L’Arabia Saudita quest’anno è diventata il nuovo paradiso dei calciatori di tutta Europa e non solo. Ecco cosa sta accadendo.

Dopo i Mondiali giocati in Qatar, il mondo arabo ha deciso di puntare fortemente sul guadagno economico e di visibilità che avrebbe potuto ricavare dall’affare calcio.

E’ quale era il modo migliore di guadagnare soldi e pubblicità con il football ?

Quello di aver creato un Campionato che possa attirare tante aziende e sponsor da tutto il mondo, pronti ad investire in questa nuova Lega chiamata: Saudi Pro League.

L’intento è quello di portare nelle varie squadre arabe tantissimi giocatori molto forti e conosciuti, prendendoli nella maggior parte dei casi, dalle squadre dei numerosi campionati europei.

In questo modo si ha un torneo che può interessare sia gli addetti ai lavori, dal punto di vista tecnico ed agonistico, che tutti i tifosi del mondo, possibili spettatori se lo spettacolo fosse di grande qualità.

Ovviamente per ottenere questo risultato, le proprietà arabe hanno capito che l’unico modo non era quello di dare tanti soldi alle società d’appartenenza dei giocatori, ma di offrire decine di milioni d’ingaggio per ogni anno di durata del contratto ai vari calciatori che volevano prendere. Praticamente ricoprirli di denaro.

Hanno iniziato con campioni che però erano ormai a fine carriera come Cristiano Ronaldo e Benzema, giocatori che avendo ormai vinto qualsiasi cosa, avevano scelto di guadagnare stipendi altissimi per giocare in Arabia Saudita.

Nel giro di un paio di mesi però la situazione è cambiata.

Nel senso che tanti calciatori ancora piuttosto giovani tra i 27 e i 32 anni, che giocavano in squadre importanti di Premier League, Serie A e Liga solo per citare alcuni campionati, hanno scelto di puntare solo sull’aspetto economico tralasciando completamente le loro ambizioni di successo sportivo.

Parliamo di giocatori di importanti per fare degli esempi come: Milinkovic Savic, Koulibaly, Ruben Neves, Kante, Firmino.

Con il passare dei mesi vedremo se questo nuovo fenomeno calcistico, sarà solo una bolla di sapone, oppure continuerà a far crescere il suo valore rendendo difficile la vita ai principali campionati europei.