In esclusiva al sito Sportbible.com José Mourinho si è raccontato, confessando rimpianti e retroscena, uno dei quali riguarda un certo giallorosso.

José Mourinho torna in auge, anche grazie ai rumor che lo vogliono candidato papabile per la panchina dell’Everton dei Friedkin.

Soddisfatto del suo lavoro in Turchia al Fenerbahçe, il tecnico è tornato sul proprio passato in un’intervista a Sportbible.com, svelando anche un nome giallorosso che avrebbe voluto su panchine importanti.

Le dichiarazioni di José Mourinho a Sportbible.com

Sui rimpianti

“Rimpianti della carriera? Non molti ma su qualche fenomeno che non sono riuscito ad allenare. Per esempio, non sono mai riuscito ad allenare Lionel Messi, ma in realtà nessuno può allenarlo. È assurdo pensare di poterlo allenare, perché è nato con tutto e sa già tutto. Potrebbe insegnarti alcune cose. Si può solo dire che avete avuto l’onore di averlo nella vostra rosa.

Sui sogni non realizzati

Per restare in tema Roma mi sarebbe piaciuto avere Daniele De Rossi all’Inter e al Real Madrid, ma non è stato possibile”.

Notte per niente felice per il difensore del Napoli, Juan Jesus, che ha subito un tentativo di furto. Ecco lo sfogo del giocatore brasiliano.

Juan Jesus, difensore del Napoli, ha vissuto sicuramente nottate migliori. Infatti, il difensore ex Inter e Roma, dopo essere stato pedinato per oltre un mese, ha subito un tentativo di furto alla sua auto.

Ad annunciarlo lo stesso giocatore brasiliano attraverso i propri canali social, di seguito il suo duro commento.

“Sicurezza ZERO! Dopo quasi un mese pedinato, oggi hanno provato a portare la macchina via. Che brutta sensazione, fate vomitare!”.

Una situazione che, come da lui scritto, è solo la ciliegina sulla torta. Il giocatore ha poi concluso così: “Quello che è accaduto stanotte è soltanto la ciliegina sulla torta. Nell’arco di un mese ho trovato nella macchina cinque AirTag utili alla mia geolocalizzazione. Il fatto che questi delinquenti sappiano dove vivo non mi porta serenità. Purtroppo in una città così bella non mi sentirò mai più al sicuro. So che i beni materiali sono di secondaria importanza, ma sapere che un estraneo ha violato una cosa mia personale mi fa veramente schifo”.

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, questa mattina è stato interrogato in qualità di testimone dagli investigatori della Squadra Mobile.

Questa mattina, mercoledì 9 ottobre, Simone Inzaghi è stato sentito dagli investigatori della Squadra Mobile che si occupano della questione che riguarda sui capi ultrà delle tifoserie di Milan e Inter.

SIMONE INZAGHI SUONA LA CARICA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’allenatore ex Lazio è stato ascoltato come persona informata sui fatti e riguardo ai contatti avuti con il capo ultrà interista Marco Ferdico alla vigilia della finale di Champions League del 2023 a Istanbul. Inzaghi era stato contattato per fare pressioni alla società per distribuire un maggior numero di biglietti per la Curva Nord rispetto a quelli messi già a disposizione.

Il colloquio con gli investigatori, come riportato da Il Corriere della Sera, non è avvenuto, come previsto, in questura ma in ufficio periferico della polizia per evitare la calca dei giornalisti, che da giorni la presidiano.