Milan, se non ora quando? Diversi sono i rumors in questi ultimi giorni in merito ad un cambio sulla panchina rossonera in estate.

Il ciclo di Stefano Pioli è terminato. Ci sono cose che solo lo spogliatoio può sapere e all’interno di esso il peso specifico del tecnico parmense è sempre minore. I giocatori hanno smesso di seguirlo, tuttavia l’impegno ovviamente sarà massimo perché, ca va sans dire, tutti ci tengono a fare bene e vincere trofei, ne va del curriculum.

Premesso questo, bisogna fare un upgrade sulla panchina e Antonio Conte deve essere un obbligo, non un’alternativa. Sappiamo che Giorgio Furlani non è rimasto insensibile al fascino di Thiago Motta, tuttavia ritengo che l’attuale tecnico del Bologna abbia ancora necessità di uno step ulteriore, magari su panchine più prestigiose di quella felsinea tipo Roma, Fiorentina o Napoli.

Il Milan, permettetemi, è ancora ad un livello sopra, per storia, prestigio, ambizione, progetto e pressioni. Aggiungiamo appunto le pressioni, perché in un ambiente caldo come quello rossonero, bisogna essere abituati sì a vincere, ma anche ad essere equilibrati quando le cose non vanno.

Se non ora quando…Diciamo alcune cose, Conte è a piede libero e motivato per tornare su una panchina, vuole rimanere vicino alla sua abitazione di Torino, è perfettamente consapevole che non potrà chiedere quanto chiedeva in Premier League a livello di ingaggio, apprezza – e molto – il progetto Milan. Può bastare?