Serie A
Napoli-Hellas Verona, 42 anni fa l’ultimo successo gialloblu
Napoli-Hellas Verona è una sfida che rievoca ricordi piacevoli per entrambe le fazioni. Gli scaligeri non vincono in Campania dal 1983.
Domenica al Maradona gli uomini di Conte riceveranno la visita del club veneto per la sfida n°45 in terra partenopea. Il bilancio è chiaramente a favore degli azzurri (27 vittorie a 4) ma il calcio è una continua sorpresa.
2 gennaio 1983, Napoli-Hellas Verona 1-2
In un inusuale secondo dell’anno, in campo all’allora San Paolo le squadre allenate da Osvaldo Bagnoli e Bruno Pesaola. Siamo nell’era dei 2 punti e gli ospiti arrivano con l’obiettivo di confermare il 2° posto in classifica.
Per i padroni di casa invece all’ultimo posto e con il baratro della Serie B molto vicino. La gara si rivela come da aspettative un dominio da parte dell’Hellas che passa in vantaggio dopo 15 minuti con Pierino Fanna (oggi leggenda del club). Nella ripresa la freccia sulla fascia destra si ripete e issa il risultato sullo 0-2.
Inutile il gol che dimezza le distenze di Claudio Pellegrini. I gialloblu di Bangnoli tengono il passo della Roma e continuano il sogno chiamato Scudetto. In quella stagione però i giallorossi conquisteranno il titolo di Campioni d’Italia e il Verona chiuse in 4° posizione, assicurandosi un piazzamento europeo.
Per il Napoli fu salvezza e durante l’estate del 1984 la storia del club e della città cambiò per sempre con l’arrivo di Diego Armando Maradona, che ironia della sorte esordì in A proprio al Bentegodi nella prima sfida del campionato 1984/85.
Serie A
Genoa, col Parma caccia alla prima vittoria a Marassi
Il Genoa di Vieira si prepara ad affrontare il Parma davanti al proprio pubblico. Insieme al Monza, il Grifone non è ancora riuscito a vincere in casa.
I rossoblu hanno cambiato rullino di marcia col nuovo allenatore ma manca ancora la vittoria per sancire la rinascita definitiva. Contro la squadra di Pecchia è l’occasione giusta.
Genoa, missione 3 punti: sarà l’ora di Balotelli?
I due club sono già in contatto per il trasferimento in gialloblu di Vogliacco. Molto probabilmente però l’operazione non sarà formalizzata ufficialmente prima del match in programma domenica alle 12:30.
L’obiettivo di Vieira è regalare una gioia ai propri tifosi e dare una svolta alla stagione già nei primi giorni del nuovo anno. Come detto in conferenza stampa dallo stesso ex Crystal Palace, la squadra sta bene ed è pronta alla sfida.
Praticamente tutti a disposizione per tentare di togliere quello 0 dalla casella delle vittorie in casa. Infatti, dall’inizio della stagione sono arrivate 4 sconfitte e 6 pareggi tra le mura amiche, dato che ovviamente non fa felici i tifosi.
Il pubblico sarà delle grandi occasioni e c’è grande voglia di fare bene. Gli ospiti però non saranno da meno e le proveranno tutte per scavalcare il Grifone in classifica.
Serie A
Lazio-Como, risultato in diretta: LIVE (0-0)
Lazio-Como risultato in diretta e tabellino – Lazio-Como, obiettivo 3 punti. E’ questo quello che si augura Marco Baroni, tecnico dei biancocelesti ma anche tutti i tifosi, che hanno voglia di festeggiare con una vittoria i 125 anni della società capitolina. Cambi obbligati dopo le squalifiche nel derby con gli inserimenti di Dia e Tchaouna. Dall’altra parte tutto confermato per Fabregas, che spera nelle giocate di Fadera e dello streghetto Nico Paz.
Lazio-Como risultato in diretta e tabellino:
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gigot, Romagnoli, Pellegrini; Guendozi, Rovella; Isaksen, Tchaouna, Dele-Bashiru; Dia. All. Baroni
COMO: Butez; Van Der Brempt, Dossena, Kempf, Moreno; Engelhardt, Da Cunha; Strefezza, Paz, Fadera; Cutrone. Altro. Fabregas
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