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Milan, Tonali giura fedeltà: “Ridurmi l’ingaggio era la cosa giusta da fare. Su Ibra..”

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Milan, Sandro Tonali ha rilasciato un’intervista a Sette, il settimanale in edicola il venerdì con il Corriere della Sera. Tanti i temi trattati, uno fra tutti che balza sugli altri: la voglia di essere e rimanere rossonero.

Sul taglio dell’ingaggio

“Era la cosa giusta da fare, il salto di qualità credo sia stata una cosa naturale: per un giocatore essere di proprietà è sempre diverso dall’essere in prestito. Non è la cosa a cui pensi andando a dormire, ma è quella cosa che da sola conta poco, però sommato agli altri fa la differenza. Se giochi male e sei in prestito, magari ti preoccupi del fatto che non verrai riscattato”

Su Ibrahimovic

“Ci conosce tutti, tiene tanto a noi e noi a lui. Questo è il momento di stargli vicino perché sta vivendo un brutto momento. Zlatan parla con tutti, trova sempre la giusta motivazione. Dopo la fine del primo tempo, in una partita difficile, viene a spronarci, e sa usare anche altri modi…”

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Milan

Sulla stagione che sta per iniziare

“In tanti mettono Juventus e Inter davanti a noi? Siamo soli con i nostri tifosi. Le cose che dicono, come è stato per tutto l’anno scorso, non ci interessano. Non possiamo cambiare i pensieri della gente, certo ci fa riflettere ma, con tutto il rispetto, non ci interessa”.

Un messaggio finale ai tifosi

“Un messaggi ai tifosi prima dell’inizio del campionato? A loro mostro il nuovo tatuaggio sulla mano: ‘Impossible’ in nero e una lineetta rossa a cancellare le lettere-in: nulla è impossibile, questo è il messaggio”.

Serie A

Juventus, Motta: “Domani non ci saranno Rouhi e Cambiaso. Torna Nico Gonzalez”

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Juventus, Thiago Motta

Il tecnico della Juventus, Thiago Motta, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida interna contro il Venezia di Di Francesco.

Thiago Motta, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara interna contro il Venezia di Di Francesco, valida per la 16° giornata di Serie A. Il match dello Stadium è in programma domani, sabato 14 dicembre, alle ore 20:45.

Juventus, Vlahovic

LA GRINTA DI DUSAN VLAHOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, le parole di Motta

Come sta la squadra dopo la vittoria contro il City?

“Stanno bene fisicamente e mentalmente. Ovviamente la vittoria aiuta, ma il gruppo è concentrato per la prossima”.

Domani può esserci una prova di maturità?

“Il nostro approccio è sempre lo stesso. Abbiamo sempre lo stesso rispetto per le avversarie e con l’idea di entrare in campo e dare il nostro meglio con umiltà e serietà. Dobbiamo fare una grande partita”.

Come stanno Cambiaso e Nico?

“Indisponibili saranno Bremer, Cabal, Milik e Rouhi che ha un infortunio muscolare non grave. Cambiaso non è ancora recuperato. Nico rientra in gruppo, lui è molto contento perchè ha lavorato tantissimo per mettersi a disposizione. Spero di potergli dare qualche minuto”.

Sul Venezia?

“È una squadra che prova sempre a giocare bene. Ha messo in difficoltà tante squadre con il suo gioco. Loro giocano bene e hanno un allenatore molto esperto. Domani dobbiamo essere determinati a fare la nostra partita”.

Quanta consapevolezza c’è dopo mercoledì?

“È stata una bella partita con una vittoria meritata, ma fa parte del passato. Ora pensiamo al Venezia”.

Quanto mancherà alla squadra?

“Questo lo vedremo domani, perchè sarà la prima volta. Penso e spero che inciderà poco, anzi che possa alzare il livello di responsabilità della squadra. Dall’alto si vedevo altre cose che si possono vedere, perchè nel campo alcune cose si percepiscono diversamente. Dobbiamo iniziare la partita con grande intensità e ritmo per portare la partita dalla nostra parte”.

Giocherà Di Gregorio?

“Vediamo, Di Gregorio è un grande portiere. Abbiamo tre grandi portieri e questo fa bene alla squadra”.

Farà delle rotazioni?

“Prima le rotazioni non vanno bene, ora vanno bene. Vedremo. L’importante è che le rotazioni possano alzare il livello. Chi subentra deve aiutare la squadra”.

C’è qualche giocatore che può adattarsi a fare il difensore?

“Weah, McKennie e Locatelli possono farlo. Sono grandi giocatori possono fare altri ruoli e farli molto bene”.

Su McKennie?

“Può giocare titolare. Ho la fortuna di avere giocatori con caratteristiche diverse che possono dare tanto. Weston è entrato molto bene ed ha aiutato la squadra nel momento del bisogno. Per il gol ha caratteristiche fisiche e atletiche, ma lui deve arrivare sempre in area di rigore e fare gol. Sul suo gol la squadra è partita bene tecnicamente e fisicamente per far gol. Lui ha il fisico per arrivare lucido in zona gol e finire le azioni”.

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Serie A

Ballotta: “Il Derby di Roma più bello? Il primo”

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L'intervista a Marco Ballotta

Ai microfoni di Radio Roma Sound, durante la trasmissione Tackle, il dirigente sportivo Marco Ballotta ha commentato le squadre della Serie A.

Marco Ballotta, oggi dirigente sportivo, è un ex giocatore di Inter e Lazio.

Ecco che cosa ha detto in diretta radiofonica su Radio Roma Sound.

L’intervista radiofonica a Marco Ballotta

Sul match Lazio-Inter

“Il pronostico deve rispecchiare un po’ il momento di classifica. L’Inter ha perso a Leverkusen in una delle partite giocate con meno intensità quest’anno, cercando il pareggio. Non è stata l’Inter che conosciamo ma non dobbiamo prenderla come esempio. Lunedì sarà un’altra partita.

La Lazio merita la posizione che ha, ha vinto due volte contro il Napoli, sono stato a Parma a vederla e non meritava di perdere per la prestazione che ha fatto.

Vedo una Lazio che sbaglia poche partite, ma se continua ad avere un rendimento costante, giocando così bene e a viso aperto, darà fastidio a molti. È anche bella da vedere, Baroni sta dimostrando di essere all’altezza e la squadra lo segue sotto tutti i punti di vista, non penso che si fermeranno qui”.

Ballotta sul derby di Roma

“Tutti i derby vinti si ricordano con più felicità, ma il primo quando sono subentrato a Marchegiani che si era infortunato tra primo e secondo tempo forse é stato il più bello.

Ce n’è un altro con Peruzzi che era andato a fare il riscaldamento pre-partita, poi negli spogliatoi mi ha detto che non ce la faceva, mi chiamava ‘pupetto’ e mi ha detto ‘pupetto, guarda non ce la faccio, vai tu in porta’. Penso di aver vissuto tutti i derby in maniera uguale, il derby é una partita a sé e si sa quanto ci si tiene a Roma, quindi la motivazione é sempre maggiore. Poi il primo anno abbiamo vinto quattro derby di fila ed é stato indimenticabile”.

Sulla Juventus di Thiago Motta

“Ci sono stati grossi cambiamenti, tanti giocatori non riconfermati che forse avrebbero fatto comodo. Pogba forse serviva tenerlo per l’esperienza, ma hanno fatto una scelta ben precisa di voltare pagina e di azzerare tutto. Non dico che ci si aspettava di più ma quando ci sono questi cambiamenti ci vuole un po’ di pazienza, il problema é che nella Juve ci si aspettano sempre risultati immediati.

Con un po’ di pazienza sono convinto che le cose si mettano a posto, Motta avrà un sacco di lavoro da fare ma la vittoria contro il City darà fiducia alla squadra e all’ambiente, soprattutto per come hanno vinto, con determinazione e concretezza. E ora devono partire da lì per avere risultati più importanti, ma é tutto nuovo anche per Motta e non é semplice trasferire il suo modo.

Anche a Bologna ha dovuto convincere i giocatori e trascinarli, molti devono ringraziarlo ma lui anche deve ringraziare i giocatori per ciò che gli hanno permesso”.

Sul Napoli di Conte in Coppa Italia

“Non ho capito il comportamento di Conte e De Laurentiis in Coppa Italia, a maggior ragione essendo fuori dall’Europa. La Coppa Italia poteva essere una coppa da giocarsi, magari con un turnover più leggero, cambiare tutti i giocatori in una volta é un rischio, non me l’aspettavo così rinunciatario. Vuole puntare il campionato ma qualche turno di coppa secondo me non gli avrebbe dato fastidio, si é visto che non ci ha tenuto.

Poi ha perso la partita anche di campionato ma come ho detto non é facile giocare contro la Lazio, ma non credo si sia rotto il giochino e li vedo ancora come seri candidati alla vittoria del campionato. Hanno solo questo obiettivo e tutta la settimana per prepararsi, le altre invece con le competizioni europee lasceranno qualcosa per strada, ma ci sono rimasto anche io a vedere Conte con questo atteggiamento in coppa, anche perché passare agli ottavi permette di avvicinarsi alla fase calda senza troppa fatica.

Poi comunque é sempre un trofeo, va giocato, avrebbe potuto cambiare 5-6 giocatori per dare minutaggio ma comunque mantenendo il livello. Non mi aspettavo questo da Conte“.

Sulle dichiarazioni di Fonseca al Milan

“I problemi arrivano sempre dall’alto, la società non é ben definita, i ruoli meno, le scelte non sono state chiare e di conseguenza sarebbe un miracolo se il Milan volasse senza problemi. Quando succedono queste cose vuol dire che c’è poca vicinanza della società. Le dichiarazioni di Fonseca ci stanno come sfogo, ma poteva gestirla dentro la spogliatoio.

Forse però essendo sempre criticato forse ha voluto prendere in mano la situazione per responsabilizzare i giocatori. Il Milan é discontinuo e non si sa mai che partita potrà fare e anche per l’allenatore non é semplice. Gli mettono la croce addosso ma non é facile per Fonseca, e non credo riusciranno a risolvere in breve questo problema“.

Sul portiere più forte: Provedel o Svilar?

“Mi piacciono entrambi, sono completamente diversi, Svilar é più reattivo, più rapido, Provedel é più concreto e impostato. Si equivalgono a livello di valore assoluto.

La Lazio é lì anche per merito del portiere, Svilar invece vive un’annata particolare, ora la Roma si riprenderà perché ha l’allenatore giusto al momento giusto e penso che Ranieri possa dare qualcosa in più a tutti, giocatori e ambiente“.

Su Sven-Göran Eriksson

“Solo cose positive con lui, ci si capiva al volo e io che spesso ho fatto la panchina se potevo gli davo una mano. Magari gli facevo arrivare qualche pensiero per dargli una mano, io che ero sereno in panchina.

Magari gli segnalavo le difficoltà di un singolo durante la partita e lui si fidava, osservava e magari prendeva delle contromisure. Se trovi un allenatore del genere come giocatore gli dai il 110%”.

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Serie A

Inter, Bastoni: “Impossibile giocarle tutte. Mercato? mai pensato di cambiare squadra”

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Inter, Bastoni

Inter, il difensore Alessandro Bastoni si è raccontato in un lunga intervista concessa a Libero in cui ha analizzato le ultime prestazioni in nerazzurro e il periodo della squadra.

A seguire l’intervista completa di Bastoni.

Inter, Bastoni: “Scudetto? speriamo di vincerlo noi…”

UN GIUDIZIO SU QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE
“Se devo dare un voto a questa prima parte di stagione dico un 8. Siamo partiti un po’ a rilento perché non c’è più stacco tra una stagione e l’altra, non è stato facile recuperare da quella scorsa e questo a livello mentale ha influito. Ma ci siamo ripresi: ad agosto avremmo firmato per trovarci in questa situazione tra Champions e campionato”.

IL PRIMO KO IN EUROPA
“Non è stata facile da digerire, come non lo è mai un ko; quando sono tornato a casa ho ripensato a tutto, e basta guardare in che posizione sono Bayern Monaco, Manchester City o Real Madrid per capire che stiamo facendo bene. Se hai abituato tutti ad essere eccellente, devi essere bravo a mantenere quello standard; questa è una responsabilità nostra, poi è chiaro che non possiamo vincere tutte le partite”.

A LEVERKUSEN PER IL PAREGGIO?
“No, non è così. Si gioca sempre per vincere, ma quando ha il pallone tra i piedi il Bayer è più forte anche del City. E sicuramente noi non eravamo in una delle giornate migliori”.

GIOCARLE TUTTE?
“E’ impensabile, non è umano farlo sempre al 100% a livello nervoso. Il riposo è indispensabile, perché se non sei al massimo la squadra va in difficoltà”.

MERCATO
“Qualche club che mi ha cercato c’è stato, ma io ho sempre dato massima priorità all’Inter. Sono in una squadra al top che gioca per vincere tutto, non ho ai pensato di dover cambiare squadra. Anche perché oltre il calcio c’è una vita, e la mia famiglia qui a Milano si trova benissimo”.

PREGI E DIFETTI DI INZAGHI
“La qualità principale è che riesce a fare sentire tutti i giocatori della rosa fondamentali e parte integrante del gruppo; all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà nel capire il suo calcio, ma è stato più un problema nostro che un difetto suo: venivamo dalle idee di Conte che sono completamente diverse”.

Inter

LA GRINTA DI SIMONE INZAGHI E IVAN JURIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

CONTE E QUELLE FRASI SULLA FAVORITA
“Ha detto quelle cose per il bene del calcio. Lo conosciamo bene, sa che siamo i favoriti e ha provato a destabilizzare un po’ l’ambiente”.

SCUDETTO O CHAMPIONS
“Se devo scegliere tra la certezza del 21° scudetto o la finale di Champions prendo assolutamente la finale”.

FINALE DI ISTANBUL
“Lì ci è mancato un po’ di fortuna e quella consapevolezza che ancora non avevamo. Adesso sappiamo di essere a quel livello”.

SCUDETTO
“Spero che lo vinciamo noi”.

CHI GIOCA MENO
“Fuori dallo spogliatoio è difficile far capire l’importanza di tutti i giocatori, ma noi la conosciamo. Non leggo più commenti e frasi negative che arrivano da fuori, l’importante è sapere che all’interno della squadra si sentono tutti importanti”.

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