Bundesliga, il Bayern Monaco (fermato sul 3-3 a Francoforte) è agganciato in vetta dall’RB Lipsia (“corsaro” per 1-0 ad Heidenheim). Inopinato pari (2-2) casalingo del Bayer Leverkusen con l’Holstein Kiel, il Borussia Dortmund cade (1-2) a Berlino.

La sesta giornata della Bundesliga 2024-’25 vede il Bayern Monaco impattare per 3-3 il big match esterno con l’Eintracht Francoforte, risultato che consente all’RB Lipsia (“corsaro” per 1-0 ad Heidenheim) di agganciare i bavaresi in vetta alla graduatoria, a +1 sullo stesso Eintracht, +2 sul Friburgo (impostosi per 1-0 a domicilio sul Werder Brema) e +3 sul duo formato da Bayer Leverkusen (inopinatamente fermato sul 2-2 interno dall’Holstein Kiel) e Union Berlino (vittorioso per 2-1 in casa con il Borussia Dortmund).

Negli altri incontri, 1-1 in Stoccarda-Hoffenheim, l’Augusta si aggiudica per 2-1 il confronto interno con il Borussia Mönchengladbach e “colpacci” esterni di Magonza e Wolfsburg, rispettivamente per 3-0 ad Amburgo con il St. Pauli e per 3-1 a Bochum.

Questa la classifica della massima divisione tedesca dopo sei turni: Bayern Monaco e RB Lipsia 14 punti; Eintracht Francoforte 13; Friburgo 12; Bayer Leverkusen e Union Berlino 11; Borussia Dortmund 10; Stoccarda e Heidenheim 9; Magonza e Werder Brema 8; Wolfsburg e Augusta 7; Borussia Mönchengladbach 6; St. Pauli e Hoffenheim 4; Holstein Kiel 2; Bochum 1.

Dopo la sosta per le nazionali, la settima giornata (“spalmata” sui prossimi 18, 19 e 20 ottobre) proporrà i seguenti confronti: Bayer Leverkusen-Eintracht Francoforte, Bayern Monaco-Stoccarda, Borussia Dortmund-St. Pauli, Borussia Mönchengladbach-Heidenheim, Friburgo-Augusta, Hoffenheim-Bochum, Holstein Kiel-Union Berlino, Magonza-RB Lipsia e Wolfsburg-Werder Brema.

Giuseppe Livraghi

Thomas Tuchel, ex allenatore di Chelsea, PSG e Bayern Monaco, ha accettato l’incarico di nuovo commissario tecnico dell’Inghilterra.

La sua nomina sarà ufficializzata questa settimana, segnando un nuovo inizio per la nazionale dei Tre Leoni, che si trova a ripartire dopo le dimissioni di Gareth Southgate e l’interim di Lee Carsley.

Tuchel diventa così il terzo allenatore straniero nella storia della nazionale inglese, dopo Sven-Goran Eriksson e Fabio Capello.

Sarà la sua prima esperienza alla guida di una nazionale, e l’accordo con il Bayern Monaco sarà risolto a breve per consentirgli di assumere il nuovo ruolo. La decisione di puntare su Tuchel è stata chiara fin dall’inizio, con la Football Association che ha scelto di guardare all’estero anziché optare per un tecnico britannico.

Il tecnico tedesco ha una conoscenza approfondita del calcio inglese, grazie al suo periodo di successo al Chelsea e alla recente esperienza con Harry Kane al Bayern Monaco.

L’ex medico della Nazionale Italiana e presidente dell’AMICA, Enrico Castellacci, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo dei tanti infortuni successi.

Enrico Castellacci, professore, ex medico della Nazionale Italiana ed ex presidente dell’AMICA è intervenuto durante la trasmissione radiofonica Punto Nuovo Sport soffermandosi sui tanti infortuni gravi che hanno caratterizzato questo inizio di stagione, lanciando un’appello a tutto il mondo del calcio.

L’infortunio di Schuurs

Prof. Castellacci, le sue parole

Troppi infortuni in giro per l’Europa?

“Proprio ieri ho terminato un congresso con AMICA e abbiamo discusso di questo. C’erano le più alte cariche scientifiche italiane e tutti i medici del calcio e abbiamo affrontato il problema degli infortuni eccessivi.

Le ultime vicissitudini parlano chiaro: si gioca troppo, questo è usurante e porta ad un rompersi continuo. Le strutture muscolari e articolari dei calciatori non possono sopportare 75-80 partite all’anno… Purtroppo il business supera sempre il problema sanitario, ma i calciatori stanno iniziando a sollevare il problema e qualcosa potrebbe cambiare. C’è un’intensità poi elevatissima e questo porta ad un cedimento continuo”.

Perché ci vuole 1 anno per recuperare dal crociato?

“L’errore era prima, cioè recuperare solo 4 mesi. L’alimentazione necessita quasi due anni a livello fisiologico. Si possono accorciare i tempi, ma non troppo altrimenti si rischia di ricreare un pericolo di rottura ancora più ampio”.