Milan, il futuro di Theo Hernandez ad oggi è piuttosto incerto, ma da tempo scriviamo che la situazione non è per nulla delineata, anzi potrebbero essere prese importanti decisioni in estate.

Theo Hernandez lascerà il Milan in estate. Questa non è soltanto una nostra opinione, ma è una convinzione legata a tutta una serie di motivi personali ed economici che qui di seguito sviscereremo.

Innanzitutto il francese voleva lasciare il Milan in estate nel momento in cui ha appreso che non si sarebbe puntato su un allenatore top, ma su Paulo Fonseca. Da qui è venuto sicuramente meno il progetto, mentre a lui era stata prospettata una squadra in grado di battersi per lo scudetto. I malumori si sono praticamente visti subito, dalla vicenda del cooling break fino ad arrivare all’esclusione di ieri sera.

Veniamo poi alle questioni di bilancio. Allo stato attuale viene difficile pensare che il Milan possa vincere lo scudetto, ma già arrivare tra le prime quattro potrebbe essere utopico, visto l’andamento in campo. Ergo, in estate dovrà esserci una cessione illustre. Questo necessario, anzi obbligatorio, per mantenere inalterato il tetto ingaggi, uno dei punti fondamentali del business plan di Gerry Cardinale nei cinque anni.

Mantenere inalterato il tetto ingaggi significa quindi mettere sulla bilancia gli inevitabili aumenti di stipendio dei vari Maignan, Reijnders e Pulisic per i quali si attendono solo le firme. Aumentare significativamente anche l’ingaggio di Theo Hernandez porterebbe giocoforza ad uno sforamento del tetto, motivo per il quale non sarà rinnovato alle cifre da lui volute.

Milan, sale l’amarezza della Curva Sud in seguito allo scialbo 0-0 di ieri sera nel freddo di San Siro. La contestazione a fine gara è stata forte.

Non solo il gelo del San Siro a livello climatico, ma un vero e proprio gelo anche in seguito al triplice fischio che ha decretato la fine della gara contro il Genoa. Altri due punti persi per strada, peraltro tra le mura amiche, e la sensazione di non trovare una strada.

Oggi il Milan sembra essere fuori da tutto e anche le speranze di fare un cammino virtuoso in Champions, analizzando le prestazioni, non sono alte.

Da qui la contestazione della Curva Sud a fine partita. Una chiara e netta presa di posizione contro la proprietà Redbird e contro tutta la dirigenza fischiata ad inizio partita. Dopo il triplice fischio infatti si sono sentiti cori come:” Cardinale te ne devi andare” e “Noi non siamo americani”.

Milan-Genoa, in occasione del 125esimo compleanno ci si aspettava una gara degna di nota, invece arriva un pareggio che scontenta i rossoneri. Le pagelle 

Maignan 6: spettatore non pagante, del tutto inoperoso. Buona l’uscita all’85’ minuto.

Emerson Royal 6: decide di essere poco presente in attacco, ma in generale non commette sbavature

Gabbia 6: gli attaccanti genoani fanno il solletico e lui non deve sudare più di troppo

Thiaw 6: idem come sopra, gioca in maniera ordinata senza affanni

Jimenez 7: la personalità è di quelle giuste, attento in diverse occasioni. Si fa vedere anche in avanti. Non fa rimpiangere l’ultimo Theo Hernandez

Fofana 6: I soliti generosi chilometri, combattente nato e soprattutto unico a fare grande legna a centrocampo.

Reijnders 7: imposta spesso il gioco, corre incessantemente per tutta la gara

Chukwueze 5:poca sostanza per il nigeriano che come al solito mette molta corsa, ma scarsa efficacia e poca precisione (dal 75’ Okafor 5: altra gara da dimenticare)

Liberali 5,5: qualche sbavatura per il giovane rampollo, ma si vede che ha qualità (al 61’ st Camarda 6: tanto impegno ma i muscoli degli avversari hanno la meglio)

Leao 6: piuttosto mobile fin dagli inizi, prova qualche giocata senza particolare fortuna

Abraham 5: poco incisivo, si vede davvero poco in attacco (dal 46’ st Morata 5: spreca una buona occasione sparando oltre la traversa che colpisce pochi minuti dopo da ottima posizione)

Fonseca 5,5: si arrabbia molto, vorrebbe i suoi più alti. Altri due punti preziosi lasciati sul campo del San Siro