Serie A
Sassuolo-Spezia 4-1, Berardi trascina i neroverdi al successo: le pagelle
Una doppietta di Berardi conduce alla vittoria il Sassuolo contro uno Spezia volitivo e tenace. Per Dionisi arriva la quarta vittoria in cinque gare.
Niente da fare per lo Spezia, travolto da una quaterna del Sassuolo, nel primo anticipo della giornata di serie A. La vittoria emiliana arriva di larga misura e certifica gli uomini di Dionisi come macchina da gol. Sono ben quattro i centri messi alle spalle di Provedel, con Berardi protagonista assoluto della sfida. Di Scamacca e Ayhan le altre due reti.
Le pagelle
Consigli 6: fondamentalmente è chiamato in causa una sola volta, su una uscita dai pali per smanacciare un pallone che stava diventando pericoloso. Per il resto non corre grossi pericoli, e sul gol di Verde non può farci nulla.
Muldur 6: una prestazione orientata più alla fase offensiva che difensiva, con alcune spinte interessanti. Cresce nella ripresa e alza il baricentro.
Ayhan 7: un colpo da calcetto che fulmina Provedel e gli regala il gol. Non era facile calibrare il tiro e prendere la mira, per un difensore è un gesto notevole. In difesa se la cava.
Ferrari 6: dirige con calma olimpica la difesa, è l’appoggio ultimo di alleggerimento sul pressing degli avanti dello Spezia. Ci prova anche con lancio lungo a cercare gli attaccanti. Su Kovalenko il rigore non c’è e il contatto tra i due è minimo.
Kyriakopoulos 6: agisce molto di spinta e si propone spesso per cercare la profondità. Viene servito molto e arriva il più delle volte sul fondo.
Frattesi 7: la colonna sonora della sua partita ha le note delle incursioni. Alla prima buona che trova si guadagna un rigore, mentre ne ha una clamorosa pochi minuti dopo, ma conclude con un tiro in porta troppo centrale (dall’ 84′ Magnanelli sv).
Maxime Lopez 7: pressing asfissiante sugli omologhi del centrocampo spezzino, recupera molti palloni e li smista con eleganza.
M.Henrique 6: partita in cui svolge il compitino diligentemente e presidia bene gli spazi (dall’ 84′ Harroui sv).
Berardi 8,5: trascina la squadra al successo con le suo giocate e un repertorio che sembra infinito. Sblocca la partita e riporta in vantaggio i neroverdi dopo il momentaneo pareggio dello Spezia. Nessuno in serie A, come lui, è centro e fulcro della squadra (dal 90′ Ceide sv).
Defrel 6: titolare a sorpresa al posto di Scamacca, agisce di sponda per il lavoro di Traorè e Berardi, oltre a facilitare gli inserimenti di Frattesi. Partita positiva (dal 68′ Scamacca 7:il voto è tutto per il gol che realizza appena entrato).
Traoré 6,5: questa volta non è impeccabile come nelle ultime uscite, ma si propone quasi sempre nelle azioni offensive (dal 90′ Oddei sv).
Alessio Dionisi 7: l’inizio sembra bloccato, con lo Spezia a chiudere gli spazi e costringere il Sassuolo al lancio lungo. Il lampo di Frattesi per il rigore, però, sbroglia la matassa. Sceglie Defrel titolare al posto di Scamacca per giocare di boa, nel secondo tempo il bomber mette il sigillo alla partita. Corsa Europa più che mai aperta.
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Serie A
Napoli, da Verona al primato: cosa chiedere di più?
Conclusosi il girone d’andata, il Napoli sembra ormai una squadra ritrovata. Il merito, ovviamente, è tutto del campione in panchina: Antonio Conte.
Il Napoli di Antonio Conte chiude il girone d’andata in vetta alla classifica, almeno momentaneamente, con Atalanta e Inter che devono recuperare rispettivamente una e due partite.
I numeri sono impressionanti: 44 punti, 30 gol fatti e appena 12 subiti, accompagnati da ben 11 clean sheet che rendono gli azzurri la miglior difesa d’Europa, a pari merito con l’Atletico Madrid.
Ciò che rende questo dato ancora più straordinario è che metà delle reti incassate sono arrivate in sole due partite: le sconfitte contro Hellas Verona e Atalanta. Proprio queste due gare, insieme al match con la Lazio, hanno rappresentato gli snodi cruciali della stagione azzurra, evidenziando un’evoluzione tanto tattica quanto mentale.
Napoli, i fantasmi del passato nel crollo di Verona
La trasferta al Bentegodi contro il Verona sembrava un brutto deja-vu per il Napoli. La sconfitta per 3-0 non fu casuale, ma il risultato di una prestazione insufficiente sia in fase offensiva che difensiva.
In quella partita riemersero tutti i limiti della scorsa stagione, con una squadra priva di idee e in balia dell’aggressività scaligera. Per Conte, quel match è stato un campanello d’allarme: era evidente che il Napoli necessitava di solide basi difensive per costruire una stagione ambiziosa.
Sembrano passati secoli da quella disfatta, ma in realtà sono trascorsi solo pochi mesi. E proprio da quelle macerie, Conte ha iniziato a plasmare il suo Napoli.
L’Atalanta e la necessità di cambiare
La seconda battuta d’arresto significativa è arrivata contro l’Atalanta, un altro 3-0 che ha messo a nudo i limiti offensivi della squadra. Nonostante una difesa già più strutturata, gli azzurri mancavano di soluzioni nella metà campo avversaria.
Questo risultato, seppur pesante, ha segnato un punto di svolta. Conte ha capito che non bastava blindare la porta per puntare in alto.
Tra i protagonisti del cambio di rotta c’è stato Matteo Politano, vero jolly tattico: inizialmente sacrificato come terzino aggiunto nel 5-4-1 difensivo, è stato poi spostato più avanti per garantire un equilibrio tra attacco e copertura.
Da quella sconfitta, Conte ha iniziato a disegnare un Napoli capace di essere pericoloso senza perdere solidità.
La lezione della Lazio: l’equilibrio ritrovato
La sconfitta contro la Lazio è stata l’ultima sveglia per il Napoli di Conte. Lo 0-1 subito al Maradona ha convinto il tecnico e il suo staff a spingersi oltre, trovando un approccio più propositivo che però non trascurasse la fase difensiva.
Da quel momento, gli azzurri hanno collezionato quattro vittorie consecutive, segnando 9 gol e subendone solo 2. La squadra non è più attendista, ma cerca di dominare gli avversari in ogni zona del campo, con un atteggiamento camaleontico che varia a seconda delle situazioni di gioco.
Un Napoli in continua evoluzione
Arrivati al giro di boa, il Napoli si presenta come una delle realtà più solide del campionato. L’aspetto più affascinante è la capacità di adattarsi: attaccare gli spazi lasciati dagli avversari quando possibile, ma anche chiudersi con ordine nei momenti di difficoltà.
Antonio Conte ha trasformato questa squadra, rendendola capace di vivere ogni partita come un equilibrio dinamico tra difesa e attacco.
Intanto, il tecnico attende rinforzi dal mercato di gennaio per puntellare difesa e centrocampo, e chissà che con qualche aggiustamento non si possa sognare in grande già da questa stagione.
Serie A
Karlsson, debutto amaro con il Lecce
Karlsson: Un debutto anonimo negli ultimi 10 minuti della partita contro il Genoa, senza particolari acuti. Ma lui è uno di quelli che vale la pena aspettare
Il debutto di Karlsson nello 0-0 casalingo contro il Genoa è stato amaro e senza particolari acuti. Anche se dopo la sfortunata parentesi con il Bologna era lecito aspettarsi qualcosa di più dal giocatore, che in patria veniva addirittura paragonato a Neymar.
Dopo una prima annata il Bologna decide di cedere il giocatore al Lecce. nonostante per lui solo nel 2023 aveva investito 11 milioni e fatto firmare un contratto che legava le parti fino al 2028.
Fino ad ora nella sua prima stagione l’ex numero 10 non aveva confermato le belle speranze mostrate prima in Svezia con l’Elfsborg e poi in Olanda all’AZ. Finendo da subito nel dimenticatoio e primo indiziato a lasciare la squadra. Durante questa stagione lo svedese ha collezionato solo 7 presenze in Serie A culminate con un unico gol, nella vittoria per 3-2 contro la Roma.
Perchè Karlsson
Prima mossa di mercato del grande Corvino, che evidentemente conosce bene il valore dello svedese e non si è lasciato condizionare dalle prestazioni in maglia rossoblu. Karlsson raggiunge il Salento sulla base di un prestito secco fino alla fine della stagione, gratuito e senza costi ulteriori costi di trasferimento.
Le caratteristiche tecniche del giocatore sono chiare: si tratta di un’ ala offensiva estremamente dotata sul piano tecnico, con un piede destro notevole e una grandissima visione di gioco che lo rende in grado anche di offrire ottime soluzioni ai compagni. Karlsson preferisce giocare a sinistra, posizione da cui riesce spesso a crearsi un occasione sfruttando la sua incredibile esplosività e le sue grandi doti balistiche (anche nei calci da fermo).
Nei suoi 3 anni in Eredivise è riuscito a collezionare 46 goal e 33 assist in 124 gare complessive tra panorama nazionale (Eredivisie, Coppa d’Olanda) e internazionale ( Europa League e Conference League). La stagione 21/22 però rappresenta il suo apogeo sportivo fino ad oggi, coronando una splendida annata nonostante il 5 posto della sua squadra con 18 reti (di cui 17 in Eredivise) e 16 assist.
Serie A
Serie A, classifiche a confronto dopo il girone d’andata: come vola il Napoli
Terminato il girone d’andata della Serie A è tempo di tirare le prime somme di questa prima parte di stagione. Tracollo Monza e Juventus.
In attesa che si concluda la 19° giornata di Serie A (terminerà tra 10 giorni), possiamo tirare le prime somme di questa prima parte di stagione, analizzando e confrontando la classifica attuale con quella dello scorso girone d’andata.
A stupire di più di tutti sono le prime due in classifica. Infatti, il Napoli di Antonio Conte ha cambiato totalmente rispetto ad un anno fa quando navigava in acque sicuramente meno stimolanti. La formazione partenopea si trova in prima posizione con 44 punti collezionati, ben 16 in più rispetto a quelli raccolti lo scorso anno al termine del girone d’andata.
Anche l’Atalanta ha fatto un salto in avanti non indifferente: con la vittoria dell’Europa League la formazione di Gasperini ha preso ancor di più consapevolezza nei propri mezzi conquistando 12 punti in più rispetto ad un anno fa.
Chi invece rimpiange la scorsa annata sono Juventus e Monza. La banda di Thiago Motta, a causa dei tantissimi pareggi conquistati, ha perso diversi punti per strada finendo addirittura a -11 rispetto al predecessore Allegri, tanto criticato lo scorso anno. Situazione simile ma in posizioni sicuramente diverse è il Monza: la formazione brianzola ha avuto un tracollo totale che li ha portati ad occupare l’ultima posizione in classifica con solamente 10 punti raccolti in 19 gare.
Una vittoria e sette pareggi lo score dei brianzoli: -15 (rispetto alla scorsa stagione) che pesa tantissimo.
Serie A, il confronto di classifica dopo 19 giornate
- Napoli – 44 punti (+16 rispetto alla Serie A 2023/2024)
- Atalanta* – 41 punti (+12)
- Inter** – 40 punti (-4)
- Lazio – 35 punti (+5)
- Juventus* – 32 punti (-11)
- Fiorentina* – 32 punti (-1)
- Bologna** – 28 punti (-3)
- Milan** – 27 punti (-6)
- Udinese – 25 punti (+8)
- Roma – 23 punti (-6)
- Torino – 21 punti (-6)
- Empoli – 20 punti (+7)
- Genoa – 20 punti (-1)
- Parma – 19 punti (in Serie B)
- Hellas Verona – 19 punti (+5)
- Como* – 18 punti (in Serie B)
- Cagliari – 17 punti (+2)
- Lecce – 17 punti (-4)
- Venezia – 14 punti (in Serie B)
- Monza – 10 punti (-15)
* una gara in meno, confronto con 18 giornate di Serie A 2023/2024
** due gare in meno, confronto con 17 giornate di Serie A 2023/2024
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