Serie A
Monza, Dany Mota: “Vittoria pesantissima. Sul gol…”
L’attaccante del Monza Dany Mota ha parlato ai microfoni di Dazn dopo il successo ottenuto sul campo del Frosinone. Di seguito le sue parole.
Le parole di Dany Mota
Quanta soddisfazione c’è?
“Tanto importante e tanto difficile, il Frosinone ha fatto quasi tutti i punti qui. Sapevamo che ambiente c’era, ma siamo stati bravi a ripartire bene. Abbiamo fatto 3 gol e ci siamo anche difesi bene”.
Quando Mota segna, è decisivo.
“Sono contento per il gol e per l’assist, ma soprattutto per i 3 punti che erano molto importanti”.
Chiudete l’andata a 25 punti: gran bottino.
“Vogliamo fare sempre qualcosa in più. Pensiamo a sabato, siamo soddisfatti e godiamoci questa vittoria qua”.
Serie A
Roma, Serse Cosmi: “Ranieri? E’ come…”
L’allenatore ex Perugia ha parlato della situazione della sua squadra del cuore, la Roma, e del ritorno del tecnico testaccino sulla panchina giallorossa.
Dopo il pareggio ottenuto nell’ultima sfida di Europa League contro il Tottenham la Roma sembra aver dato finalmente una risposta sia sul piano del gioco, ma soprattutto sul piano emotivo. Il ritorno di Claudio Ranieri sta cominciando a dare i suoi frutti?
Della situazione giallorossa ha parlato Serse Cosmi a La Gazzetta dello Sport. Il prossimo 5 dicembre l’ex tecnico del Perugia sarà protagonista di una lettura teatrale intitolata “Solo Coppi temo.” L’allenatore, attualmente senza panchina, non ha mai nascosto la sua fede romanista.
“Luciano Gaucci? Un visionario”
“Ha portato in Serie A un iraniano vent’anni prima che lo facesse l’Inter. Ha messo su una panchina una donna, cosa che nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare.”
“La dirigenza della Roma? Ecco cosa penso”
“La Roma è rimasta 60 giorni senza un direttore sportivo, per poi prendere un ragazzo che parla solo francese. Hanno cambiato tre allenatori, e l’ultimo si saprà già che resterà solamente quest’anno. Spesso sento dire che i Friedkin fanno solo business: se lo fanno in questo modo, auguri. Il ritorno di Ranieri alla Roma? Come i cappelletti in brodo a Natale: non c’era altra scelta.“
Serie A
Bologna, Castro sul paragone con Lautaro: “Preferisco che si parli di me”
L’attaccante del Bologna Castro ha rilasciato delle dichiarazioni dove parla di lui e del suo modo di stare in campo: “con il difensore è un gioco di mentalità”
C’era tanta perplessità all’inizio della nuova stagione sul fatto che uno tra Dallinga o Castro fosse in grado di sostituire il talentuoso Joshua Zirkzee, senza farlo rimpiangere.
Il bomber argentino classe 2004, allora, ha deciso di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare sodo, per cercare di migliorare giorno per giorno. In campionato ha portato a referto 4 gol e 2 assist in 12 partite, un dato molto positivo considerando la sua giovane età.
A sprazzi ha fatto intravedere giocate di altissimo livello, come il gol spettacolare fatto a Monza, ma spesso non riesce a dare continuità alle prestazioni positive. Deve ancora migliorare tanto e maturare come giocatore, ma ha delle grandi potenzialità sia fisiche che tecniche.
Le parole di Castro sul paragone con Lautaro
Spesso l’attaccante del Bologna è stato accostato a Lautaro Martinez, sia per caratteristiche di gioco che per le origini argentine. Queste le sue parole sul paragone con il bomber nerazzurro: “All’inizio ne ero inorgoglito perché lui è un mio idolo, come lo era Tevez al quale pure sono stato accostato. Ma ora preferisco che si parli di me per ciò che sono. Voglio essere giudicato come Santiago Castro e basta”.
Un calcio provocatorio
In seguito, ha parlato del suo atteggiamento provocatorio che ha in campo nei confronti del difensore, dimostrando una grande personalità nonostante la giovane età: “È un gioco di mentalità, dipende dalla partita e dall’avversario. Spesso lo guardo e rido. Ogni tanto li minaccio: “Adesso ti faccio gol”. Oppure gli dico: “Che partita di merda”, oppure: “Ehi, adesso mi ha tirato una botta forte”.
Serie A
Torino, Vanoli: “Domani mancherà solo Ilic. Il Napoli è in forma, il suo allenatore è un fuoriclasse”
Torino, Paoli Vanoli ha parlato nella conferenza stampa odierna in vista del match di Serie A contro il Napoli, in programma domani pomeriggio alle 15.00.
Il Torino di Vanoli sta attraversando un momento di estrema difficoltà, avendo raccolto soltanto 4 punti nelle ultime 8 partite, un netto calo rispetto a un inizio di campionato davvero promettente. Domani, a Torino, i granata affronteranno il Napoli guidato da Antonio Conte, una squadra determinata a conquistare i tre punti per mantenere il primato in classifica. Nonostante la consapevolezza della forza dell’avversario, il Torino cercherà di mettere in campo tutte le sue energie per strappare almeno un risultato utile e invertire il trend negativo.
A seguire le parole di Vanoli in conferenza stampa.
Torino, le parole di Vanoli
Com’è andata la settimana?
“E’ andata bene, abbiamo lavorato bene. Abbiamo recuperato Sanabria, ha avuto un piccolo fastidio. Mancherà solo Ilic”
Come si prepara questa sfida?
“Il Napoli è in forma, si è costruita da un fuoriclasse che è il suo allenatore. Una rosa vincente che ha aggiunto giocatori con mentalità vincente, come Lukaku. E in panchina ci sono giocatori che sarebbero titolari in tante altre squadre. Si meritano questo primato, so come lavora il mister e sarà una pretendente alla lotta scudetto ma non è in vantaggio rispetto all’Inter”
Emozionato ad affrontare Conte?
“Lo ringrazio per le belle parole di ieri in conferenza. Sapete quanto sia stato importante non solo come allenatore, ma anche come persona nel mio processo di crescita. Domani incontrerò un gruppo di persone con cui ho lavorato, abbiamo vissuto grandi gioie. E un’altra persona importante che cito poco ma che è stata fondamentale è Oriali. Oltre ciò che ho visto e che ho imparato, c’è un aspetto umano: il rapporto di amicizia con la famiglia Conte, la moglie Betta mi ha dato una mano quando sono arrivato a Torino. Ma le emozioni passeranno quando l’arbitro sfiderà il calcio d’inizio, sarà una battaglia perché poi si diventa nemici”
Come si ferma il Napoli?
“E’ difficile trovare punti deboli, ma per fare qualcosa di importante dobbiamo fare qualcosa di importante. Loro corrono più di tutti, dovremo essere pari loro e noi abbiamo più corsa ad alta intensità. A livello tattico dovremo essere attenti e preparati, Conte ha fatto vedere qualcosa di diverso non solo interpretando il 4-3-3, ma all’interno della gara ha sperimentato anche un 4-2-2-2 che per caratteristiche e forza fisica del Napoli è un sistema che riesce a sfruttare. Dovremo leggere le varie situazioni e veloci a capirle”
Cos’ha visto in spogliatoio dopo il pari con il Monza?
“Non era il risultato che volevamo, i ragazzi erano arrabbiati e delusi. Ma ho visto una squadra che ha cercato a tutti i costi il risultati, a piccoli passi miglioriamo. Domani sarà difficile, ma non impossibile. E dai momenti difficile possiamo imparare tanto”
Cos’ha rubato a Conte?
“Siamo stati insieme quattro anni: se stai attento, capisci il dettaglio. Il lavoro, la perfezione, la resilienza che è un aspetto difficile da far capire ai giocatori: la sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente. E va al di là dell’aspetto tecnico e tattico, che è molto preparato. Sono sempre stato una persona attenta, con lui ho fatto il collaboratore e ho rispettato il mio ruolo, ma con la testa di pensare se potessi avvicinarmi al pensiero di Conte. E’ stata una grande lezione per me, è stata la mia forza. Quando poi inizi un percorso sei solo, devi insegnare al tuo staff le idee e non tutti siamo uguali. Io e Conte siamo dello stesso segno, due leoni, e a volte c’erano bei contrasti che finivano per farmi crescere. Quando ho iniziato la mia strada, sono andato a migliorare inserendo le mie idee”
Come vede la partita di domani? Avete segnato poco ultimamente con gli attaccanti…
“Quando trovi squadre di questo spessore, non puoi pensare di essere sempre nella loro metà campo. Dovremo capire i momenti, difendendo con le unghie e poi con personalità che ci ha contraddistinto a inizio campionato. Dobbiamo essere umili per capire che loro sono giocatori importanti, ma noi dobbiamo fare la nostra gara e credere in ciò che facciamo per provare a colpirli”
In una situazione complicata come la vostra, è meglio chiudersi in una bolla o respirare aria critica?
“Non sono venuto qui per proteggere qualcosa, ma per unire. Dobbiamo prenderci responsabilità insieme, come squadra e club, e rispettare i tifosi. Dobbiamo conquistare la nostra gente, ma non mi sembra giusto chiudersi in una bolla perché vorrebbe togliersi dalle nostra responsabilità. E’ bello quando arriva a sognare e farlo insieme”
Njie è meglio a gara in corso? Oppure il tridente può essere utilizzato?
“Tutti i giocatori della rosa sono pronti e devono esserlo, altrimenti punterei su 12 giocatori e basta. Da inizio anno ho dimostrato di credere nel gruppo, di rispettare chi ha una carriera importante ma non guardo in faccia all’età. E’ un processo giusto per i nostri giovani, quando valgono è giusto che lo facciano vedere. Njie non deve pensare a se gioco o non gioco, ma solo a dare un contributo. E la sua leggerezza ci serve: non deve avere responsabilità, ma essere libero di testa”
Vojvoda potrebbe fare nuovamente il braccetto sul lato di Kvara?
“Assolutamente sì”
Come avete preso le parole di Cairo su una possibile cessione del club? E’ rimasto stupito?
“No, nè stupito nè sorprese. Sono state parole di buonsenso e responsabilità”
Nell’ambiente avvertite che sia vicina una svolta societaria?
“No…In questo momento, la cosa bella del gruppo squadra è che sta pensando solo a uscire da questo momento. Le cose extracalcio mi scivolano addosso, non importa. Per esperienza, dico che sono altre le difficoltà”
E sul mercato di gennaio? Se è vicino il cambio di società…
“Parlo spesso con presidente e direttore, andiamo avanti per la nostra direzione a livello tecnico-tattico”
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