Dopo la sconfitta in finale di Coppa Italia, il Milan tira le somme. Sono tempi di cambiamento e si decide chi vale la pena di tenere e chi no. Ci sono anche incertezze.

Milan verso la il cambiamento totale

La stagione del Milan sembra ormai giunta al capolinea. La sconfitta in finale di Coppa Italia è una delusione. E l’obiettivo Champions appare sempre più complicato. Ma il vero punto di svolta potrebbe essere l’estate 2025. Si preannuncia come un momento di profonda rivoluzione per il club rossonero, dalla panchina alla rosa dei giocatori.

L’allenatore Sergio Conceicao è uno dei primi nomi in discussione. Nonostante le aspettative iniziali, il tecnico portoghese potrebbe lasciare il Milan a fine stagione, aprendo la strada a un nuovo progetto tecnico. Ma la rivoluzione non si limiterà alla panchina.

Conceiçao,Milan

Chi resta e chi no

Il Milan ha già delineato la colonna vertebrale della squadra per il futuro. Si ripartirà da giocatori come Sportiello, Gabbia, Jimenez, Fofana, Pulisic, Leao e Gimenez. Rafael Leao, in particolare, è uno dei punti fermi, con un contratto fino al 2028, anche se le voci di mercato potrebbero riaccendersi in estate. Fofana è stato uno dei pochi colpi veramente azzeccati della dirigenza, mentre Pulisic ha dimostrato di essere il giocatore di talento più affidabile. Gimenez, nonostante qualche incertezza, è un investimento su cui il club punta ancora.

L’elenco dei possibili in partenza è lungo e comprende alcuni nomi di spicco. Maignan e Theo Hernandez sono i principali indiziati per le cessioni eccellenti, utili a finanziare il mercato in entrata. Thiaw e Tomori potrebbero seguirli, mentre Emerson Royal è stato un acquisto deludente e si cercherà di trovargli una nuova destinazione. Jovic, Abraham e Joao Felix, tutti in prestito: difficilmente verranno confermati.

Gli incerti

Ci sono anche i giocatori il cui futuro è ancora incerto. Reijnders è il pezzo pregiato del Milan e le offerte per lui non mancano. Ma il club farà di tutto per trattenerlo. Sempre che le offerte non facciano girare la testa. Pavlovic e Chukwueze, arrivati da poco, potrebbero convincere il nuovo allenatore. Mentre Bondo e Florenzi, per motivi diversi legati anche allo spogliatoio, potrebbero rimanere fra le alternative.

La prossima estate sarà dunque importantissima per il futuro del Milan. Il club è chiamato a rivedere la propria identità e a ricostruire una squadra competitiva. Molto dipenderà anche dalle decisioni in panchina. Una cosa è certa: anche per i tifosi rossoneri si prospetta una stagione di grandi cambiamenti.

Antonio Cassano critica duramente Furlani e Cardinale: “Il Milan non è una barzelletta, ma una realtà seria da rispettare”.

Cassano contro la dirigenza del Milan

Antonio Cassano, ex calciatore noto per il suo carattere schietto, ha recentemente espresso forti critiche nei confronti della dirigenza del Milan. Durante un’intervista a Viva El Futbol, Cassano ha attaccato in particolare Furlani e Cardinale, definendoli incompetenti e chiedendo il loro allontanamento. Secondo Cassano, la gestione attuale ha trasformato il Milan, una delle squadre più vincenti d’Europa, in una formazione di metà classifica.

Un appello alla serietà

Le dichiarazioni di Cassano non sono passate inosservate e hanno suscitato dibattiti tra tifosi e addetti ai lavori. L’ex attaccante ha sottolineato che il Milan merita una gestione che rispetti la sua storia e ambizioni. Le sue parole sono un chiaro appello a una maggiore serietà e competenza nella guida del club.

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Fonte: l’account X di Schira

Antonio #Cassano a Viva El Futbol attacca #Furlani e #Cardinale: “Sono degli incompetenti, devono andare fuori dai cogli***. Il #Milan non è una barzelletta, ma una roba seria. Hanno fatto diventare la seconda squadra più vincente d’Europa una roba da metà classifica” pic.twitter.com/guKgpIvSuL

— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 15, 2025

Un possibile innesto per il centrocampo dell’Inter è Rodrigo De Paul. Il contratto dell’argentino con l’Atletico Madrid scadrà l’anno prossimo.

In attesa di scoprire come finirà questa stagione, con la finale di Champions League da giocare il 31 maggio contro il PSG, e la lotta Scudetto riaperta all’improvviso dopo l’ultimo pareggio del Napoli con il Genoa, l’Inter pensa anche a programmare la prossima stagione. Uno dei reparti su cui potrebbero intervenire i nerazzurri è il centrocampo, dove sarà da valutare il futuro dei vari Asslani, Frattesi e Mkhitaryan.

Atletico Madrid, De Paul nel mirino dell’Inter

Tuttomercatoweb riporta un’importante indiscrezione di mercato. Rodrigo De Paul, centrocampista dell’Atletico Madrid, sarebbe un osservato speciale in casa Inter in vista della prossima finestra di calciomercato. Per caratteristiche l’ex Udinese sarebbe una mezz’ala perfetta nel 3-5-2 di Simone Inzaghi, poiché oltre alle indubbie doti tecniche negli ultimi anni ha aggiunto anche parecchia intensità al suo gioco.

Se dovesse partire Mkhitaryan, sul quale si fanno insistenti le voci di un possibile ritiro, ecco allora che i nerazzurri avrebbero in De Paul il sostituto ideale. L’argentino ha un altro anno di contratto coi Colchoneros, i quali potrebbero dunque anche aprire alla cessione per non rischiare di perderlo a zero tra un anno. In ogni caso il suo valore stimato da Transfermarkt è di 25 milioni: cifra non banale, considerando che compirà 31 anni tra pochi giorni e scadrà nel 2026.

Eppure secondo TMW l’Inter potrebbe avviare presto i contatti con la società spagnola. Il percorso dell’argentino ricorda proprio quello di Mkhitaryan o se vogliamo anche di Calhanoglu: due giocatori che prima di vestire la maglia nerazzurra erano dei trequartisti molto presenti in zona gol, mentre sotto la gestione Inzaghi si sono trasformati in “tuttocampisti”, acquisendo spiccate e formidabili doti difensive.

De Paul si trasferì all’Atletico dall’Udinese, dove era il giocatore di riferimento, il fantasista che sfiorava ogni anno la doppia cifra sia per gol che per assist. Una volta approdato in Spagna, il Cholo Simeone lo ha trasformato in un centrocampista completo che dà una grande mano in fase difensiva e d’impostazione, tant’è che oggi fà della grinta e dell’intensità un suo marchio di fabbrica. Chissà che proprio questo non possa aver spinto i nerazzurri a puntare su di lui.