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Scaramanzia, ecco i gesti per propiziare la vittoria
I gesti per scaramanzia sono una costante del calcio: dai segni di natura religiosa ai piccoli rituali, ecco come si cerca di propiziare la vittoria.
Scaramanzia: la religione
Riflettete: quante volte abbiamo visto un giocatore entrare in campo facendosi il segno della croce affidandosi a Dio per la buona riuscita di una partita?
E’ capitato anche ieri: lo ha compiuto il centrocampista della Roma Nicola Zalewski, quando è sceso in campo contro la Fiorentina.
Zalewski è in ottima compagnia: sono molti i giocatori che si fanno pubblicamente il segno della croce.
I brasiliani sono notoriamente molto devoti. I tifosi del Milan non si sono dimenticati del loro Kakà, che spesso giocava indossando una maglia che denunciava apertamente il suo essere credente: “I belong to Jesus”.
Il segno della croce: le polemiche
A volte, farsi il segno della croce può dare adito a polemiche: è questo il caso di Cristiano Ronaldo, cristiano di nome e di fatto.
Lo ha fatto quest’estate, in occasione del gol da lui realizzato su rigore che ha consentito la qualificazione dell’Al-Nassr alla finale della Champions araba. Dimenticandosi, per un attimo, di giocare nel club di un Paese radicalmente musulmano.
Sono insorte polemiche perché in Arabia Saudita è vietato esprimere pubblicamente la propria fede cattolica e nessuno è autorizzato a pregare o mostrare simboli di culti diversi da quello musulmano.
Scaramanzia: le scelte di abbigliamento
Ai tempi in cui era al Milan, Adriano Galliani aveva un’abitudine curiosa: in occasione delle partite indossava sempre una cravatta di colore giallo.
Gli osservatori più attenti hanno notato un dettaglio interessante: in occasione delle conferenze stampa del suo Napoli, l’ex allenatore del club Luciano Spalletti indossava sempre una collana con i caratteristici cornetti napoletani.
Pare che il suo successore Rudi Garcia abbia seguito le orme di Spalletti, prestando particolare attenzione all’abbigliamento.
In occasione delle partite del Napoli, il tecnico francese indossa abitualmente camicia e giacca. All’esordio di questa stagione indossava una maglietta bianca, che ha abbandonato considerati i risultati mediocri.
La vittoria partenopea contro il Braga? In quell’occasione, l’allenatore ha indossato per la prima volta la sua camicia azzurra portafortuna, propiziando (forse) la vittoria. Quella camicia gli ha portato bene: 3 vittorie e un pareggio, contro il Milan.
Molto scaramatico, neanche a dirlo, è anche il presidente De Laurentiis.
Scaramanzia: abitudini strane
Mondiali 2006. Si narra che durante la competizione Gennaro Gattuso non si separasse mai da un libro di Fëdor Dostoevskij, che leggeva in uno dei bagni dello spogliatoio.
Vi ricordate dell’ex giocatore del Napoli, dell’Inter e del Manchester United Laurent Blanc?
Aveva un’abitudine ancora più strana: in Nazionale, era solito baciare la testa pelata di Fabien Barthez per portare fortuna sia alla Nazionale francese che al portiere.
C’è anche chi arriva in ritardo alla partita: come l’ex allenatore della Roma Carlo Mazzone, che aveva l’abitudine di sedersi in panchina a partita già iniziata.
Che sia semplice suggestione oppure realtà, vale sempre il detto: non è vero, ma ci credo.
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Serie A, il 9 dicembre l’assemblea elettiva per il nuovo presidente
In Serie A è tempo di nuove elezioni. L’assemblea per l’elezione è poi prevista in seconda data il 10 gennaio e poi 20 gennaio in terza convocazione.
È stata anticipata al 9 dicembre la prima assemblea elettiva della Lega di Serie A che dovra’ rinnovare tutte le cariche, presidente, ad e consiglieri. È questo l’esito, come riporta l’ANSA, dell’assemblea ordinaria dei club svolta oggi in teleconferenza; la decisione è stata presa per andare incontro al fitto di calendario di eventi sportivi, tra Supercoppa italiana, impegni europei e festività natalizie. In precedenza l’assemblea elettiva era stata fissata in prima data al 16 dicembre.
Di seguito il comunicato
Serie A, il comunicato della Lega Serie A sulla nuova data
“Le Società di A, riunite oggi in Assemblea in videoconferenza, hanno deliberato all’unanimità di fissare a lunedì 9 dicembre, con inizio alle ore 11.00, l’Assemblea elettiva per il rinnovo di tutte le cariche istituzionali della Lega. La data è stata indicata da tutti i Club per rispettare le scadenze elettorali considerando anche i numerosi impegni sportivi (EA SPORTS FC SUPERCUP in Arabia Saudita e competizioni europee) e le festività natalizie”.
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Rafael Leao, bastone e carota: quale è servito di più secondo Fonseca
Rafael Leao, un vero e proprio talento la cui gestione può apparire piuttosto complessa. Ne sa sicuramente qualcosa il tecnico rossonero Paulo Fonseca.
Non è stato facile, quantomeno inizialmente, gestire un profilo come Rafael Leao. Andato via Stefano Pioli, arriva Paulo Fonseca e iniziano i problemi. Se prima il tecnico parmense era solito coccolare il suo talento, con Fonseca tutto ciò non ha funzionato.
L’allenatore portoghese infatti ha voluto inizialmente proseguire sulla falsariga del suo predecessore senza tuttavia riscontrare gli stessi effetti. Leao infatti appariva eccessivamente svogliato, molle e forse demotivato.
E allora è scattata la fase due, quella del bastone che si è quindi trasformata in qualche panchina di troppo, certamente mal digerita dal giocatore. Ma la reazione è stata quella sperata. Questa, in estrema sintesi, la gestione Leao più volte spiegata anche dallo stesso allenatore, non ultimo in conferenza stampa pochi minuti fa.
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Best FIFA Men’s Player, i candidati: out Lautaro
Nonostante i successi in Serie A e Copa America, l’argentino resta fuori dai top 11 del premio FIFA. Ecco gli 11 candidati.
La FIFA ha svelato la lista degli 11 candidati al premio Best Men’s Player, destinato a celebrare il miglior calciatore dell’anno. Una lista che ha già acceso dibattiti e polemiche, soprattutto per l’assenza di Lautaro Martinez, protagonista di una stagione straordinaria con la vittoria della Serie A e della Copa America, di cui è stato anche capocannoniere.
L’esclusione di Lautaro fa rumore, arrivando a poche settimane di distanza dalla delusione per il 7° posto al Pallone d’Oro. Un riconoscimento che, ancora una volta, sembra non premiare appieno i traguardi e il peso specifico dell’attaccante argentino nel panorama calcistico internazionale.
La lista dei candidati include nomi noti e indiscutibili, ma l’assenza del “Toro” ha sollevato interrogativi sull’effettiva valorizzazione dei risultati ottenuti nei campionati nazionali e nelle competizioni internazionali. Stesso dicasi per l’inserimento di Messi, che solleva ulteriori dubbi sul grado di giudizio adottato in questa classifica. Di seguito tutti gli 11 candidati.
Best FIFA Men’s Player, gli 11 candidati
– Dani Carvajal (Spagna), Real Madrid
– Erling Haaland (Norvegia), Manchester City
– Federico Valverde (Uruguay), Real Madrid
– Florian Wirtz (Germania), Bayer Leverkusen
– Jude Bellingham (Inghilterra), Real Madrid
– Kylian Mbappé (Francia), Paris Saint-Germain/Real Madrid
– Lamine Yamal (Spagna), Barcellona
– Lionel Messi (Argentina), Inter Miami
– Rodri (Spain), Manchester City
– Toni Kroos (Germania), Real Madrid (ritirato)
– Vinicius Jr (Brasile), Real Madrid
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