Milan, nell’immediato post gara di ieri sera, è intervenuto Zlatan Ibrahimovic toccando vari temi, tra cui quello del rapporto col neo tecnico Sergio Conceicao.

In seguito all’arrivo di Sergio Conceicao ci si è chiesti chi sarebbe stato il poliziotto buono e quello cattivo all’interno dello spogliatoio. Durante l’intervallo di Milan-Juventus si era abbastanza capito chi avesse una certa leadership, ma ha voluto precisarlo ieri sera lo stesso Zlatan Ibrahimovic.

Queste le sue parole:” Con Conceicao ho fatto un passo indietro. Io abbraccio e lui bastona, se non basta lui arrivo io”. 

Milan, ieri sera dopo la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni dell’Inter, il tecnico portoghese si è soffermato a parlare di Rafael Leao. Vediamo qui di seguito in dettaglio.

Ancora fresco di sigaro negli spogliatoi, Sergio Conceicao si è soffermato ad elogiare quello che è probabilmente il più forte talento in rosa: Rafael Leao.

Si è quindi subito capito quale sarà la linea del tecnico portoghese nei confronti del suo connazionale, poco bastone e molta carota, ovviamente se dimostrerà di impegnarsi come ha fatto ieri sera subentrando al minuto 49 e regalando gran calcio.

Le parole di Conceicao:” Leao? E’ un fenomeno. Lui è un portoghese rilassato, io intenso. Può diventare il migliore del mondo, deve imparare ancora due o tre cosine. Se si mette al servizio della squadra diventerà uno dei migliori in circolazione entro fine stagione”.

Milan, la conquista della Supercoppa è senza dubbio merito dell’intera squadra, ma soprattutto del neo tecnico.

Il Milan conquista la Supercoppa battendo in rimonta l’Inter per 3-2. Una gara tirata, bella da vedere e particolarmente combattuta.

Si è vista una squadra molto forte, l’Inter, e una in decisa crescita come quella rossonera. In soli pochi giorni si è visto il carattere di Sergio Conceicao. Uno che in campo, sia da giocatore che da allenatore, ha mai mollato.

E il Milan, dopo pochi giorni, è già formato a sua immagine e somiglianza. In soli otto giorni, lontano da Milanello, ha forgiato una squadra finalmente combattiva, mai doma, con carattere, grinta e anche forza.

Di questo aveva bisogno il Milan, probabilmente più bastone che carota. E la stagione inizia adesso.